Vaccini ma non solo...
Forse siamo sani e non lo sappiamo. Dico così perché l’industria farmaceutica ha così allargato i confini delle patologie da fare della salute una condizione che nessuno riesce più a raggiungere.
Eventi normali della vita di tutti noi - la nascita, la gravidanza, il parto, o la menopausa, l’invecchiamento, come pure molti comportamenti comuni, le piccole difficoltà della vita di tutti i giorni, sono sistematicamente presentati come stati patologici.
Knoch era il nuovo medico condotto di Saint Maurice, un villaggio di montagna svizzero. Il suo predecessore, nel dare le indicazioni sul nuovo lavoro che Knoch si apprestava ad iniziare, cercava di confortare il suo successore assicurandogli che tutti gli abitanti godevano di buona salute, e non andavano mai a farsi visitare: ma Knoch aveva altre ambizioni, e per attirare nel suo studio gli abitanti di Saint Maurice convince il maestro del paese a tenere qualche conferenza sui pericoli rappresentati dai microrganismi, assolda il banditore del paese per pubblicizzare una visita gratuita (di screening, diremmo oggi). Così il suo ambulatorio si affolla e poco alla volta tutti gli abitanti diventano malati. Tutto il paese in breve si trasforma in un ospedale, e rimangono sani solo quelli che devono accudire i malati.
Il dramma in tre atti Knoch o il trionfo della medicina di Julies Romains è stato rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1923, eppure è attualissimo perché questa tragicomica rappresentazione della medicina è diventata realtà nella nostra vita di oggi, è un modello di quello che la libera iniziativa ed il libero mercato sono riusciti a fare della nostra salute: “una persona sana è soltanto un malato che non sa ancora di esserlo”.
Oggi non ci sono più medici di campagna senza scrupoli che controllano le camere da letto dei malati, ma è entrato in scena un potere molto più abile nel far perdere la salute alla gente: la medicina moderna.
Continua al link: http://www.mediafire.com/?zdvmsvdubdm
Forse siamo sani e non lo sappiamo. Dico così perché l’industria farmaceutica ha così allargato i confini delle patologie da fare della salute una condizione che nessuno riesce più a raggiungere.
Eventi normali della vita di tutti noi - la nascita, la gravidanza, il parto, o la menopausa, l’invecchiamento, come pure molti comportamenti comuni, le piccole difficoltà della vita di tutti i giorni, sono sistematicamente presentati come stati patologici.
Knoch era il nuovo medico condotto di Saint Maurice, un villaggio di montagna svizzero. Il suo predecessore, nel dare le indicazioni sul nuovo lavoro che Knoch si apprestava ad iniziare, cercava di confortare il suo successore assicurandogli che tutti gli abitanti godevano di buona salute, e non andavano mai a farsi visitare: ma Knoch aveva altre ambizioni, e per attirare nel suo studio gli abitanti di Saint Maurice convince il maestro del paese a tenere qualche conferenza sui pericoli rappresentati dai microrganismi, assolda il banditore del paese per pubblicizzare una visita gratuita (di screening, diremmo oggi). Così il suo ambulatorio si affolla e poco alla volta tutti gli abitanti diventano malati. Tutto il paese in breve si trasforma in un ospedale, e rimangono sani solo quelli che devono accudire i malati.
Il dramma in tre atti Knoch o il trionfo della medicina di Julies Romains è stato rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1923, eppure è attualissimo perché questa tragicomica rappresentazione della medicina è diventata realtà nella nostra vita di oggi, è un modello di quello che la libera iniziativa ed il libero mercato sono riusciti a fare della nostra salute: “una persona sana è soltanto un malato che non sa ancora di esserlo”.
Oggi non ci sono più medici di campagna senza scrupoli che controllano le camere da letto dei malati, ma è entrato in scena un potere molto più abile nel far perdere la salute alla gente: la medicina moderna.
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