Qual è il Manifesto che incita il cittadino a ribellarsi contro la Dittatura Medica imperante al presente in Italia? Il libro “Nemesi medica” di Ivan Illich.
Ivan Illich fu un critico acuto e radicale delle istituzioni moderne.
Anticipò i no global e scrisse vari libri nei quali attaccò molti presupposti, dati allora per scontati, nel campo della medicina, dell'istruzione e della religione.
Nel 1976 scrisse "Nemesi medica", in cui contestava la medicina ufficiale e l'estensione del suo potere sulla società. Il saggio si apre con un'affermazione forte e provocatoria: "La corporazione medica è diventata una grande minaccia per la salute".
Per Illich la medicina provoca non solo essa stessa la malattia (iatrogenesi) ma diventa una macchina per creare consumatori incapaci di avere consapevolezza e saper autogestire la propria salute.
Essa infatti produce di continuo nuovi bisogni terapeutici e, via via che l’offerta di sanità aumenta, si generano nuovi problemi e malattie.
Illich si batté contro il sistema ospedaliero e l’ossessione della salute perfetta.
Famosa la statistica con cui mostrò che, in seguito a uno sciopero ospedaliero in Francia, senza medici c’era stata una sensibile diminuzione di decessi.
Per Illich ci sono tre tipi di iatrogenesi: quella clinica, quella sociale e quella culturale.
Nella prima egli sottolinea come le presenti cure mediche, lungi dal guarire l'individuo dalla malattia, funzionano a loro volta da agenti patogeni. Spesso, infatti, sono i farmaci, i medici e gli ospedali a causare malattie di vario tipo, ancora più di batteri, virus o altre cause note.
La seconda si manifesta attraverso i sintomi di supermedicalizzazione sociale, quando la cura della salute si tramuta in un prodotto industriale, stabilendo inoltre che cosa è "deviante" rispetto al concetto di salute.
…A questo proposito Illich afferma che le cure mediche essenziali possono essere prestate anche da persone non specializzate, sono facili da apprendere e costano poco, mentre l'iperspecializzazione ha un costo altissimo e, inizialmente destinata a pochi, si pretende che venga estesa a sempre più gente, senza che ve ne sia reale necessità provocando, appunto, una progressiva medicalizzazione dei bilanci statali.
La iatrogenesi culturale infine "distrugge nella gente la volontà di soffrire la propria condizione reale". La civiltà medica ha ridotto il dolore a problema tecnico e lo ha privato del significato personale, trattandolo allo stesso modo per tutti.
Invece il dolore è il sintomo di un confronto con la realtà e non può essere "oggettivamente misurabile". L'uomo occidentale, secondo Illich, ha perso anche il diritto di presiedere all'atto di morire e viene espropriato della libertà di scelta su di sé e sulla propria salute.
Illich auspica invece che "nessuna assistenza dovrà essere imposta a un individuo contro la sua volontà. Nessuna persona, senza il suo consenso, potrà essere presa, rinchiusa, ricoverata, curata o comunque molestata in nome della salute".
I problemi e i limiti della medicina occidentale che egli aveva individuato si esplicano oggi nella grande manipolazione operata dalle multinazionali farmaceutiche, che crea non solo nuovi ammalati ma, con la complicità del potere politico, mira ad escludere del tutto la possibilità di una reale prevenzione e la libertà di scelta terapeutica.
Senza una presa di coscienza profonda e un rifiuto che parta da noi stessi, l’oggetto di questa manipolazione, la realtà oggi rischia di essere ancora peggiore di quanto Illich avesse potuto prevedere.
Luigi Gallo.
Sito italiano su Ivan Illich: http://www.altraofficina.it/ivanillich/
Indirizzo: http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/2006/11/08/qual_e_il_manifesto_che_incita_il_cittadino_a_ribellarsi_contro_la_dittatura_medica_imperante_al_presente_in_italia_il_libro_nemesi_medica_di_ivan_illich.htm
Ivan Illich fu un critico acuto e radicale delle istituzioni moderne.
Anticipò i no global e scrisse vari libri nei quali attaccò molti presupposti, dati allora per scontati, nel campo della medicina, dell'istruzione e della religione.
Nel 1976 scrisse "Nemesi medica", in cui contestava la medicina ufficiale e l'estensione del suo potere sulla società. Il saggio si apre con un'affermazione forte e provocatoria: "La corporazione medica è diventata una grande minaccia per la salute".
Per Illich la medicina provoca non solo essa stessa la malattia (iatrogenesi) ma diventa una macchina per creare consumatori incapaci di avere consapevolezza e saper autogestire la propria salute.
Essa infatti produce di continuo nuovi bisogni terapeutici e, via via che l’offerta di sanità aumenta, si generano nuovi problemi e malattie.
Illich si batté contro il sistema ospedaliero e l’ossessione della salute perfetta.
Famosa la statistica con cui mostrò che, in seguito a uno sciopero ospedaliero in Francia, senza medici c’era stata una sensibile diminuzione di decessi.
Per Illich ci sono tre tipi di iatrogenesi: quella clinica, quella sociale e quella culturale.
Nella prima egli sottolinea come le presenti cure mediche, lungi dal guarire l'individuo dalla malattia, funzionano a loro volta da agenti patogeni. Spesso, infatti, sono i farmaci, i medici e gli ospedali a causare malattie di vario tipo, ancora più di batteri, virus o altre cause note.
La seconda si manifesta attraverso i sintomi di supermedicalizzazione sociale, quando la cura della salute si tramuta in un prodotto industriale, stabilendo inoltre che cosa è "deviante" rispetto al concetto di salute.
…A questo proposito Illich afferma che le cure mediche essenziali possono essere prestate anche da persone non specializzate, sono facili da apprendere e costano poco, mentre l'iperspecializzazione ha un costo altissimo e, inizialmente destinata a pochi, si pretende che venga estesa a sempre più gente, senza che ve ne sia reale necessità provocando, appunto, una progressiva medicalizzazione dei bilanci statali.
La iatrogenesi culturale infine "distrugge nella gente la volontà di soffrire la propria condizione reale". La civiltà medica ha ridotto il dolore a problema tecnico e lo ha privato del significato personale, trattandolo allo stesso modo per tutti.
Invece il dolore è il sintomo di un confronto con la realtà e non può essere "oggettivamente misurabile". L'uomo occidentale, secondo Illich, ha perso anche il diritto di presiedere all'atto di morire e viene espropriato della libertà di scelta su di sé e sulla propria salute.
Illich auspica invece che "nessuna assistenza dovrà essere imposta a un individuo contro la sua volontà. Nessuna persona, senza il suo consenso, potrà essere presa, rinchiusa, ricoverata, curata o comunque molestata in nome della salute".
I problemi e i limiti della medicina occidentale che egli aveva individuato si esplicano oggi nella grande manipolazione operata dalle multinazionali farmaceutiche, che crea non solo nuovi ammalati ma, con la complicità del potere politico, mira ad escludere del tutto la possibilità di una reale prevenzione e la libertà di scelta terapeutica.
Senza una presa di coscienza profonda e un rifiuto che parta da noi stessi, l’oggetto di questa manipolazione, la realtà oggi rischia di essere ancora peggiore di quanto Illich avesse potuto prevedere.
Luigi Gallo.
Sito italiano su Ivan Illich: http://www.altraofficina.it/ivanillich/
Indirizzo: http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/2006/11/08/qual_e_il_manifesto_che_incita_il_cittadino_a_ribellarsi_contro_la_dittatura_medica_imperante_al_presente_in_italia_il_libro_nemesi_medica_di_ivan_illich.htm
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