Questa è la storia della creazione che si tramandano i Maori, gli indigeni Polinesiani che raggiunsero con le loro canoe queste isole circa un migliaio di anni fa.
AOTEAROA la terra della grande nuvola bianca.
All’inizio era il nulla dal quale ebbe origine la notte.
In questa perfetta oscurità il Cielo giaceva tra le braccia della Terra ed i loro figli, stretti tra i corpi avvinghiati, sentivano un’ardente desiderio di libertà, fino a che uno di loro, il dio Tane, che aveva sembianze di un albero, facendo forza con il suo tronco, distaccò i genitori dal loro abbraccio e li divise per sempre.
In un vortice di venti e di luce Aotearoa era stata creata.
Un paese selvaggio dal mare mosso, scogli frastagliati, clima vario, flora e fauna rigogliose, vulcani eruttanti.
La madre Terra giaceva distesa e piangente, avvolta in un mantello verde vivo, mentre il padre, freddo e grigio, vagava senza pace negli immensi spazi sopra di lei.
Fu allora che il dio Tane, volle rimediare al brutale distacco dei genitori e così pose il Sole luminoso sulla schiena del padre e davanti alla madre la Luna argentata e, coprendoli entrambi con un mantello di colore rosso infuocato, permise loro di riunirsi in un appassionante abbraccio, ogni volta che il Sole tramonta...
Ma tutti i figli del Cielo e della Terra erano di sesso maschile e allora Tane modellò con la terra la prima donna, si sdraiò sopra di lei e le soffiò in bocca l’alito della vita.
La vita era stata creata, e con essa la morte.
All’estremo Nord di Aotearoa, c’è il capo del salto.
Qui il mare di Tasman si incontra con l’Oceano Pacifico e, a causa dei ritmi delle maree, le acque non si fermano mai, mescolandosi in una schiuma bianca.
In prossimità di un albero millenario vi è la porta che conduce, tra onde burrascose, là dove il Sole tramonta: Raroheenga il paradiso…
il soffio che infiamma ed accende il respiro
ci ha dato la vita
e fin dall’inizio abbiamo combattuto
per arrivare al cielo
e così sarà
ogni giorno della nostra vita
uniti dalla passione
ci arrampicheremo
verso l’infinito
e un passo dopo l’altro
raggiungeremo il Sole
AOTEAROA la terra della grande nuvola bianca.
All’inizio era il nulla dal quale ebbe origine la notte.
In questa perfetta oscurità il Cielo giaceva tra le braccia della Terra ed i loro figli, stretti tra i corpi avvinghiati, sentivano un’ardente desiderio di libertà, fino a che uno di loro, il dio Tane, che aveva sembianze di un albero, facendo forza con il suo tronco, distaccò i genitori dal loro abbraccio e li divise per sempre.
In un vortice di venti e di luce Aotearoa era stata creata.
Un paese selvaggio dal mare mosso, scogli frastagliati, clima vario, flora e fauna rigogliose, vulcani eruttanti.
La madre Terra giaceva distesa e piangente, avvolta in un mantello verde vivo, mentre il padre, freddo e grigio, vagava senza pace negli immensi spazi sopra di lei.
Fu allora che il dio Tane, volle rimediare al brutale distacco dei genitori e così pose il Sole luminoso sulla schiena del padre e davanti alla madre la Luna argentata e, coprendoli entrambi con un mantello di colore rosso infuocato, permise loro di riunirsi in un appassionante abbraccio, ogni volta che il Sole tramonta...
Ma tutti i figli del Cielo e della Terra erano di sesso maschile e allora Tane modellò con la terra la prima donna, si sdraiò sopra di lei e le soffiò in bocca l’alito della vita.
La vita era stata creata, e con essa la morte.
All’estremo Nord di Aotearoa, c’è il capo del salto.
Qui il mare di Tasman si incontra con l’Oceano Pacifico e, a causa dei ritmi delle maree, le acque non si fermano mai, mescolandosi in una schiuma bianca.
In prossimità di un albero millenario vi è la porta che conduce, tra onde burrascose, là dove il Sole tramonta: Raroheenga il paradiso…
il soffio che infiamma ed accende il respiro
ci ha dato la vita
e fin dall’inizio abbiamo combattuto
per arrivare al cielo
e così sarà
ogni giorno della nostra vita
uniti dalla passione
ci arrampicheremo
verso l’infinito
e un passo dopo l’altro
raggiungeremo il Sole
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