Corso di Teosofia
1^ Lezione
Idee chiave della Teosofia
(prima parte)
La Teosofia, dal greco del III° secolo Theo-sophia, è la Saggezza Divina o Saggezza degli Dei. Risale ad un passato immemorabile, ed è trasmessa senza interruzione fino ai giorni nostri come una conoscenza vissuta.
La Verità è nascosta sotto apparenze spesso ingannevoli : per trovarla non si tratta di aggiungere delle verità parziali a
ciò che crediamo già di sapere attraverso la scienza, la religione, l'esperienza quotidiana.
Un Iniziato dell'antica Grecia, Platone, ha illustrato queste idee nel famoso Mito della Caverna:
"Gli uomini sono paragonati a dei prigionieri incatenati in una caverna, con il volto girato verso una parete animata da uno
spettacolo di ombre cinesi proiettate (all'insaputa dei prigionieri) da personaggi che sfilano davanti a un fuoco, all'entrata dei sotterranei.
Per questi uomini, la visione del mondo è limitata a quelle immagini familiari che traducono in modo deformato la realtà
che essi non sospettano nemmeno. Ignorano del tutto l'esterno della caverna e il sole che vi brilla. Se potessero cambiare radicalmente ottica per scorgere le altre dimensioni del mondo, comincerebbero a capire la loro situazione, e cercherebbero di liberarsi e di liberare i loro compagni di cattività."
Questo cambiamento di ottica richiede molto coraggio e molto sforzo: Platone suggerisce che i prigionieri si ribellerebbero
contro quelli che volessero far loro girare la testa verso l'uscita della caverna; tanto è difficile, nella vita quotidiana, cambiare le nostre abitudini di pensiero e la linea di condotta che ne deriva.
La realtà è infinitamente più vasta di quella che immaginiamo: per abbracciarne anche una minima frazione, occorre liberare il
pensiero da tutte le sue limitazioni.
Come i prigionieri della caverna, noi assistiamo allo spettacolo del mondo: con i nostri sensi vediamo vivere gli
altri e, mentalmente, osserviamo la nostra vita interiore. Con tutte le informazioni così raccolte - che sono solo apparenze, immagini sempre mutevoli - ci mettiamo a giudicare gli altri e crediamo di conoscerci.
L'oracolo di Delfi ha detto: "Uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei"
L'enigma dell'Oracolo di Delfi si chiarisce solo comprendendo l'unità del microcosmo e del macrocosmo come pure la loro
divisione triplice, fisica, psichica e spirituale. La vera conoscenza di se stesso, che sbocca nella conoscenza del Grande Universo, implica la comunione cosciente dell'essere con la sua radice spirituale, il Sé Universale.
E' un esperienza diretta.
A questo proposito M.me Blavatsky ha scritto:
"La conoscenza di se stesso non può essere raggiunta attraverso ciò che gli uomini chiamano "l'analisi di se stesso". Non ci si può arrivare né con il ragionamento né attraverso qualche processo celebrale; poiché è il risveglio della Coscienza della Natura Divina dell'uomo"
L'analisi psicologica verte su degli stati di coscienza (veglia, sogni, visioni) e sui loro contenuti in immagini: è un approccio ai fenomeni, alle apparenze, da cui si traggono delle conclusioni verosimili sul funzionamento dello psichismo: i prigionieri della caverna, analizzano il loro spettacolo quotidiano, arrivano ad indovinare la sua genesi (la sfilata dei personaggi all'entrata del sotterraneo) ma essi non escono liberamente dalla caverna del loro psichismo, anche se scoprono le grandi costanti dei suoi meccanismi e riconoscono i miti e i simboli che modellano un gran numero di sogni e di altre produzioni di questo psichismo.
Ogni disciplina spirituale implica questo procedimento: scoprire i processi, le potenzialità e le limitazioni della personalità, liberarsene e addossarsi la propria responsabilità. Ma questo non è che una prima tappa. Fuori dalla caverna brilla il sole spirituale del Sé di tutte le creature: la meditazione descritta nella Baghavad Gita (capitoli VI, VII) che permette questo transfert o questa elevazione di coscienza, fino a così alti livelli spirituali, non ha nulla a che vedere con un analisi.
I metodi scientifici dello studio del corpo e del comportamento analizzano anch'essi dei fenomeni esterni limitati delle ombre
cinesi e non rivelano niente di conclusivo sul Sé Universale né sull'Anima immortale dell'uomo.
Chiusi nella loro caverna, i prigionieri interpretano quello che percepiscono, in un mondo a due dimensioni: quella della parete dove si muovono le ombre cinesi.
Anche se un Saggio parlasse loro di altri spettacoli più grandiosi, essi li ridurrebbero a questo quadro senza rilievo.
E' così che, il più delle volte, gli uomini non possono pensare alle realtà metafisiche se non in termini di esperienza terrestre, limitata e senza aperture.
Per molti, ad esempio:
1)
Dio può solamente essere una Persona, un Essere immenso dotato di tutte le qualità umane, un Padre protettore e salvatore, con il quale si può dialogare da uomo a uomo.
2)
Per spiegare il mondo, ci è voluto un creatore che lo tirasse fuori dal nulla.
3)
Il mondo è per forza cominciato un giorno ed un giorno finirà.
4)
Nella storia della terra, l'evoluzione ha avuto inizio nella materia, e la coscienza è apparsa in seguito, molto tempo dopo.
5)
L'uomo è una scimmia diventata
intelligente.
6)
L'uomo, essendo solamente il suo corpo, vive solo una vita sulla terra.
La Teosofia offre un ottica del tutto diversa, distruggendo le false idee che gli uomini hanno inventato per tentare di spiegarsi lo spettacolo del mondo.
Ma per cambiare radicalmente ottica, occorre l'audacia che è lo strumento primo di crescita, indispensabile
per chi ha compreso l'inutilità delle proprie maschere e delle ombre cinesi, pure illusioni della mente.
E non c'è audacia senza la percezione di tutte le potenzialità che ci portiamo dentro dall'Eternità.
Quell'audacia che consentirà all'Anima di spiegare le ali in tutta la loro larghezza e raggiungere le vette alle quali aspira.
Siamo pronti?
E allora teniamoci forte, il viaggio ha inizio.
Nella prossima lezione esporrò la visione Teosofica relativa ai sei punti precedenti.
pensieri di Luce per
tutti
Giuseppe Bufalo
1^ Lezione
Idee chiave della Teosofia
(prima parte)
La Teosofia, dal greco del III° secolo Theo-sophia, è la Saggezza Divina o Saggezza degli Dei. Risale ad un passato immemorabile, ed è trasmessa senza interruzione fino ai giorni nostri come una conoscenza vissuta.
La Verità è nascosta sotto apparenze spesso ingannevoli : per trovarla non si tratta di aggiungere delle verità parziali a
ciò che crediamo già di sapere attraverso la scienza, la religione, l'esperienza quotidiana.
Un Iniziato dell'antica Grecia, Platone, ha illustrato queste idee nel famoso Mito della Caverna:
"Gli uomini sono paragonati a dei prigionieri incatenati in una caverna, con il volto girato verso una parete animata da uno
spettacolo di ombre cinesi proiettate (all'insaputa dei prigionieri) da personaggi che sfilano davanti a un fuoco, all'entrata dei sotterranei.
Per questi uomini, la visione del mondo è limitata a quelle immagini familiari che traducono in modo deformato la realtà
che essi non sospettano nemmeno. Ignorano del tutto l'esterno della caverna e il sole che vi brilla. Se potessero cambiare radicalmente ottica per scorgere le altre dimensioni del mondo, comincerebbero a capire la loro situazione, e cercherebbero di liberarsi e di liberare i loro compagni di cattività."
Questo cambiamento di ottica richiede molto coraggio e molto sforzo: Platone suggerisce che i prigionieri si ribellerebbero
contro quelli che volessero far loro girare la testa verso l'uscita della caverna; tanto è difficile, nella vita quotidiana, cambiare le nostre abitudini di pensiero e la linea di condotta che ne deriva.
La realtà è infinitamente più vasta di quella che immaginiamo: per abbracciarne anche una minima frazione, occorre liberare il
pensiero da tutte le sue limitazioni.
Come i prigionieri della caverna, noi assistiamo allo spettacolo del mondo: con i nostri sensi vediamo vivere gli
altri e, mentalmente, osserviamo la nostra vita interiore. Con tutte le informazioni così raccolte - che sono solo apparenze, immagini sempre mutevoli - ci mettiamo a giudicare gli altri e crediamo di conoscerci.
L'oracolo di Delfi ha detto: "Uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei"
L'enigma dell'Oracolo di Delfi si chiarisce solo comprendendo l'unità del microcosmo e del macrocosmo come pure la loro
divisione triplice, fisica, psichica e spirituale. La vera conoscenza di se stesso, che sbocca nella conoscenza del Grande Universo, implica la comunione cosciente dell'essere con la sua radice spirituale, il Sé Universale.
E' un esperienza diretta.
A questo proposito M.me Blavatsky ha scritto:
"La conoscenza di se stesso non può essere raggiunta attraverso ciò che gli uomini chiamano "l'analisi di se stesso". Non ci si può arrivare né con il ragionamento né attraverso qualche processo celebrale; poiché è il risveglio della Coscienza della Natura Divina dell'uomo"
L'analisi psicologica verte su degli stati di coscienza (veglia, sogni, visioni) e sui loro contenuti in immagini: è un approccio ai fenomeni, alle apparenze, da cui si traggono delle conclusioni verosimili sul funzionamento dello psichismo: i prigionieri della caverna, analizzano il loro spettacolo quotidiano, arrivano ad indovinare la sua genesi (la sfilata dei personaggi all'entrata del sotterraneo) ma essi non escono liberamente dalla caverna del loro psichismo, anche se scoprono le grandi costanti dei suoi meccanismi e riconoscono i miti e i simboli che modellano un gran numero di sogni e di altre produzioni di questo psichismo.
Ogni disciplina spirituale implica questo procedimento: scoprire i processi, le potenzialità e le limitazioni della personalità, liberarsene e addossarsi la propria responsabilità. Ma questo non è che una prima tappa. Fuori dalla caverna brilla il sole spirituale del Sé di tutte le creature: la meditazione descritta nella Baghavad Gita (capitoli VI, VII) che permette questo transfert o questa elevazione di coscienza, fino a così alti livelli spirituali, non ha nulla a che vedere con un analisi.
I metodi scientifici dello studio del corpo e del comportamento analizzano anch'essi dei fenomeni esterni limitati delle ombre
cinesi e non rivelano niente di conclusivo sul Sé Universale né sull'Anima immortale dell'uomo.
Chiusi nella loro caverna, i prigionieri interpretano quello che percepiscono, in un mondo a due dimensioni: quella della parete dove si muovono le ombre cinesi.
Anche se un Saggio parlasse loro di altri spettacoli più grandiosi, essi li ridurrebbero a questo quadro senza rilievo.
E' così che, il più delle volte, gli uomini non possono pensare alle realtà metafisiche se non in termini di esperienza terrestre, limitata e senza aperture.
Per molti, ad esempio:
1)
Dio può solamente essere una Persona, un Essere immenso dotato di tutte le qualità umane, un Padre protettore e salvatore, con il quale si può dialogare da uomo a uomo.
2)
Per spiegare il mondo, ci è voluto un creatore che lo tirasse fuori dal nulla.
3)
Il mondo è per forza cominciato un giorno ed un giorno finirà.
4)
Nella storia della terra, l'evoluzione ha avuto inizio nella materia, e la coscienza è apparsa in seguito, molto tempo dopo.
5)
L'uomo è una scimmia diventata
intelligente.
6)
L'uomo, essendo solamente il suo corpo, vive solo una vita sulla terra.
La Teosofia offre un ottica del tutto diversa, distruggendo le false idee che gli uomini hanno inventato per tentare di spiegarsi lo spettacolo del mondo.
Ma per cambiare radicalmente ottica, occorre l'audacia che è lo strumento primo di crescita, indispensabile
per chi ha compreso l'inutilità delle proprie maschere e delle ombre cinesi, pure illusioni della mente.
E non c'è audacia senza la percezione di tutte le potenzialità che ci portiamo dentro dall'Eternità.
Quell'audacia che consentirà all'Anima di spiegare le ali in tutta la loro larghezza e raggiungere le vette alle quali aspira.
Siamo pronti?
E allora teniamoci forte, il viaggio ha inizio.
Nella prossima lezione esporrò la visione Teosofica relativa ai sei punti precedenti.
pensieri di Luce per
tutti
Giuseppe Bufalo
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