Saperi negati

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Saperi negati

Raccolta di Saperi e Pensieri negati (ai più) dall'inconsapevolezza (altrui e propria) e da altre Cause.

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    Autismo, sempre più bimbi malati

    nelda
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    Autismo, sempre più bimbi malati Empty Autismo, sempre più bimbi malati

    Messaggio Da nelda Gio 28 Ago 2008, 00:59

    Dagli anni 70 il numero dei casi è cresciuto di dieci volte.
    In Italia 20 ogni 10mila nati, soprattutto maschi
    Rebus delle cause: genetiche, ma anche ambientali

    C’è chi lo definisce nirvana quel mondo di chiusura totale in sé stessi,
    autosufficienza e massima concentrazione. Asettici a tutto ciò che
    proviene dall’esterno (emotivo o materiale che sia: da un sorriso al
    cibo). Nirvana che nel soggetto autistico è d’intensità annientante:
    esclude totalmente il tempo e il mondo. La bambina che per ore e ore,
    seduta su una panchina, fa scorrere la sabbia tra le dita per formare
    montagne in miniatura ne è la fotografia nel libro Thinking in
    Pictures. Nel puzzle autismo, che la scienza non riesce a ricostruire,
    c’è anche il tassello del bimbo californiano che all’acquario parlava
    con un delfino. Sempre lo stesso. Solo con lui. In realtà, più che nel
    nirvana, gli autistici sono sospesi in una sorta di limbo di sofferenza
    profonda. E come le allergie colpiscono il corpo, l’autismo mina il
    cervello, la psiche. Entrambe malattie moderne, forse da reazione
    all’ambiente «malato» e tossico.
    NUMERI IN CRESCITA CONTINUA
    - In tutto il mondo le diagnosi sono in aumento: dagli anni 70 a oggi
    si è passati da 4-6 casi a 40-60 ogni 10 mila bambini. Il problema però
    è nella diagnosi e nel numero di manifestazioni che via via sono state
    codificate nell’autismo, nella sindrome di Asperger e nel disturbo
    pervasivo dello sviluppo. Tutte sindromi che hanno in comune
    l’incapacità di immaginare scenari astratti, di stabilire relazioni
    sociali, di comunicare. Vi possono essere poi disturbi organici,
    depressione, ansia, iperattività. Il primo caso riconosciuto risale al
    1944, quando fu coniato il termine autismo. Ma in letteratura
    scientifica c’è un caso nell’Irlanda del 1930, in un bambino appena
    vaccinato per il vaiolo. Da indagini su larga scala condotte negli
    Stati Uniti e in Inghilterra, si stima che i casi con comportamenti
    autistico-simili siano dai 15 ai 20 ogni 10.000 nati. Sei bambini ogni
    diecimila è l’attuale media mondiale. In realtà, l’ultimo dato
    americano, dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie
    (Cdc) di Atlanta, è allarmante: autismo e altre sindromi simili
    colpirebbero 1 bimbo ogni 150. Quasi 600 mila ragazzini americani
    soffrirebbero di una qualche forma del disturbo. Una nota: le stime
    variano considerevolmente a seconda del Paese, passando da circa 2 ogni
    10.000 nati in Germania ad addirittura 16 ogni 10.000 in Giappone.
    TRE MASCHI MALATI OGNI FEMMINA - Il rapporto tra i due sessi sembra uguale
    sull’intero pianeta. In Italia l’autismo colpisce oggi circa 20 bambini
    ogni 10 mila nati. Nel 1997 erano 4 ogni 10 mila. In un decennio
    sarebbero circa 6 mila gli autistici venuti al mondo nel nostro Paese.
    Ma quanti sono in totale i viventi e quanti sono stati diagnosticati?
    Forse 10 volte le stime. Numeri diversi a causa dei diversi criteri di
    diagnosi, ma anche a causa di fattori genetici e influenze ambientali.
    C’è crescente preoccupazione che tossine e inquinamento ambientale
    possano portare all’autismo. Un esempio. Nella città di Leominster, nel
    Massachusetts, dove si trovava una volta un’industria per la produzione
    di occhiali da sole, c’è un’alta presenza di autismo. La maggioranza
    dei casi è stata riscontrata nelle case sottovento rispetto alle
    ciminiere della fabbrica. Inquinamento ambientale e bambini. Un
    capitolo dell’ultimo libro (Una pediatria per la società che cambia,
    editore Tecniche nuove) dell’ottantenne Roberto Burgio, «padre» della
    pediatria italiana. «Se la natura perde la salute, la perde anche
    l’uomo» commenta Burgio. E aggiunge: «Ogni anno oltre 5 milioni di
    bambini nel mondo muoiono per cause legate ad ambienti insalubri.
    La diminuzione delle capacità di sviluppo, apprendimento e
    comportamento negli Usa interessa 12 milioni di bambini, oltre un
    milione dei quali ha subito danni cerebrali a causa del pesce
    contaminato da mercurio. In California, per esempio, l’incidenza
    dell’autismo è cresciuta del 270% tra il 1987 e il 2007». «Gli agenti
    tossici determinano nei bambini effetti a livello immunitario,
    endocrinologico, genetico e a livello degli organi » conclude Burgio.
    Risultato: allergie e malattie autoimmunitarie sono in aumento, così
    come l’autismo. C’è poi la predisposizione genetica. Più di un gene
    implicato. Una predisposizione «scritta» nei cromosomi. Il numero 11 in
    particolare. Lo ha individuato uno studio (Nature Genetics) del
    Consorzio scientifico Progetto genoma autismo in due fratelli, entrambi
    con autismo. Un gene sul cromosoma 11 produce una proteina, la
    neurexina 1, importante per la trasmissione del messaggio nervoso e per
    l’apprendimento. I suoi livelli, in più o in meno, potrebbero avere un
    ruolo chiave: «copiarla» sinteticamente potrebbe essere tra le ipotesi
    di cura. Il consorzio Agp ha mappato il Dna di 1.168 famiglie con
    almeno due soggetti colpiti da autismo.
    SVOLTA
    - Un’altra svolta importante nel tentativo di comprendere i meccanismi
    della malattia riguarda i cosiddetti neuroni specchio (mirror), quelli
    che si attivano quando un individuo compie in prima persona, o osserva
    compiuta da altri, un’azione a lui nota. Già memorizzata. A tal punto
    da anticiparne a livello cerebrale le conseguenze o i significati
    emotivi a essa collegati. Insomma dall’area dei neuroni mirror derivano
    le capacità di instaurare un rapporto con il prossimo e con l’ambiente.
    E forse anche empatia e depressione cominciano quando nella primissima
    infanzia i mirror vengono sollecitati a memorizzare. La loro
    attivazione potrebbe essere difettosa nei soggetti autistici. Il primo
    deficit sarebbe quello imitativo. La scoperta è firmata dall’équipe di
    Rizzolati, università di Parma. StephenM. Edelson, direttore del Centro
    per lo studio dell’autismo di Salem, nell’Oregon, spiega come
    accorgersi che qualcosa non va: «Molti neonati autistici sono diversi
    fin dalla nascita: incurvano la schiena per allontanarsi dalla persona
    che li accudisce, restano passivi, con il corpo abbandonato quando
    devono essere presi in braccio.
    Nei primi mesi di vita possono essere passivi o estremamente agitati.
    Durante l’infanzia, poi, iniziano a dondolarsi e a picchiare la testa
    contro la culla, anche se ciò non sempre avviene». Aggiunge Edelson:
    «Alcuni raggiungono tappe dello sviluppo (parlare, gattonare e
    camminare) molto in anticipo; in altri casi le stesse tappe vengono
    raggiunte invece con ritardo. Un terzo dei bambini autistici si
    sviluppa in modo normale fino a una età compresa tra un anno e mezzo e
    tre anni, dopodiché la malattia comincia a emergere». Metà dei colpiti
    non sviluppa il linguaggio e il 75-80% presenta ritardo mentale. La
    cura? Per ora è impossibile. I miglioramenti vengono solo dai tentativi
    di «infiltrarsi», con varie tecniche, nel «guscio» creato dal bimbo
    autistico. Non «romperlo».

    Mario Pappagallo 13 agosto 2008
    http://www.corriere.it/salute/08_agosto_13/autismo_sempre_piu_bimbi_malati_47f070fa-68fb-

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