1)Cosa sono gli OGM
Le tecniche dell'ingegneria genetica e la localizzazione di tutti i geni negli organismi viventi hanno permesso la creazione di organismi viventi finora inesistenti.
Gli O.G.M. infatti sono organismi che contengono nel proprio materiale genetico (DNA) geni che in natura appartengono al DNA di altri organismi. Ad oggi gli alimenti geneticamente modificati non sono molti, ma sono quelli più utilizzati dall'industria alimentare, come per esempio la soia.
1-a: Soia che contiene il gene della petunia, la patata che contiene il gene del pollo, la fragola quello del salmone, il pomodoro quello del pesce, mais con i geni del Bacillus thurigensis...
1-b Vorremmo sapere se nel nostro piatto ci sono degli O.G.M., ma i produttori che fanno uso di O.G.M. si battono con tutte le loro forze contro le proposte di "etichettatura OGM".
La gente per istinto diffida degli OGM (sondaggio commissionato da Esselunga: 50,7% conosce il significato di OGM e, di questi l'80% si è dichiarato contrario ad acquistarli) e mostra un atteggiamento ostile verso chi li propone (la Monsanto per questo motivo ha deciso di cambiare nome in "PHARMA").
2: I rischi per l'ambiente
Le piante sono create dall'ingegneria genetica in laboratori sperimentali e non si conoscono le relazioni che si possono instaurare tra una pianta straniera diffusa su tutto il pianeta e l'ambiente circostante.
Si potrebbero avere reazioni a catena incontrollabili.
2- a: Minaccia alla biodiversità: si stanno creando in laboratorio piante che rispondono a requisiti commerciali e si sta cercando di spingere la produzione mondiale di cibo verso questi prodotti.
Questi prodotti devono essere competitivi per il loro prezzo: bisogna produrli spendendo poco e quindi aumentare la produttività dei terreni con l'intervento di erbicidi e di concimi.
Il raccolto va preservato il più a lungo possibile con l'aiuto dell'ingegneria genetica: per esempio il pomodoro rimane sodo anche dopo un mese la sua esposizione al supermercato.
Non si è valutato se dopo questo tempo la quantità di nutrienti e di antiossidanti sono diminuite.
2-b: Per biodiversità si intende tutta la varietà di specie animali e vegetali presenti sulla terra espressione delle possibili combinazioni
3- La multinazionale che crea un OGM lo può brevettare, ne diventa proprietaria per sempre e lo vende a chi lo vuol coltivare. Spesso la multinazionale produce anche i pesticidi per la lotta alle erbe infestanti di quel particolare O.G.M. Come la Monsanto ha fatto con la soia. I vantaggi per le multinazionali sono di aumentare i loro profitti e di acquisire il monopolio mondiale della produzione. Altri vantaggi sono l'aumento della produttività del terreno a scapito, però, della qualità dell'alimento (aumento di residui di fitofarmaci).
3-a Le multinazionali che oggi producono O.G.M. sono: Monsanto, DuPont, Novartis, Astra-Zeneca, Stoneville.
3-b: In un recente editoriale anche l'autorevole rivista Lancet sottolinea il fatto che, sebbene il grano geneticamente modificato sia stato prodotto per avere migliori raccolti nei paesi in via di sviluppo, la motivazione di tale proposta è in realtà guidata dal profitto piuttosto che dall'altruismo, in quanto il mais Bt (Bacillus thurigensis) prodotto da una azienda americana è sterile e quindi i coltivatori di questi paesi sono costretti a ricomprarlo dalla stessa ditta, la quale ha quindi un guadagno assicurato prolungato nel tempo.
La medesima ditta ha inoltre realizzato una varietà di soia, Roundup Ready, che vincola gli agricoltori ad acquistare l'erbicida Roundup, prodotto dalle stessa ditta.
4)
4-a: Gli alimenti contenenti O.G.M. possono causare allergie difficili da diagnosticare. Questa eventualità si è già verificata nel trasferimento di geni della noce brasiliana nella soia.
4-b: Gli O.G.M. possono trasmettere all'uomo la resistenza agli antibiotici. Per marcare l'inserimento di un determinato gene spesso vengono utilizzati geni che conferiscono resistenza ad alcuni antibiotici.
Per esempio una varietà di mais ha il gene per la resistenza all'ampicillina e consumando questo mais, la resistenza all'ampicillina può passare all'uomo o all'animale.
4-c: La creazione di piante O.G.M. che sono in grado di resistere a grandi quantità di pesticidi aumenta la concentrazione di possibili residui di fitofarmaci negli alimenti.
I pesticidi entrano nel sistema circolatorio della pianta, interferiscono con il suo metabolismo e questa si difende usando le sue vitamine antiossidanti (beta- carotene, Vitamina C)
5: Con il regolamento 1139/98 il Parlamento Europeo ha posto importanti restrizioni alla normativa che regolava il rilascio di organismi geneticamente modificati in Europa: sono state inserite regole molto severe.
E' prevista una responsabilità civile ed un'assicurazione obbligatoria per le aziende che intendono rilasciare OGM nell'ambiente; è vietato l'uso di geni resistenti agli antibiotici nelle coltivazioni GM; sono indicate misure molto restrittive per assicurare la segregazione delle sementi tradizionali da quelle transgeniche e l'obbligo di una etichettatura dei prodotti.
Ultima ma non meno importante, in questo regolamento è stabilito che gli stati membri dell'UE hanno il diritto di rifiutare l'importazione delle sementi modificate geneticamente.
In Italia la normativa vigente consente di coltivare solo a scopo sperimentale piante modificate geneticamente (pomodori, patate, colza, ma soprattutto soia e mais).
5 -a: I dati più aggiornati sono quelli del Joint Research Center della Commissione Europea, dove si parla di 227 rilasci di OGM in Italia: dalle piante classiche fino alle novità come melanzane, olive, radicchio, patate, meloni, fragole.
Per ognuno di questi rilasci l'ente europeo indica il numero del brevetto e le finalità dello studio, ma non la sua localizzazione, che dovrebbe essere resa pubblica dal Ministero della Sanità: ad oggi però le localizzazioni dei campi sperimentali restano segrete, sebbene sia noto che le Marche è una delle regioni più interessate.
6- L'unico modo per garantire uno sviluppo armonico delle biotecnologie è innanzitutto colmare il divario che si è creato tra scienza, consumatori e regolamentazione dell'immissione nel mercato di questi nuovi prodotti.
6- a: In questa ottica a Montreal il 29 Gennaio 2000 i delegati di 131 Paesi aderenti all'ONU hanno siglato un Protocollo sulla Biosicurezza che sarà definitivo entro il 2002.
Con questo documento si vuol regolamentare il commercio internazionale di sementi e di materie prime derivanti da OGM o utilizzate per produrli, quindi piante, animali, batteri.
Sono previste norme che autorizzano gli stati a proteggere i loro mercati: facoltà di chiudere le frontiere agli OGM e loro derivati (compresi i mangimi) quando siano ritenuti in grado di minacciare la sicurezza sanitaria e quella ambientale.
Vengono inoltre definite norme rigorose per l'imballaggio di tali prodotti e l'adozione di una etichettatura allertante: "potrebbe contenere OGM".
Queste norme sono state accettate con qualche malumore dai principali Paesi produttori di OGM (America e Canada) e dal gruppo di Miami (Australia, Argentina, Brasile, Cile, Paraguay, Uruguay).
Nello stesso 29 Gennaio a Davos, in Svizzera, il Presidente americano Clinton si è mostrato aperto al dialogo, invitando tutte le parti a superare la politica degli interessi contrapposti e ad affrontare senza durezze i negoziati commerciali.
Tuttavia l'Unione Europea e i paesi non industrializzati temono che le piante transgeniche si vadano gradualmente a sostituire a quelle autoctone infliggendo gravi danni alla biodiversità.
Indubbiamente l'avvento degli OGM rappresenta una rivoluzione scientifica e tecnica di dimensioni e prospettive enormi.
Ci sono ancora molte domande sugli OGM che non hanno avuto risposta, altre risposte tardano ad arrivare dagli organi competenti.
7) : Tutti i cittadini sono anche consumatori, quindi l'argomento OGM interessa da vicino un grande numero di persone, adulti e bambini.
Nel Maggio 1999 è stata condotta un'indagine di opinione nei vari punti vendita Esselunga dislocati al Centro-Nord, dalle risposte fornite dai clienti intervistati è emerso che il 50,7% è a conoscenza del significato di "geneticamente modificato" e, di questi l'80% si è dichiarato contrario ad acquistare alimenti con l'etichetta OGM.
7-a: La catena di supermercati Esselunga per prima ha affrontato il problema OGM, autocertificandosi e garantendo esenti da OGM tutti i propri prodotti (quelli con marchio Esselunga).
Successivamente anche altre catene italiane hanno seguito questa strada certificando i propri prodotti OGM-free, coinvolgendo anche i fornitori in un'analoga politica di trasparenza, invitando le aziende alimentari a segnalare, tramite una scheda, quali prodotti siano esenti da ingredienti e additivi derivati da piante transgeniche.
Questa iniziativa è stata supportata da una pubblicazione di un elenco di prodotti venduti nei supermercati Esselunga di tutte le marche che si sono autocertificate OGM free.
L'elenco, consultabile presso le sedi Esselunga, raccoglie solamente i prodotti appartenenti alle classi di alimenti coinvolti dalla problematica dei prodotti transgenici che ad oggi riguarda il mais, la soia e i loro derivati; per tale motivo potrebbero non comparire nell'elenco aziende o prodotti senza che ciò possa ipotizzare alcuna scelta specifica nel merito degli ingredienti transgenici.
Anche altre catene europee della grande distribuzione alimentare si sono impegnate nel garantire al consumatore la completa trasparenza e la sicurezza degli alimenti acquistati: per questo hanno fondato un consorzio per creare una sinergia tra le attività di controllo delle singole aziende.Aderiscono a questo consorzio: l'italiana Esselunga, la svizzera Migros, la francese Carrefour, la belga Delhaize, la irlandese Superquinn e le inglesi Sainsbury's e Marks & Spencer.
Fino ad oggi quindi la autocertificazione garantisce i prodotti esenti da OGM, ma per il futuro è auspicabile che si giunga ad un sistema di etichettatura controllato, trasparente e garantito da enti indipendenti.
Le tecniche dell'ingegneria genetica e la localizzazione di tutti i geni negli organismi viventi hanno permesso la creazione di organismi viventi finora inesistenti.
Gli O.G.M. infatti sono organismi che contengono nel proprio materiale genetico (DNA) geni che in natura appartengono al DNA di altri organismi. Ad oggi gli alimenti geneticamente modificati non sono molti, ma sono quelli più utilizzati dall'industria alimentare, come per esempio la soia.
1-a: Soia che contiene il gene della petunia, la patata che contiene il gene del pollo, la fragola quello del salmone, il pomodoro quello del pesce, mais con i geni del Bacillus thurigensis...
1-b Vorremmo sapere se nel nostro piatto ci sono degli O.G.M., ma i produttori che fanno uso di O.G.M. si battono con tutte le loro forze contro le proposte di "etichettatura OGM".
La gente per istinto diffida degli OGM (sondaggio commissionato da Esselunga: 50,7% conosce il significato di OGM e, di questi l'80% si è dichiarato contrario ad acquistarli) e mostra un atteggiamento ostile verso chi li propone (la Monsanto per questo motivo ha deciso di cambiare nome in "PHARMA").
2: I rischi per l'ambiente
Le piante sono create dall'ingegneria genetica in laboratori sperimentali e non si conoscono le relazioni che si possono instaurare tra una pianta straniera diffusa su tutto il pianeta e l'ambiente circostante.
Si potrebbero avere reazioni a catena incontrollabili.
2- a: Minaccia alla biodiversità: si stanno creando in laboratorio piante che rispondono a requisiti commerciali e si sta cercando di spingere la produzione mondiale di cibo verso questi prodotti.
Questi prodotti devono essere competitivi per il loro prezzo: bisogna produrli spendendo poco e quindi aumentare la produttività dei terreni con l'intervento di erbicidi e di concimi.
Il raccolto va preservato il più a lungo possibile con l'aiuto dell'ingegneria genetica: per esempio il pomodoro rimane sodo anche dopo un mese la sua esposizione al supermercato.
Non si è valutato se dopo questo tempo la quantità di nutrienti e di antiossidanti sono diminuite.
2-b: Per biodiversità si intende tutta la varietà di specie animali e vegetali presenti sulla terra espressione delle possibili combinazioni
3- La multinazionale che crea un OGM lo può brevettare, ne diventa proprietaria per sempre e lo vende a chi lo vuol coltivare. Spesso la multinazionale produce anche i pesticidi per la lotta alle erbe infestanti di quel particolare O.G.M. Come la Monsanto ha fatto con la soia. I vantaggi per le multinazionali sono di aumentare i loro profitti e di acquisire il monopolio mondiale della produzione. Altri vantaggi sono l'aumento della produttività del terreno a scapito, però, della qualità dell'alimento (aumento di residui di fitofarmaci).
3-a Le multinazionali che oggi producono O.G.M. sono: Monsanto, DuPont, Novartis, Astra-Zeneca, Stoneville.
3-b: In un recente editoriale anche l'autorevole rivista Lancet sottolinea il fatto che, sebbene il grano geneticamente modificato sia stato prodotto per avere migliori raccolti nei paesi in via di sviluppo, la motivazione di tale proposta è in realtà guidata dal profitto piuttosto che dall'altruismo, in quanto il mais Bt (Bacillus thurigensis) prodotto da una azienda americana è sterile e quindi i coltivatori di questi paesi sono costretti a ricomprarlo dalla stessa ditta, la quale ha quindi un guadagno assicurato prolungato nel tempo.
La medesima ditta ha inoltre realizzato una varietà di soia, Roundup Ready, che vincola gli agricoltori ad acquistare l'erbicida Roundup, prodotto dalle stessa ditta.
4)
4-a: Gli alimenti contenenti O.G.M. possono causare allergie difficili da diagnosticare. Questa eventualità si è già verificata nel trasferimento di geni della noce brasiliana nella soia.
4-b: Gli O.G.M. possono trasmettere all'uomo la resistenza agli antibiotici. Per marcare l'inserimento di un determinato gene spesso vengono utilizzati geni che conferiscono resistenza ad alcuni antibiotici.
Per esempio una varietà di mais ha il gene per la resistenza all'ampicillina e consumando questo mais, la resistenza all'ampicillina può passare all'uomo o all'animale.
4-c: La creazione di piante O.G.M. che sono in grado di resistere a grandi quantità di pesticidi aumenta la concentrazione di possibili residui di fitofarmaci negli alimenti.
I pesticidi entrano nel sistema circolatorio della pianta, interferiscono con il suo metabolismo e questa si difende usando le sue vitamine antiossidanti (beta- carotene, Vitamina C)
5: Con il regolamento 1139/98 il Parlamento Europeo ha posto importanti restrizioni alla normativa che regolava il rilascio di organismi geneticamente modificati in Europa: sono state inserite regole molto severe.
E' prevista una responsabilità civile ed un'assicurazione obbligatoria per le aziende che intendono rilasciare OGM nell'ambiente; è vietato l'uso di geni resistenti agli antibiotici nelle coltivazioni GM; sono indicate misure molto restrittive per assicurare la segregazione delle sementi tradizionali da quelle transgeniche e l'obbligo di una etichettatura dei prodotti.
Ultima ma non meno importante, in questo regolamento è stabilito che gli stati membri dell'UE hanno il diritto di rifiutare l'importazione delle sementi modificate geneticamente.
In Italia la normativa vigente consente di coltivare solo a scopo sperimentale piante modificate geneticamente (pomodori, patate, colza, ma soprattutto soia e mais).
5 -a: I dati più aggiornati sono quelli del Joint Research Center della Commissione Europea, dove si parla di 227 rilasci di OGM in Italia: dalle piante classiche fino alle novità come melanzane, olive, radicchio, patate, meloni, fragole.
Per ognuno di questi rilasci l'ente europeo indica il numero del brevetto e le finalità dello studio, ma non la sua localizzazione, che dovrebbe essere resa pubblica dal Ministero della Sanità: ad oggi però le localizzazioni dei campi sperimentali restano segrete, sebbene sia noto che le Marche è una delle regioni più interessate.
6- L'unico modo per garantire uno sviluppo armonico delle biotecnologie è innanzitutto colmare il divario che si è creato tra scienza, consumatori e regolamentazione dell'immissione nel mercato di questi nuovi prodotti.
6- a: In questa ottica a Montreal il 29 Gennaio 2000 i delegati di 131 Paesi aderenti all'ONU hanno siglato un Protocollo sulla Biosicurezza che sarà definitivo entro il 2002.
Con questo documento si vuol regolamentare il commercio internazionale di sementi e di materie prime derivanti da OGM o utilizzate per produrli, quindi piante, animali, batteri.
Sono previste norme che autorizzano gli stati a proteggere i loro mercati: facoltà di chiudere le frontiere agli OGM e loro derivati (compresi i mangimi) quando siano ritenuti in grado di minacciare la sicurezza sanitaria e quella ambientale.
Vengono inoltre definite norme rigorose per l'imballaggio di tali prodotti e l'adozione di una etichettatura allertante: "potrebbe contenere OGM".
Queste norme sono state accettate con qualche malumore dai principali Paesi produttori di OGM (America e Canada) e dal gruppo di Miami (Australia, Argentina, Brasile, Cile, Paraguay, Uruguay).
Nello stesso 29 Gennaio a Davos, in Svizzera, il Presidente americano Clinton si è mostrato aperto al dialogo, invitando tutte le parti a superare la politica degli interessi contrapposti e ad affrontare senza durezze i negoziati commerciali.
Tuttavia l'Unione Europea e i paesi non industrializzati temono che le piante transgeniche si vadano gradualmente a sostituire a quelle autoctone infliggendo gravi danni alla biodiversità.
Indubbiamente l'avvento degli OGM rappresenta una rivoluzione scientifica e tecnica di dimensioni e prospettive enormi.
Ci sono ancora molte domande sugli OGM che non hanno avuto risposta, altre risposte tardano ad arrivare dagli organi competenti.
7) : Tutti i cittadini sono anche consumatori, quindi l'argomento OGM interessa da vicino un grande numero di persone, adulti e bambini.
Nel Maggio 1999 è stata condotta un'indagine di opinione nei vari punti vendita Esselunga dislocati al Centro-Nord, dalle risposte fornite dai clienti intervistati è emerso che il 50,7% è a conoscenza del significato di "geneticamente modificato" e, di questi l'80% si è dichiarato contrario ad acquistare alimenti con l'etichetta OGM.
7-a: La catena di supermercati Esselunga per prima ha affrontato il problema OGM, autocertificandosi e garantendo esenti da OGM tutti i propri prodotti (quelli con marchio Esselunga).
Successivamente anche altre catene italiane hanno seguito questa strada certificando i propri prodotti OGM-free, coinvolgendo anche i fornitori in un'analoga politica di trasparenza, invitando le aziende alimentari a segnalare, tramite una scheda, quali prodotti siano esenti da ingredienti e additivi derivati da piante transgeniche.
Questa iniziativa è stata supportata da una pubblicazione di un elenco di prodotti venduti nei supermercati Esselunga di tutte le marche che si sono autocertificate OGM free.
L'elenco, consultabile presso le sedi Esselunga, raccoglie solamente i prodotti appartenenti alle classi di alimenti coinvolti dalla problematica dei prodotti transgenici che ad oggi riguarda il mais, la soia e i loro derivati; per tale motivo potrebbero non comparire nell'elenco aziende o prodotti senza che ciò possa ipotizzare alcuna scelta specifica nel merito degli ingredienti transgenici.
Anche altre catene europee della grande distribuzione alimentare si sono impegnate nel garantire al consumatore la completa trasparenza e la sicurezza degli alimenti acquistati: per questo hanno fondato un consorzio per creare una sinergia tra le attività di controllo delle singole aziende.Aderiscono a questo consorzio: l'italiana Esselunga, la svizzera Migros, la francese Carrefour, la belga Delhaize, la irlandese Superquinn e le inglesi Sainsbury's e Marks & Spencer.
Fino ad oggi quindi la autocertificazione garantisce i prodotti esenti da OGM, ma per il futuro è auspicabile che si giunga ad un sistema di etichettatura controllato, trasparente e garantito da enti indipendenti.
Mer 16 Feb 2011, 16:23 Da Neo
» WORKSHOP CON IL BREATHARIANO JERICHO SUNFIRE A MILANO IL 27 MARZO, L'ATLETA CHE PUÒ VIVERE SENZA CIBO E ACQUA INDEFINITAMENTE
Dom 06 Feb 2011, 13:11 Da Neo
» La finestra sul mondo
Lun 01 Mar 2010, 13:49 Da Giulilly
» DIRITTO E LEGGE
Mer 20 Gen 2010, 18:00 Da Neo
» pensieri di un' anima semplice
Sab 07 Nov 2009, 14:25 Da Michele Corso
» Pensieri di un'anima semplice
Ven 06 Nov 2009, 21:27 Da Lucia
» Nuovo blog sull'alimentazione istintiva
Gio 08 Ott 2009, 14:19 Da deadcassandra
» L'olio di Canola.
Mar 09 Giu 2009, 10:16 Da pinodd
» LE STORIE CHE NON RIUSCITE ANCORA A VEDERE (3)
Dom 07 Giu 2009, 23:16 Da pinodd