Istintoterapia
L’istintonutrizione è un metodo di alimentazione basato su due principi: il postulato dell’ inadattamento genetico agli alimenti non originari e la riattivazione dell’istinto alimentare.
Il patrimonio genetico dell’uomo moderno gli è stato trasmesso di generazione in generazione, insieme a modificazioni che sono dell'ordine dello 0.1% nell’arco di un milione di anni. La genetica umana attuale, quindi, è ancora relativamente vicina a quella dei primati. Ci si dovrebbe chiedere, allora, se l’organismo umano abbia avuto la possibilità di adattarsi alle varie trasformazioni che le sue abitudini alimentari hanno subito nel corso del tempo, o se invece sia ancora adattato alle condizioni di alimentazione primitive.
L’attenta osservazione dei meccanismi del gusto rivela che i sapori degli alimenti cambiano in funzione dei bisogni dell’organismo. Questi cambiamenti sono particolarmente netti con gli alimenti consumati nella forma naturale e rendono possibile il mantenimento di un equilibrio alimentare ottimale. Essi funzionano in modo molto incerto, invece, con gli alimenti trasformati dalle preparazioni culinarie e con tutti gli alimenti che non esistevano nella gamma alimentare primitiva. Questa constatazione ci porta a pensare che i meccanismi gustativi, essenziali per il bilanciamento nutrizionale, non siano ancora adattati geneticamente alle caratteristiche dell’alimentazione tradizionale.
Quarant’anni di esperimenti hanno permesso di definire un metodo di alimentazione che permette ai meccanismi olfattivi e gustativi di funzionare nelle migliori condizioni. Questi meccanismi, chiamati “alliestesici” (cambiamenti di percezione), insieme con alcune sensazioni che vengono dall’interno, garantiscono la regolazione degli apporti nutritivi e possono essere considerati come manifestazioni di un istinto alimentare ancora presente nell'essere umano. E’ per questo motivo che il metodo è stato chiamato “istintonutrizione”. Grazie ad esso molte persone hanno potuto verificare sulla propria pelle i benefici della regolazione istintiva dei propri menu quotidiani, sia sul piano del piacere che si può sperimentare durante i pasti, sia nei risultati ottenuti sul piano della salute.
Il principio dell’istintonutrizione consiste nel disporre di un assortimento più ampio possibile di alimenti privi di qualsiasi denaturazione, escludendo anche alcuni alimenti naturali che sono stati introdotti nell’alimentazione umana solo recentemente. In tali condizioni, i meccanismi alliestesici associati ai sensi dell’odorato e del gusto, sommati ad alcune sensazioni interne, permettono di riconoscere con esattezza la natura e la quantità degli alimenti capaci di apportare al proprio corpo i nutrimenti e le sostanze vitali necessarie al suo corretto funzionamento. Inoltre, bisogna aggiungere che le molecole naturali vengono utilizzate dall’organismo con molta più sicurezza rispetto alle molecole denaturate degli alimenti trasformati o alle molecole di sintesi dell’industria chimica e farmaceutica.
In questo senso, l’istintonutrizione permette di favorire i processi vitali in un modo particolarmente efficace, e questo si manifesta con notevoli miglioramenti delle condizioni generali e con remissioni parziali o totali di molte malattie, a volte anche di quelle considerate incurabili. Questa efficacia si estende non solo alle malattie di cui è riconosciuto il legame con le abitudini alimentari (in quanto vengono soppresse le cause), ma in certa misura anche alle malattie di origine genetica o di altro tipo. In tutti i casi, l’interruzione dell’introduzione quotidiana di sostanze nocive di origine culinaria, congiunta all’apporto di utili sostanze naturali di cui l’organismo può essere stato carente fino a quel momento, garantisce il risveglio delle difese immunitarie nonché il loro funzionamento ottimale.
In questo modo, il massimo potenziale dell’organismo viene utilizzato allo scopo di eliminare le “tossine” accumulatesi per effetto dell’alimentazione convenzionale e di sostituire le cellule invecchiate con cellule nuove. I risultati che si possono ottenere permettono di considerare questo metodo alimentare come un vero e proprio mezzo terapeutico, sebbene esso non poggi su alcuna diagnosi, né su alcuna teoria, né tanto meno su una tradizione.
L’istintonutrizione è la prima dietetica che permette di evitare il passaggio obbligato attraverso la diagnosi e la prescrizione, elemento comune di tutte le forme di terapia. Essa permette di scoprire da soli la cura naturale migliore specifica per ogni malattia, addirittura in fase di gestazione, ancor prima che i suoi sintomi si evidenzino. Si possono evitare in questo modo gli errori che sono sempre in agguato quando viene stabilita una prescrizione o viene somministrato un trattamento.
E’ difficile comprendere il carattere universale di una terapia spontanea così semplice, se non si tiene conto dell’antichità dell’istinto alimentare. Esso risale alle origini stesse del fenomeno della vita e della nutrizione. La vita è fatta di scambi, e uno degli scambi più importanti è la ricerca di energia e di elementi costituenti. Al fine di garantire le migliori condizioni di sopravvivenza, questi scambi furono regolati fin dall’origine da precisi meccanismi, i quali non poterono far altro che perfezionarsi nel corso di miliardi di anni di evoluzione, fino a raggiungere la loro forma più perfetta negli animali superiori. L’istinto alimentare sviluppato in questo modo, ha potuto trarre beneficio da una somma considerevole di esperienze di vita, le quali si sono accumulate nella memoria genetica, e lo rendono in grado di risolvere praticamente tutti i problemi che un organismo potrebbe incontrare.
L’istinto si manifesta attraverso attrazioni e repulsioni a livello degli organi di senso, cioè tramite sensazioni di piacere e di dispiacere. Un prodotto naturale che provoca un dispiacere deve essere messo da parte; quelli che devono essere consumati, invece, sono proprio quelli che provocano un piacere. Più il piacere è intenso, più importante è il bisogno corrispondente a quell’alimento, e gli alimenti più importanti sono quelli che apportano al consumatore le sostanze più preziose per la sua salute. In questo modo, il piacere si propone come il cammino più breve e sicuro verso la salute. Possiamo, quindi, affermare che l’istintonutrizione ripristina le fondamentali leggi di armonia che sono alla base del mistero stesso della vita.
Questo articolo è stato gentilmente inserito da Fausto Levantesi. faustolevantesi@gmail.com
Fonte: http://www.altermedica.it/ita/argomenti/dettaglio.asp?id=124
Per un approfondimento: http://www.mediafire.com/?db8vjdx5nvj
L’istintonutrizione è un metodo di alimentazione basato su due principi: il postulato dell’ inadattamento genetico agli alimenti non originari e la riattivazione dell’istinto alimentare.
Il patrimonio genetico dell’uomo moderno gli è stato trasmesso di generazione in generazione, insieme a modificazioni che sono dell'ordine dello 0.1% nell’arco di un milione di anni. La genetica umana attuale, quindi, è ancora relativamente vicina a quella dei primati. Ci si dovrebbe chiedere, allora, se l’organismo umano abbia avuto la possibilità di adattarsi alle varie trasformazioni che le sue abitudini alimentari hanno subito nel corso del tempo, o se invece sia ancora adattato alle condizioni di alimentazione primitive.
L’attenta osservazione dei meccanismi del gusto rivela che i sapori degli alimenti cambiano in funzione dei bisogni dell’organismo. Questi cambiamenti sono particolarmente netti con gli alimenti consumati nella forma naturale e rendono possibile il mantenimento di un equilibrio alimentare ottimale. Essi funzionano in modo molto incerto, invece, con gli alimenti trasformati dalle preparazioni culinarie e con tutti gli alimenti che non esistevano nella gamma alimentare primitiva. Questa constatazione ci porta a pensare che i meccanismi gustativi, essenziali per il bilanciamento nutrizionale, non siano ancora adattati geneticamente alle caratteristiche dell’alimentazione tradizionale.
Quarant’anni di esperimenti hanno permesso di definire un metodo di alimentazione che permette ai meccanismi olfattivi e gustativi di funzionare nelle migliori condizioni. Questi meccanismi, chiamati “alliestesici” (cambiamenti di percezione), insieme con alcune sensazioni che vengono dall’interno, garantiscono la regolazione degli apporti nutritivi e possono essere considerati come manifestazioni di un istinto alimentare ancora presente nell'essere umano. E’ per questo motivo che il metodo è stato chiamato “istintonutrizione”. Grazie ad esso molte persone hanno potuto verificare sulla propria pelle i benefici della regolazione istintiva dei propri menu quotidiani, sia sul piano del piacere che si può sperimentare durante i pasti, sia nei risultati ottenuti sul piano della salute.
Il principio dell’istintonutrizione consiste nel disporre di un assortimento più ampio possibile di alimenti privi di qualsiasi denaturazione, escludendo anche alcuni alimenti naturali che sono stati introdotti nell’alimentazione umana solo recentemente. In tali condizioni, i meccanismi alliestesici associati ai sensi dell’odorato e del gusto, sommati ad alcune sensazioni interne, permettono di riconoscere con esattezza la natura e la quantità degli alimenti capaci di apportare al proprio corpo i nutrimenti e le sostanze vitali necessarie al suo corretto funzionamento. Inoltre, bisogna aggiungere che le molecole naturali vengono utilizzate dall’organismo con molta più sicurezza rispetto alle molecole denaturate degli alimenti trasformati o alle molecole di sintesi dell’industria chimica e farmaceutica.
In questo senso, l’istintonutrizione permette di favorire i processi vitali in un modo particolarmente efficace, e questo si manifesta con notevoli miglioramenti delle condizioni generali e con remissioni parziali o totali di molte malattie, a volte anche di quelle considerate incurabili. Questa efficacia si estende non solo alle malattie di cui è riconosciuto il legame con le abitudini alimentari (in quanto vengono soppresse le cause), ma in certa misura anche alle malattie di origine genetica o di altro tipo. In tutti i casi, l’interruzione dell’introduzione quotidiana di sostanze nocive di origine culinaria, congiunta all’apporto di utili sostanze naturali di cui l’organismo può essere stato carente fino a quel momento, garantisce il risveglio delle difese immunitarie nonché il loro funzionamento ottimale.
In questo modo, il massimo potenziale dell’organismo viene utilizzato allo scopo di eliminare le “tossine” accumulatesi per effetto dell’alimentazione convenzionale e di sostituire le cellule invecchiate con cellule nuove. I risultati che si possono ottenere permettono di considerare questo metodo alimentare come un vero e proprio mezzo terapeutico, sebbene esso non poggi su alcuna diagnosi, né su alcuna teoria, né tanto meno su una tradizione.
L’istintonutrizione è la prima dietetica che permette di evitare il passaggio obbligato attraverso la diagnosi e la prescrizione, elemento comune di tutte le forme di terapia. Essa permette di scoprire da soli la cura naturale migliore specifica per ogni malattia, addirittura in fase di gestazione, ancor prima che i suoi sintomi si evidenzino. Si possono evitare in questo modo gli errori che sono sempre in agguato quando viene stabilita una prescrizione o viene somministrato un trattamento.
E’ difficile comprendere il carattere universale di una terapia spontanea così semplice, se non si tiene conto dell’antichità dell’istinto alimentare. Esso risale alle origini stesse del fenomeno della vita e della nutrizione. La vita è fatta di scambi, e uno degli scambi più importanti è la ricerca di energia e di elementi costituenti. Al fine di garantire le migliori condizioni di sopravvivenza, questi scambi furono regolati fin dall’origine da precisi meccanismi, i quali non poterono far altro che perfezionarsi nel corso di miliardi di anni di evoluzione, fino a raggiungere la loro forma più perfetta negli animali superiori. L’istinto alimentare sviluppato in questo modo, ha potuto trarre beneficio da una somma considerevole di esperienze di vita, le quali si sono accumulate nella memoria genetica, e lo rendono in grado di risolvere praticamente tutti i problemi che un organismo potrebbe incontrare.
L’istinto si manifesta attraverso attrazioni e repulsioni a livello degli organi di senso, cioè tramite sensazioni di piacere e di dispiacere. Un prodotto naturale che provoca un dispiacere deve essere messo da parte; quelli che devono essere consumati, invece, sono proprio quelli che provocano un piacere. Più il piacere è intenso, più importante è il bisogno corrispondente a quell’alimento, e gli alimenti più importanti sono quelli che apportano al consumatore le sostanze più preziose per la sua salute. In questo modo, il piacere si propone come il cammino più breve e sicuro verso la salute. Possiamo, quindi, affermare che l’istintonutrizione ripristina le fondamentali leggi di armonia che sono alla base del mistero stesso della vita.
Questo articolo è stato gentilmente inserito da Fausto Levantesi. faustolevantesi@gmail.com
Fonte: http://www.altermedica.it/ita/argomenti/dettaglio.asp?id=124
Per un approfondimento: http://www.mediafire.com/?db8vjdx5nvj
Ultima modifica di pinodd il Gio 04 Dic 2008, 18:16 - modificato 3 volte.
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