Per una Scienza dell'Anima: Costellazioni Archetipiche
tratto da www.archetipi.org
Di fronte alla crisi delle risorse energetiche e dell'ambiente, dei
sistemi politici, delle ideologie, delle religioni, e nel contempo
assistendo alle nuove scoperte della scienza esposte nel Tao della
Fisica di Fritjof Kapra, nella Teoria dei Sistemi di Bateson, nei
Campi Morfogenetici di Sheldrake, nell'Olismo di
Bohm, nell'Ipotesi Gaia di Lovelock e in molte altre teorie di altrettanti
Premi Nobel, sembra più che mai evidente la necessità di una nuova modalità
di indagine filosofica e scientifica della dimensione esistenziale.
Il paradigma newtoniano/cartesiano ha da tempo mostrato il limite
e l'inadeguatezza di fronte alla dimensione dell'invisibile ed è oggi
più che mai auspicabile lo sviluppo di una nuova filosofia e di una
nuova scienza, di nuovi strumenti di indagine dove l'Anima/Psiche
non sia vista come il mero risultato di processi neurofisiologici
e/o consegnata nelle mani di una credenza religiosa, ma la si
consideri piuttosto e la si esplori nella sua originaria accezione
di elemento centrale e fondante della vita e dell'evoluzione.
Il Tema della Sofferenza nell'Approccio Transpersonale
Se l'indagine psicologica tradizionale ritiene che l'origine
dei disordini emotivi e psicosomatici sia da ricercare entro gli
angusti confini della biografia postnatale, ossia tra i traumi
subiti durante la prima infanzia e gli anni successivi, già nei primi
anni del novecento gli psicologi transpersonali hanno scoperto molti
altri importanti procedimenti di esplorazione e trasformazione dei
blocchi psichici.
Si resero conto che per tracciare una mappa adeguata dei
reali confini della coscienza umana non era più possibile trascurare
le medicine tradizionali e le filosofie orientali, le pratiche dello
yoga e della meditazione, le conoscenze tribali e sciamaniche, gli
stati di trance, le esperienze mistiche ed estatiche e ogni altra
forma di autentica e immediata canalizzazione di informazioni dalla
dimensione spirituale e dall'inconscio collettivo.
Si comprese l'importanza del rivivere il periodo della gestazione e
il momento della nascita, del rivisitare esperienze di vite passate
attraverso regressioni e ipnosi, del lasciare emergere elementi
archetipici nella coscienza attraverso sogni guidati,
dellosperimentare l'unione mistica ed estatica con il cosmo.
Apparve chiaro infine che molti stati di alterazione della
coscienza, normalmente diagnosticati come sintomi di gravi malattie
mentali (nevrosi e psicosi) e sistematicamente soppressi con
psicofarmaci, potevano rappresentare esigenze
di maggiore apertura spirituale finalizzati a una più profonda guarigione
e trasformazione della personalità e delle abitudini di vita.
Archetipi e Inconscio Collettivo Jung definì Archetipi gli
elementi strutturali dell'inconscio sostenendo che essi corrispondono a
elementi strutturali collettivi dell'anima umana, considerandoli veri e
propri organi psichici dal cui funzionamento dipende la salute dell'individuo
e la cui lesioni può dare origine a disturbi e sintomi fisici o mentali.
"Essi sono, infatti, moventi infallibili dei disturbi nevrotici
e anche psicotici, dato che essi si comportano esattamente come gli
organi del corpo o i sistemi funzionali organici trascurati o
lesi" (Jung-Kerenyi).
Anche per Erich Neumann, medico e filosofo allievo di Jung,
l'archetipo è una immagine interiore che agisce attivamente
sulla psiche umana operando una progressiva evoluzione della
personalità esattamente come le strutture biologiche promuovono il
metabolismo e lo sviluppo fisico
Neumann considerava i valori collettivi e filogenetici di importanza
straordinaria nello sviluppo dell'individuo e della specie
attribuendo grande rilevanza ai fattori transpersonali dello
sviluppo psichico
La Vita come Impresa Eroica
Ecco quindi che dalla nascita alla morte, dall'infanzia
alla vecchiaia, dall'adolescenza alla maturità, ogni aspetto della
nostra vita può essere portato alla consapevolezza, esplorato, vissuto
e realizzato grazie al supporto della Teoria degli Archetipi.
Questa Teoria si basa sull'assunto che la coscienza di ogni essere
umano contenga una pluralità indeterminata di "immagini primordiali"
atemporali, collettive e immutabili, chiamate Archetipi che lo
collegano alla storia dell'universo, del pianeta e dell'umanità.
Gli Archetipi sono almeno dodici e nella successione dei loro stadi,
rappresentano ciascuno precisi passaggi nel processo evolutivo della
nostra esistenza e li ritroviamo nei miti, nelle leggende, nelle
fiabe, nei sogni, nelle visioni e nelle espressioni religiose
eartistiche di tutti i popoli della terra, dalla Grecia antica
all 'Egitto, dall'India alla Cina e al Giappone, dall'Africa all'Oceania.
Il Grande Padre Creatore, la Grande Madre, Il Bambino Divino, il
Drago, il Serpente, l'Orco, la Fanciulla Prigioniera,
l'Eroe Salvatore, il Cavaliere Nero e molti altri affollano
l'immaginari personale e collettivo e spesso vengono rappresentati come
antenati divinizzati del genere umano.
Il concetto che sta alla base della Teoria degli Archetipi è che la
nostra vita può essere considerata in ogni suo aspetto alla stregua
di una Impresa Eroica (La Ricerca del Graal, Il Mito di Excalibur)
che va affrontata e vissuta con fiducia (Innocente),
autonomia(Orfano), coraggio (Guerriero), amore (Angelo Custode),
entusiasmo(Amante), determinazione (Cercatore), consapevolezza (Saggio),
gioia(Folle)...
Gli Archetipi sono i depositari di questi poteri e corrispondono a
precise tappe evolutive della nostra personale esistenza, che
è poi il nostro Viaggio nella Vita...
tratto da www.archetipi.org
Di fronte alla crisi delle risorse energetiche e dell'ambiente, dei
sistemi politici, delle ideologie, delle religioni, e nel contempo
assistendo alle nuove scoperte della scienza esposte nel Tao della
Fisica di Fritjof Kapra, nella Teoria dei Sistemi di Bateson, nei
Campi Morfogenetici di Sheldrake, nell'Olismo di
Bohm, nell'Ipotesi Gaia di Lovelock e in molte altre teorie di altrettanti
Premi Nobel, sembra più che mai evidente la necessità di una nuova modalità
di indagine filosofica e scientifica della dimensione esistenziale.
Il paradigma newtoniano/cartesiano ha da tempo mostrato il limite
e l'inadeguatezza di fronte alla dimensione dell'invisibile ed è oggi
più che mai auspicabile lo sviluppo di una nuova filosofia e di una
nuova scienza, di nuovi strumenti di indagine dove l'Anima/Psiche
non sia vista come il mero risultato di processi neurofisiologici
e/o consegnata nelle mani di una credenza religiosa, ma la si
consideri piuttosto e la si esplori nella sua originaria accezione
di elemento centrale e fondante della vita e dell'evoluzione.
Il Tema della Sofferenza nell'Approccio Transpersonale
Se l'indagine psicologica tradizionale ritiene che l'origine
dei disordini emotivi e psicosomatici sia da ricercare entro gli
angusti confini della biografia postnatale, ossia tra i traumi
subiti durante la prima infanzia e gli anni successivi, già nei primi
anni del novecento gli psicologi transpersonali hanno scoperto molti
altri importanti procedimenti di esplorazione e trasformazione dei
blocchi psichici.
Si resero conto che per tracciare una mappa adeguata dei
reali confini della coscienza umana non era più possibile trascurare
le medicine tradizionali e le filosofie orientali, le pratiche dello
yoga e della meditazione, le conoscenze tribali e sciamaniche, gli
stati di trance, le esperienze mistiche ed estatiche e ogni altra
forma di autentica e immediata canalizzazione di informazioni dalla
dimensione spirituale e dall'inconscio collettivo.
Si comprese l'importanza del rivivere il periodo della gestazione e
il momento della nascita, del rivisitare esperienze di vite passate
attraverso regressioni e ipnosi, del lasciare emergere elementi
archetipici nella coscienza attraverso sogni guidati,
dellosperimentare l'unione mistica ed estatica con il cosmo.
Apparve chiaro infine che molti stati di alterazione della
coscienza, normalmente diagnosticati come sintomi di gravi malattie
mentali (nevrosi e psicosi) e sistematicamente soppressi con
psicofarmaci, potevano rappresentare esigenze
di maggiore apertura spirituale finalizzati a una più profonda guarigione
e trasformazione della personalità e delle abitudini di vita.
Archetipi e Inconscio Collettivo Jung definì Archetipi gli
elementi strutturali dell'inconscio sostenendo che essi corrispondono a
elementi strutturali collettivi dell'anima umana, considerandoli veri e
propri organi psichici dal cui funzionamento dipende la salute dell'individuo
e la cui lesioni può dare origine a disturbi e sintomi fisici o mentali.
"Essi sono, infatti, moventi infallibili dei disturbi nevrotici
e anche psicotici, dato che essi si comportano esattamente come gli
organi del corpo o i sistemi funzionali organici trascurati o
lesi" (Jung-Kerenyi).
Anche per Erich Neumann, medico e filosofo allievo di Jung,
l'archetipo è una immagine interiore che agisce attivamente
sulla psiche umana operando una progressiva evoluzione della
personalità esattamente come le strutture biologiche promuovono il
metabolismo e lo sviluppo fisico
Neumann considerava i valori collettivi e filogenetici di importanza
straordinaria nello sviluppo dell'individuo e della specie
attribuendo grande rilevanza ai fattori transpersonali dello
sviluppo psichico
La Vita come Impresa Eroica
Ecco quindi che dalla nascita alla morte, dall'infanzia
alla vecchiaia, dall'adolescenza alla maturità, ogni aspetto della
nostra vita può essere portato alla consapevolezza, esplorato, vissuto
e realizzato grazie al supporto della Teoria degli Archetipi.
Questa Teoria si basa sull'assunto che la coscienza di ogni essere
umano contenga una pluralità indeterminata di "immagini primordiali"
atemporali, collettive e immutabili, chiamate Archetipi che lo
collegano alla storia dell'universo, del pianeta e dell'umanità.
Gli Archetipi sono almeno dodici e nella successione dei loro stadi,
rappresentano ciascuno precisi passaggi nel processo evolutivo della
nostra esistenza e li ritroviamo nei miti, nelle leggende, nelle
fiabe, nei sogni, nelle visioni e nelle espressioni religiose
eartistiche di tutti i popoli della terra, dalla Grecia antica
all 'Egitto, dall'India alla Cina e al Giappone, dall'Africa all'Oceania.
Il Grande Padre Creatore, la Grande Madre, Il Bambino Divino, il
Drago, il Serpente, l'Orco, la Fanciulla Prigioniera,
l'Eroe Salvatore, il Cavaliere Nero e molti altri affollano
l'immaginari personale e collettivo e spesso vengono rappresentati come
antenati divinizzati del genere umano.
Il concetto che sta alla base della Teoria degli Archetipi è che la
nostra vita può essere considerata in ogni suo aspetto alla stregua
di una Impresa Eroica (La Ricerca del Graal, Il Mito di Excalibur)
che va affrontata e vissuta con fiducia (Innocente),
autonomia(Orfano), coraggio (Guerriero), amore (Angelo Custode),
entusiasmo(Amante), determinazione (Cercatore), consapevolezza (Saggio),
gioia(Folle)...
Gli Archetipi sono i depositari di questi poteri e corrispondono a
precise tappe evolutive della nostra personale esistenza, che
è poi il nostro Viaggio nella Vita...
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