Occhio al cartone della pizza!
Estate, poca voglia di cucinare, tanta di gustarsi una bella pizza, magari da portare a casa e addentare al fresco del proprio condizionatore tra le pareti domestiche… la pensano così circa 1,5 milioni di italiani (tante sono le pizze consegnate o portate a domicilio ogni giorno) al di là della stagione, confermandola una pietanza ottima per tutte le stagioni.
Ma c’è una minaccia in agguato e viene proprio dal cartone in cui si conservano le pizze trasportate, anche se variopinti e carini come quello nella foto: si tratta degli ftalati, sostanze utilizzate per rimuovere inchiostro e coloranti dal cartone da riciclare e già proibite in prodotti come i giocattoli per bambini. Queste sostanze, alle alte temperature (una pizza fumante raggiunge anche i 60-65°) possono ‘staccarsi’ dal cartone e migrare sulle pizze provocando danni ai malcapitati consumatori.
Il paradosso è che su alcuni di questi cartoni, addirittura, è consigliato, qualora la pizza arrivasse a casa un po’ freddina, di riscaldarla in forno senza toglierla dall’involucro! Meno male che la legislazione italiana, in materia, sembra piuttosto rigida: come informa l’Istituto Superiore di Sanità, il cartone riciclato è vietato per gli usi alimentari e altrettanto l’utilizzo di scritte ‘fuorvianti’. Quanto a prodotti di questo genere importati dall’estero, le dogane hanno intensificato i controlli.
Fonte: www.gustoblog. it
A proposito di pizza lo sapete che: La temperatura di cottura nel forno da pizza sia a fuoco diretto che elettrico può facilmente superare i 350°; a questa temperatura se non si usano prodotti biologici o biodinamici e acqua non clorata per gli impasti, il cocktail di anticrittogamici, conservanti, coloranti e altra chimica contenuti negli ingredienti usati al 99,99% in tutte le pizzerie, diventa una bomba cancerogena/mutagena, ecc., che nessun laboratorio si è mai preso la briga di studiare.
L'alternativa è utilizzare solo ingredienti bio, con il controllo anche della legna ( in una quotata pizzeria di XXMiglia ho visto bruciare pezzi di truciolare foderato di formica, il pizzaiolo sollecitato da me mi ha spiegato che non c'era da preoccuparsi poichè il fuoco puliva tutto.
Fonte: SUBLIMEN@yahoogroups.com
Estate, poca voglia di cucinare, tanta di gustarsi una bella pizza, magari da portare a casa e addentare al fresco del proprio condizionatore tra le pareti domestiche… la pensano così circa 1,5 milioni di italiani (tante sono le pizze consegnate o portate a domicilio ogni giorno) al di là della stagione, confermandola una pietanza ottima per tutte le stagioni.
Ma c’è una minaccia in agguato e viene proprio dal cartone in cui si conservano le pizze trasportate, anche se variopinti e carini come quello nella foto: si tratta degli ftalati, sostanze utilizzate per rimuovere inchiostro e coloranti dal cartone da riciclare e già proibite in prodotti come i giocattoli per bambini. Queste sostanze, alle alte temperature (una pizza fumante raggiunge anche i 60-65°) possono ‘staccarsi’ dal cartone e migrare sulle pizze provocando danni ai malcapitati consumatori.
Il paradosso è che su alcuni di questi cartoni, addirittura, è consigliato, qualora la pizza arrivasse a casa un po’ freddina, di riscaldarla in forno senza toglierla dall’involucro! Meno male che la legislazione italiana, in materia, sembra piuttosto rigida: come informa l’Istituto Superiore di Sanità, il cartone riciclato è vietato per gli usi alimentari e altrettanto l’utilizzo di scritte ‘fuorvianti’. Quanto a prodotti di questo genere importati dall’estero, le dogane hanno intensificato i controlli.
Fonte: www.gustoblog. it
A proposito di pizza lo sapete che: La temperatura di cottura nel forno da pizza sia a fuoco diretto che elettrico può facilmente superare i 350°; a questa temperatura se non si usano prodotti biologici o biodinamici e acqua non clorata per gli impasti, il cocktail di anticrittogamici, conservanti, coloranti e altra chimica contenuti negli ingredienti usati al 99,99% in tutte le pizzerie, diventa una bomba cancerogena/mutagena, ecc., che nessun laboratorio si è mai preso la briga di studiare.
L'alternativa è utilizzare solo ingredienti bio, con il controllo anche della legna ( in una quotata pizzeria di XXMiglia ho visto bruciare pezzi di truciolare foderato di formica, il pizzaiolo sollecitato da me mi ha spiegato che non c'era da preoccuparsi poichè il fuoco puliva tutto.
Fonte: SUBLIMEN@yahoogroups.com
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