Antichi vegetariani?
Aumenta il numero delle persone che decidono di diventare vegetariane o vegane. Le ragioni sono principalmente di tre tipi: etiche, attinenti alla salute ed economico-politiche. In primo luogo, i vegetariani ed i vegani ritengono che l'uccisione degli animali per il nutrimento sia un atto abominevole, come abominevoli sono le condizioni in cui sono spesso allevati bovini, suini, polli, tacchini, oche...
Atroce è la morte riservata agli animali allevati, una fine preceduta ed accompagnata da indescrivibili sevizie. Molti sono convinti che un'alimentazione, in cui sono esclusi i grassi e le proteine di origine animale, è più salutare per l'organismo. Infine molti riflettono sulle perniciose conseguenze per l'ambiente che la zootecnia determina: per l'allevamento degli animali destinati alla macellazione si consumano quantità enormi d'acqua, si distruggono foreste da destinare al pascolo, si impiegano cereali che potrebbero, invece, sfamare intere popolazioni e favorire una diminuzione dei prezzi dei prodotti cerealicoli sul mercato internazionale.
Circa quest'ultima motivazione, bisogna osservare che essa dipende da un'infinita ingenuità: la devastazione degli ecosistemi non è tanto l'effetto di un modello di sviluppo aberrante e carnivoro, ma il tragico risultato di un'azione deliberata volta a coventrizzare il pianeta.
Se anche non si disboscassero le foreste per ricavare spazi adatti al pascolo, i biomi non si salverebbero (e non si salveranno) ugualmente: infatti con le chemtrails, le potentissime emissioni elettromagnetiche, le scorie nucleari, le sostanze inquinanti emesse dagli inceneritori... gli ambienti naturali sono aggrediti, depauperati di animali e di essenze vegetali, desertificati ed avvelenati in modo lento, ma inesorabile, nell'ambito di un'attività sistematica che ha come scopo finale la definitiva distruzione della natura del pianeta, escluse forse alcune oasi.
Parole ed espressioni come "decrescita", "sviluppo sostenibile" sono o patetiche illusioni di cittadini che non hanno minimamente capito come purtroppo funziona il mondo o vuoti slogans dei soliti globalizzatori travestiti (male) da ambientalisti.
Continua al link: http://www.mediafire.com/?xiu0ljxx41n
Aumenta il numero delle persone che decidono di diventare vegetariane o vegane. Le ragioni sono principalmente di tre tipi: etiche, attinenti alla salute ed economico-politiche. In primo luogo, i vegetariani ed i vegani ritengono che l'uccisione degli animali per il nutrimento sia un atto abominevole, come abominevoli sono le condizioni in cui sono spesso allevati bovini, suini, polli, tacchini, oche...
Atroce è la morte riservata agli animali allevati, una fine preceduta ed accompagnata da indescrivibili sevizie. Molti sono convinti che un'alimentazione, in cui sono esclusi i grassi e le proteine di origine animale, è più salutare per l'organismo. Infine molti riflettono sulle perniciose conseguenze per l'ambiente che la zootecnia determina: per l'allevamento degli animali destinati alla macellazione si consumano quantità enormi d'acqua, si distruggono foreste da destinare al pascolo, si impiegano cereali che potrebbero, invece, sfamare intere popolazioni e favorire una diminuzione dei prezzi dei prodotti cerealicoli sul mercato internazionale.
Circa quest'ultima motivazione, bisogna osservare che essa dipende da un'infinita ingenuità: la devastazione degli ecosistemi non è tanto l'effetto di un modello di sviluppo aberrante e carnivoro, ma il tragico risultato di un'azione deliberata volta a coventrizzare il pianeta.
Se anche non si disboscassero le foreste per ricavare spazi adatti al pascolo, i biomi non si salverebbero (e non si salveranno) ugualmente: infatti con le chemtrails, le potentissime emissioni elettromagnetiche, le scorie nucleari, le sostanze inquinanti emesse dagli inceneritori... gli ambienti naturali sono aggrediti, depauperati di animali e di essenze vegetali, desertificati ed avvelenati in modo lento, ma inesorabile, nell'ambito di un'attività sistematica che ha come scopo finale la definitiva distruzione della natura del pianeta, escluse forse alcune oasi.
Parole ed espressioni come "decrescita", "sviluppo sostenibile" sono o patetiche illusioni di cittadini che non hanno minimamente capito come purtroppo funziona il mondo o vuoti slogans dei soliti globalizzatori travestiti (male) da ambientalisti.
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