La macchina pensante
Il massiccio controllo del sistema d'informazione è nelle mani di macchine pensanti. Queste sono in grado di monitorare non solo l'accesso e il flusso di informazioni alle masse, ma riescono ad ostacolare le forze intellettuali e materiali dell’uomo. Le macchine pensanti possono controllare i movimenti e le scelte dei consumatori, degli elettori e dei cittadini, fino ad indurre la "morte intellettuale" della società.
La classe media, il popolo, la massa sembra sempre uniformemente identica e omogenea, e, anche se gli esseri umani che popolano questo pianeta aumentano, l’élite resta la stessa, con un rapporto rispetto all’itera popolazione ormai costante. Allo stesso modo, l'accesso all'informazione è talmente basso da incidere in maniera rilevante sullo sviluppo e l’evoluzione dei popoli, e provocarne così il suo appiattimento. Nel corso della storia, i popoli hanno creato dei fenomeni di massa quando hanno fatto delle rivendicazioni sindacali, oppure quando avvertivano che delle determinate situazioni non erano a loro favorevoli, e dunque per ottenere potere d’acquisto e diritto al "consumo", che oggi è alla base della economia mondiale del processo di espansione del capitale delle nostre società. Oggi senza questo processo di contrapposizione tra massa-capitale, i popoli sono considerati "sottosviluppati".
Le masse occidentali credono di avere un potere e dei diritti, ma è così solo in apparenza; forse lo hanno avuto in passato, e con il tempo le loro prerogative sono passate nelle mani di speculatori, dei gruppi industriali e dei capitalisti. Questi, tramite il loro potere di comunicazione-informazione, muovono le masse facendo leva sui loro consumi. Gli "invisibili" - come chiameremo le entità economiche che gestiscono questo sistema vitale - hanno capito che, nutrendoci con dei beni materiali e culturali medio-bassi, possiamo essere manipolati mediante un piccolo slogan e dei discorsi politici.
Le masse, oggi, non fanno altro che alimentare i potenti, e trasmettere ancora potere a nuovi gruppi di speculatori. Questo ci fa capire come "emigrano" gli interessi delle grandi multinazionali che portano il cosiddetto sviluppo economico, ossia verso il consumo, oltre che verso le risorse da sfruttare. Quando un Paese diviene consumatore di un prodotto, su di lui si concentra anche un grande interesse: dove ci sono miliardi di consumatori oppure di individui, i distributori riescono a trarre un vero potere dalle loro materie prime.
Ciò che lubrifica questa macchina è proprio il sistema informativo, mediante il quale manipolare le masse dove si vuole che esse vadano: l’informazione diventa la chiave dello sviluppo dei popoli, e per questo si apre con il contagocce. Le televisioni, con centinaia di canali televisivi e milioni di telespettatori non hanno per nulla progredito le masse, anzi le hanno condotte verso il vicolo cieco dell’ignoranza e del consumismo. Immaginate che se qualcuno cerca qualche informazione del 1968 consultando giornali o libri, non troverà nessuna informazione culturale e storica, che possa essere considerata come una prova documentale su cui uno storico può lavorare. È chiaro che gli invisibili esistono, e si nascondono dietro la politica, le banche, il segreto, la scienza, il giornalismo. Tuttavia, dobbiamo considerare che non ci possono essere degli uomini che controllano tutto questo, non vi sarebbero risorse o uomini a sufficienza.
Esistono per questo delle macchine pensanti, che ostacolano le forze intellettuali e materiali dell’uomo che vogliono contribuire a cambiare la società. Le macchine pensanti si mobilitano per la non-mobilitazione delle masse. Tramite sistemi di dati statistici, algoritmi, catalogazioni speciali e super computer, nasce la biometria, che poi sarebbe il metodo Bertillonage, un sistema di identificazione rapidamente adottato in tutta l’Europa continentale e inseguito anche a Londra. Il primo metodo d’identificazione scientifico biometrico fu sviluppato nei laboratori del carcere di Parigi da Alphonse Bertillon (23 aprile 1853 - 13 febbraio 1914). Il suo metodo consisteva nella rilevazione delle misure fisiche dei detenuti, in quanto l’ossatura umana non cambia più dopo il ventesimo anno d’età ed ogni scheletro è diverso per ciascun individuo. Da qui, si è giunti ad elaborare un sistema volto ad incamerare dati sulle persone, imponendo la biometria con l’introduzione dell’identità elettronica, e dunque con i passaporti e i documenti personali che conservano le informazioni dell’individuo che le possiede.
Le macchine pensanti possono dunque controllare i movimenti e le scelte dei consumatori, degli elettori e dei cittadini, ma la loro pericolosa funzione si spinge ben oltre. Possono infatti "uccidere" il piccolo e il grande rivoluzionario, tale che, gli uomini che hanno creatività, tramite questo sistema, vengono pian piano consumati fino a farli morire.
Bisogna considerare il fatto che la morte di un essere umano avviene in due tempi, dove l'atto terminale è la morte fisica, quasi sempre preceduta da un'azione intellettuale. Questo significa che un uomo, che ha fatto dei progetti e tanti sacrifici per migliorare se stesso, in un certo momento della sua vita comincia a considerare il tempo come se si fosse fermato. Decide così di invertire la tendenza del suo vivere quotidiano, sia gradatamente che bruscamente, ed è costretto in questo a fare delle valorizzazioni dei risultati ottenuti, dei tagli per approdare all'abbandono progressivo dello sviluppo del suo avvenire.
L'individuo va dritto verso la morte fisica. Questa lunga agonia incosciente è una sclerosi intellettuale, che annuncia inevitabilmente la morte fisica dell'individuo. Se si riporta questo fenomeno su un’ampia scala, e dunque ai gruppi, ai partiti e persino alle nazioni, si può osservare la dinamica dell’arresto dell’evoluzio-ne della società. Molte volte viene organizzata una rivoluzione per non cadere in questa situazione, com’è accaduto per la rivoluzione francese, la rivoluzione russa e anche quella cinese. Ma, riflettendoci, quante solo le vere rivoluzioni a cui assistiamo oggi? Nonostante il mondo sia tormentato da migliaia di conflitti e guerre, pochi di questi sono delle rivoluzioni volte ad evitare la morte intellettuale di un popolo.
Il crimine invisibile dunque esiste, perchè esiste non solo la morte fisica, ma anche quella intellettuale. Non è un caso che l’etnocidio è stato cancellato dai codici giudiziari, come crimine compiuto per la distruzione di una cultura, di una lingua o di una etnia. Questo perchè ci hanno sempre mentito sulla vera esistenza dell'uomo, da dove proviene e qual è la sua naturale evoluzione. Conoscenze, tuttavia, che sono state sfruttate dalle generazioni di speculatori che si sono alternati nei secoli, e hanno imbrogliato l'evoluzione umana.
La nostra umanità, con l’avvento della cibernetica può solo cambiare, in meglio o in peggio, e anche questa volta lo decideremo noi. Entrando nella cybernetica, inserendo la società in tutte le sue sfumature in un sistema elettronico, è possibile eliminare la minuziosa classificazione dei crimini. Le macchine pensanti analizzano statisticamente i comportamenti umani, arrivando ad una classificazione di tipi di individui molto precisa e anche inesorabile, con la creazione di liste di gruppi di criminali ben scanditi (liste nere, liste rosse, liste bianche, etc. ). Le persone vengono controllate, circoscritte e rese immuni da una struttura appositamente creata.
Tuttavia, continueranno a prevalere determinati reati, come ad esempio il terrorismo: la sua categoria giuridica di solito è molto vaga, riesce ad inserire molte fattispecie, imponendo inoltre regole molto severe. Attentati o guerriglie di disordine sociale, anche per una banale partita di calcio, vengono facilmente equiparati ad una sparatoria all’interno di una banca o di un supermercato. In un futuro, saranno gli attacchi cybernetici ai sistemi elettronici delle strutture della difesa nazionale o della polizia, ad essere definiti terroristici. Allo stesso tempo, la difesa dei propri dati e delle informazioni degli Stati potranno essere considerate operazioni di anti-terrorismo. Se la cybernetica possa o meno evolvere l’umanità dipende dalle regole che verranno create per il suo utilizzo, che saranno i nuovi codici giuridici e le nuove costituzioni. Non vi è dubbio, tuttavia, che la nostra umanità cambierà, e noi siamo testimoni della nuova era.
Michele Altamura
Fonte: http://italia.etleboro.com/?read=15937
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