Studio danese rivela: «Improvvisi mutamenti del campo magnetico terrestre»
ROMA (25 giugno) - I movimenti del cuore liquido della Terra stanno mutando in maniera sorprendentemente veloce, con conseguenze dirette sul campo magnetico terrestre. E' quanto emerge da uno studio condotto dall'Agenzia spaziale danese Dtu, basato sui dati del satellite Oersted, lanciato nel febbraio 1999.
Il dato, frutto delle osservazioni condotte nei nove anni di attività del satellite danese, è stato pubblicato sulla rivista Nature Geoscience. «A sorprenderci sono stati i rapidi e improvvisi mutamenti del campo magnetico, che ci fanno ipotizzare che stia avvenendo qualche cambiamento nella parte di metallo liquido al centro del nostro pianeta», ha spiegato Nils Olsen della Dtu.
La parte interna del nostro pianeta, quella che può definirsi attiva dal punto di vista geologico, è composta da un sottile strato relativamente solido, detto mantello, che ricopre sia il nucleo esterno, composto da materia liquida, che, scendendo più in basso, un nucleo interno, solido, composto prevalentemente da ferro e nikel.
A determinare il campo magnetico terrestre sono proprio le dinamiche che che si verificano nella parte liquida della calotta terrestre, a circa 3mila chilometri di profondità.
Ancora non sono note le ragioni dei cambiamenti misurati, e per implementare le ricerche in tal senso, la Dtu Space in collaborazione con altre agenzie spaziali europee ha ideato una nuova missione, chiamata Swarm, che si avvarrà di tre satelliti in grado di eseguire misure accuratissime del campo magnetico terrestre.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=26561&sez=HOME_SCIENZA
ROMA (25 giugno) - I movimenti del cuore liquido della Terra stanno mutando in maniera sorprendentemente veloce, con conseguenze dirette sul campo magnetico terrestre. E' quanto emerge da uno studio condotto dall'Agenzia spaziale danese Dtu, basato sui dati del satellite Oersted, lanciato nel febbraio 1999.
Il dato, frutto delle osservazioni condotte nei nove anni di attività del satellite danese, è stato pubblicato sulla rivista Nature Geoscience. «A sorprenderci sono stati i rapidi e improvvisi mutamenti del campo magnetico, che ci fanno ipotizzare che stia avvenendo qualche cambiamento nella parte di metallo liquido al centro del nostro pianeta», ha spiegato Nils Olsen della Dtu.
La parte interna del nostro pianeta, quella che può definirsi attiva dal punto di vista geologico, è composta da un sottile strato relativamente solido, detto mantello, che ricopre sia il nucleo esterno, composto da materia liquida, che, scendendo più in basso, un nucleo interno, solido, composto prevalentemente da ferro e nikel.
A determinare il campo magnetico terrestre sono proprio le dinamiche che che si verificano nella parte liquida della calotta terrestre, a circa 3mila chilometri di profondità.
Ancora non sono note le ragioni dei cambiamenti misurati, e per implementare le ricerche in tal senso, la Dtu Space in collaborazione con altre agenzie spaziali europee ha ideato una nuova missione, chiamata Swarm, che si avvarrà di tre satelliti in grado di eseguire misure accuratissime del campo magnetico terrestre.
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