Meno sale, più salute
Finalmente anche alcune riviste di divulgazione sanitaria molto diffuse hanno cominciato a segnalare gli effetti del sale (cloruro di sodio) sulla salute.
In particolare fino a oggi si è solo letto che le persone che soffrono di pressione alta devono usare meno sale.
Di fatto, togliendo il sale dall'insalata o salando meno le bistecche si ottiene come unico effetto di ridurre il sapore dei cibi, senza per nulla interferire sulla pressione arteriosa e sugli antiestetici gonfiori agli arti.
Come forse non tutti sanno, i cibi con il massimo contenuto salino sono inaspettatamente i dolci industriali.
Le brioches che mangiano al bar sotto casa, o i 4 biscotti secchi che sgranocchiamo a colazione; a questi fanno ottima compagnia il pane (di qualsiasi tipo, compreso quello toscano, che ne contiene meno), i crachers, i grissini, tutti i salumi e le carni conservate, le focacce, le pizze e i formaggi, mozzarella compresa.
Pane e focacce possono essere sostituiti da pasta, riso e patate bollite, mentre per la prima colazione i cereali in fiocchi sostituiscono brillantemente i biscotti.
Un carpaccio di pesce o di carne non contiene sale, mentre il prosciutto e la bresaola ne contengono molto.
Un brodo di pollo o di carne non contiene sale, mentre un brodo di dado ne contiene in genere una grande quantità.
Mangiando senza sale, senza accorgersene si aumenta in modo considerevole l'introduzione di potassio e si incrementa l'utilizzo di frutta e verdura, ricche, oltre che di potassio anche di vitamine e minerali importanti per il loro ruolo antiossidativo.
Numerosi autori hanno segnalato l'importanza di una nutrizione ricca di potassio e cibi crudi, vivi e colorati per contrastare lo sviluppo delle malattie degenerative.
La moderna epidemiologia ha ripreso molte delle concezioni di un medico che visse durante la seconda guerra mondiale, Max Gerson, il quale già al suo tempo propose e utilizzò una terapia basata sulla quasi totale eliminazione del sale e sulla utilizzazione di frutta e verdura in abbondanza per il trattamento della TBC, di molte malattie immunologiche e infine della patologia tumorale.
Al riguardo sono stati pubblicati di recente, su riviste internazionali, lavori recentissimi attraverso i quali è stato evidenziato l'elevatissimo aumento della probabilità di ammalarsi di cancro dello stomaco e dell'esofago, quanti più cibi salati si consumano.
Una delle più importanti azioni di controllo dello sviluppo tumorale è invece svolta da frutta e verdura fresca e dai cibi con caratteristiche vitali.
Un importante parere è stato espresso dalla British Nutrition Foundation, sul fatto che il minor consumo dei cibi conservati e l'impiego di vegetali freschi rende conto dell'effetto antiossidante e della prevenzione non solo delle malattie tumorali ma anche di molte patologie croniche e degenerative.
Fonte: http://www.medicinaecologica.it/Notizie%20-Poco%20sale%20pi%F9%20salute.html
Finalmente anche alcune riviste di divulgazione sanitaria molto diffuse hanno cominciato a segnalare gli effetti del sale (cloruro di sodio) sulla salute.
In particolare fino a oggi si è solo letto che le persone che soffrono di pressione alta devono usare meno sale.
Di fatto, togliendo il sale dall'insalata o salando meno le bistecche si ottiene come unico effetto di ridurre il sapore dei cibi, senza per nulla interferire sulla pressione arteriosa e sugli antiestetici gonfiori agli arti.
Come forse non tutti sanno, i cibi con il massimo contenuto salino sono inaspettatamente i dolci industriali.
Le brioches che mangiano al bar sotto casa, o i 4 biscotti secchi che sgranocchiamo a colazione; a questi fanno ottima compagnia il pane (di qualsiasi tipo, compreso quello toscano, che ne contiene meno), i crachers, i grissini, tutti i salumi e le carni conservate, le focacce, le pizze e i formaggi, mozzarella compresa.
Pane e focacce possono essere sostituiti da pasta, riso e patate bollite, mentre per la prima colazione i cereali in fiocchi sostituiscono brillantemente i biscotti.
Un carpaccio di pesce o di carne non contiene sale, mentre il prosciutto e la bresaola ne contengono molto.
Un brodo di pollo o di carne non contiene sale, mentre un brodo di dado ne contiene in genere una grande quantità.
Mangiando senza sale, senza accorgersene si aumenta in modo considerevole l'introduzione di potassio e si incrementa l'utilizzo di frutta e verdura, ricche, oltre che di potassio anche di vitamine e minerali importanti per il loro ruolo antiossidativo.
Numerosi autori hanno segnalato l'importanza di una nutrizione ricca di potassio e cibi crudi, vivi e colorati per contrastare lo sviluppo delle malattie degenerative.
La moderna epidemiologia ha ripreso molte delle concezioni di un medico che visse durante la seconda guerra mondiale, Max Gerson, il quale già al suo tempo propose e utilizzò una terapia basata sulla quasi totale eliminazione del sale e sulla utilizzazione di frutta e verdura in abbondanza per il trattamento della TBC, di molte malattie immunologiche e infine della patologia tumorale.
Al riguardo sono stati pubblicati di recente, su riviste internazionali, lavori recentissimi attraverso i quali è stato evidenziato l'elevatissimo aumento della probabilità di ammalarsi di cancro dello stomaco e dell'esofago, quanti più cibi salati si consumano.
Una delle più importanti azioni di controllo dello sviluppo tumorale è invece svolta da frutta e verdura fresca e dai cibi con caratteristiche vitali.
Un importante parere è stato espresso dalla British Nutrition Foundation, sul fatto che il minor consumo dei cibi conservati e l'impiego di vegetali freschi rende conto dell'effetto antiossidante e della prevenzione non solo delle malattie tumorali ma anche di molte patologie croniche e degenerative.
Fonte: http://www.medicinaecologica.it/Notizie%20-Poco%20sale%20pi%F9%20salute.html
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