Manifesto: http://www.movimentozero.org/manifesto.htm
Link: http://www.movimentozero.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2&Itemid=3
Un Modello di sviluppo atroce, sfuggito dal controllo anche di chi pretende
di governarlo, ci sta schiacciando tutti, uomini e donne di ogni mondo.
Proiettandoci a una velocità sempre crescente, che la maggioranza non riesce
più a sostenere, verso un futuro orgiastico che arretra costantemente
davanti a noi - perché è lo stesso modello che lo rende irraggiungibile -
crea angoscia, depressione, nevrosi, senso di vuoto e inutilità. In
occidente questo modello paranoico è riuscito nell'impresa di far star male
anche chi sta bene (566 americani su mille fanno uso abituale di
psicofarmaci). Esportato ovunque, per la violenza dei nostri interessi e
quella, ancor più feroce, delle nostre buone intenzioni, il modello
occidentale ha disgregato popolazioni, distrutto culture, identità,
specificità, diversità, territori, tutto cercando di omologare a sé.
Il marxismo si è rivelato incapace di contenere e di sconfiggere il
capitalismo. Perché non è che una variante inefficiente dell'Industrialismo.
Capitalismo e marxismo sono due facce della stessa medaglia. Nati entrambi
in occidente, figli della Rivoluzione industriale, sono illuministi,
modernisti, progressisti, positivisti, ottimisti, materialisti,
economicisti, hanno il mito del lavoro e pensano entrambi che industria e
tecnologia produrranno una tale cornucopia di beni da far felice l'intera
umanità. Si dividono solo sul modo di produrre e di distribuire tale
ricchezza. Questa utopia bifronte ha fallito. L'Industrialismo, in qualsiasi
forma, capitalista o marxista, ha prodotto più infelicità di quanta ne abbia
eliminata. Per due secoli Capitalismo e Marxismo, apparentemente avversari,
in realtà funzionali l'uno all'altro, si sono sostenuti a vicenda come le
arcate di un ponte. Ma ora il crollo del marxismo prelude a quello del
capitalismo, non fosse altro che per eccesso di slancio.
Su questi temi fondanti però si tace o li si mistifica. Anche le critiche
apparentemente più radicali si fermano di fronte alla convinzione
indistruttibile che, comunque, quello industriale, moderno, è 'il migliore
dei mondi possibile'. Sia il capitalismo sia il marxismo, nelle loro varie
declinazioni, non sono in grado di mettere in discussione la Modernità
perché nella Modernità sono nati e si sono affermati. Danno per presupposto
ciò che deve essere invece dimostrato.
Stanchi di subire la violenza dell'attuale modello di sviluppo e il silenzio
complice o la sordità di coloro, politici ed intellettuali, che dovrebbero
farci da guida e invece ci stanno portando all'autodistruzione, in una
società che non è più capace di recepire argomenti ma solo 'coup de thèatre'
abbiamo quindi pensato, recuperando una antica tradizione, di ricorrere ad
un MANIFESTO in 11 punti che traccia le linee ideali e culturali di un
programma che intendiamo portare anche in campo politico, extraparlamentare
e parlamentare. Vogliamo passare all'azione .
Levate la testa, gente. Non lasciatevi portare al macello docili come buoi,
belanti come pecore, ciechi come struzzi che hanno ficcato la testa nella
sabbia. In fondo non si tratta che di riportare al centro di Noi stessi
l'uomo, relegando economia e tecnologia al ruolo marginale che loro compete.
Chi condivide in tutto o in parte lo spirito del Manifesto lo firmi. Chi
vuole collaborare anche all'azione politica, nei modi che preferisce e gli
sono più congeniali, sarà l'arcibenvenuto. Abbiamo bisogno di forze fresche,
vogliose, determinate, di uomini e donne stufi di vivere male nel "migliore
dei mondi possibili" e di farsi prendere in giro. Forza ragazzi: si passa
all'azione.
MASSIMO FINI
Video: http://it.youtube.com/watch?v=3NvKZa7yRoQ&eurl=http://www.movimentozero.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2&Itemid=3
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Un Modello di sviluppo atroce, sfuggito dal controllo anche di chi pretende
di governarlo, ci sta schiacciando tutti, uomini e donne di ogni mondo.
Proiettandoci a una velocità sempre crescente, che la maggioranza non riesce
più a sostenere, verso un futuro orgiastico che arretra costantemente
davanti a noi - perché è lo stesso modello che lo rende irraggiungibile -
crea angoscia, depressione, nevrosi, senso di vuoto e inutilità. In
occidente questo modello paranoico è riuscito nell'impresa di far star male
anche chi sta bene (566 americani su mille fanno uso abituale di
psicofarmaci). Esportato ovunque, per la violenza dei nostri interessi e
quella, ancor più feroce, delle nostre buone intenzioni, il modello
occidentale ha disgregato popolazioni, distrutto culture, identità,
specificità, diversità, territori, tutto cercando di omologare a sé.
Il marxismo si è rivelato incapace di contenere e di sconfiggere il
capitalismo. Perché non è che una variante inefficiente dell'Industrialismo.
Capitalismo e marxismo sono due facce della stessa medaglia. Nati entrambi
in occidente, figli della Rivoluzione industriale, sono illuministi,
modernisti, progressisti, positivisti, ottimisti, materialisti,
economicisti, hanno il mito del lavoro e pensano entrambi che industria e
tecnologia produrranno una tale cornucopia di beni da far felice l'intera
umanità. Si dividono solo sul modo di produrre e di distribuire tale
ricchezza. Questa utopia bifronte ha fallito. L'Industrialismo, in qualsiasi
forma, capitalista o marxista, ha prodotto più infelicità di quanta ne abbia
eliminata. Per due secoli Capitalismo e Marxismo, apparentemente avversari,
in realtà funzionali l'uno all'altro, si sono sostenuti a vicenda come le
arcate di un ponte. Ma ora il crollo del marxismo prelude a quello del
capitalismo, non fosse altro che per eccesso di slancio.
Su questi temi fondanti però si tace o li si mistifica. Anche le critiche
apparentemente più radicali si fermano di fronte alla convinzione
indistruttibile che, comunque, quello industriale, moderno, è 'il migliore
dei mondi possibile'. Sia il capitalismo sia il marxismo, nelle loro varie
declinazioni, non sono in grado di mettere in discussione la Modernità
perché nella Modernità sono nati e si sono affermati. Danno per presupposto
ciò che deve essere invece dimostrato.
Stanchi di subire la violenza dell'attuale modello di sviluppo e il silenzio
complice o la sordità di coloro, politici ed intellettuali, che dovrebbero
farci da guida e invece ci stanno portando all'autodistruzione, in una
società che non è più capace di recepire argomenti ma solo 'coup de thèatre'
abbiamo quindi pensato, recuperando una antica tradizione, di ricorrere ad
un MANIFESTO in 11 punti che traccia le linee ideali e culturali di un
programma che intendiamo portare anche in campo politico, extraparlamentare
e parlamentare. Vogliamo passare all'azione .
Levate la testa, gente. Non lasciatevi portare al macello docili come buoi,
belanti come pecore, ciechi come struzzi che hanno ficcato la testa nella
sabbia. In fondo non si tratta che di riportare al centro di Noi stessi
l'uomo, relegando economia e tecnologia al ruolo marginale che loro compete.
Chi condivide in tutto o in parte lo spirito del Manifesto lo firmi. Chi
vuole collaborare anche all'azione politica, nei modi che preferisce e gli
sono più congeniali, sarà l'arcibenvenuto. Abbiamo bisogno di forze fresche,
vogliose, determinate, di uomini e donne stufi di vivere male nel "migliore
dei mondi possibili" e di farsi prendere in giro. Forza ragazzi: si passa
all'azione.
MASSIMO FINI
Video: http://it.youtube.com/watch?v=3NvKZa7yRoQ&eurl=http://www.movimentozero.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2&Itemid=3
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