Corso di Teosofia
2° Lezione.
Idee chiave della Teosofia
(seconda parte)
In riferimento ai punti 1 e 2 della precedente lettera (vedi) :
Tutti gli uomini hanno più o meno l'intuizione di una realtà Divina che li sorpassa. Ma, essendo limitati dalle
loro esperienze sensoriali e psichiche, se cercano di indovinare che cosa è questa realtà, non possono fare altro che immaginarla come un essere.
Fare di Dio un Essere, secondo il credo comune, è limitarlo ad una Persona, certamente immensa ma strutturata e centrata
su se stessa, capace di una volontà indipendente, dotata di una psiche funzionale, creatrice, ma che rimane al di fuori della sua creazione (Trascendente), come spettatrice interessata, pervasa quindi da sentimenti, affetti, antipatie, ecc.
Un concetto che limita in modo estremo la nozione del Divino!
Dio è allora ad immagine dell'uomo, con tutte le contraddizioni logiche che derivano da questa confusione che ha la pretesa di
racchiudere l'infinito nei limiti di un Essere.
Se il male appare nella creazione, il Dio immaginato dall'uomo non può che esserne innocente. Un demone è quindi capace di tener testa a Dio e di spingere gli uomini al male. Ma poiché questo demone non può essere altro che una creazione di Dio, bisogna ancora inventare una scusa a Dio. Così, gli uomini sono portati ad immaginare sempre più cose per mantenere
l'equilibrio barcollante della loro impalcatura logica su Dio.
Il Principio Divino Assoluto non è un essere, ma l'Essere in Sé (Aseità) che non si può astrarre da nessuna cosa. Parlandone
come di un principio, si postula che il punto di partenza di tutto ciò che è stato, è, o sarà. In esso è contenuta ogni potenzialità di manifestazione di esistenza - senza alcuna dimensione morale - bene o male.
E' il Parabrahm postulato dagli Indù come la Realtà unica ed ultima, che sfugge ad ogni descrizione, ma che risponde,
nell'uomo, ad una profonda intuizione.
Va detto, inoltre, che questa nozione non è esclusivamente orientale e che è stata avvicinata, anche in occidente, da
Platone e dai Neoplatonici, e dopo di loro, da alcuni dei più grandi pensatori cristiani.
Tutte le coscienze che sono all'opera, a tutti i livelli della Natura- ciò che chiamiamo Anime - sono paragonabili a
delle scintille uscite da uno stesso fuoco, o dei Raggi di uno stesso Sole Centrale (la Dottrina Segreta parla, a questo proposito, della Super Anima Universale).
Sono dunque, fondamentalmente, tutte unite tra di loro da questa origine comune.
La Fraternità Universale è dunque un fatto essenziale.
Per di più, essendo tutte impegnate nella Vita dell'Universo, dove restano legate tra loro sulla base dello scambio e
della solidarietà, queste Anime costituiscono una famiglia indissolubilmente unita: La Fraternità Universale rimane una realtà vivente.
Spetta agli uomini scoprirla e partecipare coscientemente a questa Fraternità.
Per la Teosofia, la Natura non è un quadro dell'esistenza offerto gratuitamente da Dio all'uomo per farci seguire i suoi
disegni, come se la vita degli esseri inferiori non avesse senso.
Punto 3:
Il nostro mondo - come noi lo conosciamo - ha effettivamente avuto un inizio, e un giorno finirà. Ma, prima, altri mondi sono
esistiti e altri verranno nell'infinità dei tempi. Nella Dottrina Segreta è spiegata l'eternità dell'Universo nella sua totalità: non vi è dunque stato un inizio assoluto, ne vi sarà una fine assoluta alle manifestazioni dei mondi.
Punto 4:
Materia e Spirito, sostanza e coscienza, sono co-eterni come due sfaccettature di una stessa realtà.
L'evoluzione della materia dai sette piani più eterei fino ai più concreti e materiali, sarebbe impossibile senza la giuda della coscienza.
Vi è già una forma di coscienza in corso di risveglio persino nel più piccolo degli atomi fisici.
E' vero che la coscienza riflessa nell'uomo, o auto-coscienza, entra in attività a un dato momento dell'evoluzione terrestre,
ma non è certamente la forma più alta di coscienza: fin dagli inizi della vita della Terra, Gerarchie di Esseri coscienti e altamente spirituali erano già all'opera e la Natura è stata così costantemente guidata nei suoi tentativi evolutivi.
Fare della Coscienza un prodotto dell'attività celebrale è uno degli errori cardinali della scienza.
Punto 5:
L'idea darwinista della derivazione dell'uomo da scimmie anteriori è una pura ipotesi scientifica che non è mai stata dimostrata.
La Teosofia la respinge!
Il più evoluto degli animali non potrebbe mai diventare intelligente con un semplice gioco di mutazioni genetiche e di adattamenti all'ambiente.
Su questo punto, per mancanza di conoscenza di altre dimensioni della realtà, i "prigionieri della caverna" inventano ancora
delle teorie. Ma l'uomo è molto più dell'apparenza del suo corpo e anche della sua intelligenza.
Punto 6:
Attenendosi ancora una volta alle apparenze, si può pensare: "Dopo la morte non vi è più niente".
In realtà, vi è in ogni essere una parte permanente che sopravvive alla morte e che riapparirà prima o poi sulla terra.
Per l'uomo, questo processo si chiama Reincarnazione (sarà un argomento affrontato più avanti nei minimi dettagli)
Ti senti in sintonia con l'esposizione di questi argomenti? Con quanti punti lo sei? E con quanti sei in disaccordo?
Perchè?
Non è necessario rispondere a queste domande in forma scritta ma è importante farlo in forma verbale con se
stessi.
Se nasce uno spunto di ricerca in se stessi, vuol dire che questo corso inizia a dare i primi risultati.
Se così non fosse, nulla di allarmante. Tutto a suo tempo.
"Vedere l'armonia profonda laddove altri percepiscono la contrapposizione è un fiore all'occhiello che fà del Teosofo un servitore consapevole."
Nella prossima lettera toccheremo altri punti di essenziale importanza sul Sentiero di ogni Pellegrino.
Pensieri di Luce per tutti
Giuseppe Bufalo
2° Lezione.
Idee chiave della Teosofia
(seconda parte)
In riferimento ai punti 1 e 2 della precedente lettera (vedi) :
Tutti gli uomini hanno più o meno l'intuizione di una realtà Divina che li sorpassa. Ma, essendo limitati dalle
loro esperienze sensoriali e psichiche, se cercano di indovinare che cosa è questa realtà, non possono fare altro che immaginarla come un essere.
Fare di Dio un Essere, secondo il credo comune, è limitarlo ad una Persona, certamente immensa ma strutturata e centrata
su se stessa, capace di una volontà indipendente, dotata di una psiche funzionale, creatrice, ma che rimane al di fuori della sua creazione (Trascendente), come spettatrice interessata, pervasa quindi da sentimenti, affetti, antipatie, ecc.
Un concetto che limita in modo estremo la nozione del Divino!
Dio è allora ad immagine dell'uomo, con tutte le contraddizioni logiche che derivano da questa confusione che ha la pretesa di
racchiudere l'infinito nei limiti di un Essere.
Se il male appare nella creazione, il Dio immaginato dall'uomo non può che esserne innocente. Un demone è quindi capace di tener testa a Dio e di spingere gli uomini al male. Ma poiché questo demone non può essere altro che una creazione di Dio, bisogna ancora inventare una scusa a Dio. Così, gli uomini sono portati ad immaginare sempre più cose per mantenere
l'equilibrio barcollante della loro impalcatura logica su Dio.
Il Principio Divino Assoluto non è un essere, ma l'Essere in Sé (Aseità) che non si può astrarre da nessuna cosa. Parlandone
come di un principio, si postula che il punto di partenza di tutto ciò che è stato, è, o sarà. In esso è contenuta ogni potenzialità di manifestazione di esistenza - senza alcuna dimensione morale - bene o male.
E' il Parabrahm postulato dagli Indù come la Realtà unica ed ultima, che sfugge ad ogni descrizione, ma che risponde,
nell'uomo, ad una profonda intuizione.
Va detto, inoltre, che questa nozione non è esclusivamente orientale e che è stata avvicinata, anche in occidente, da
Platone e dai Neoplatonici, e dopo di loro, da alcuni dei più grandi pensatori cristiani.
Tutte le coscienze che sono all'opera, a tutti i livelli della Natura- ciò che chiamiamo Anime - sono paragonabili a
delle scintille uscite da uno stesso fuoco, o dei Raggi di uno stesso Sole Centrale (la Dottrina Segreta parla, a questo proposito, della Super Anima Universale).
Sono dunque, fondamentalmente, tutte unite tra di loro da questa origine comune.
La Fraternità Universale è dunque un fatto essenziale.
Per di più, essendo tutte impegnate nella Vita dell'Universo, dove restano legate tra loro sulla base dello scambio e
della solidarietà, queste Anime costituiscono una famiglia indissolubilmente unita: La Fraternità Universale rimane una realtà vivente.
Spetta agli uomini scoprirla e partecipare coscientemente a questa Fraternità.
Per la Teosofia, la Natura non è un quadro dell'esistenza offerto gratuitamente da Dio all'uomo per farci seguire i suoi
disegni, come se la vita degli esseri inferiori non avesse senso.
Punto 3:
Il nostro mondo - come noi lo conosciamo - ha effettivamente avuto un inizio, e un giorno finirà. Ma, prima, altri mondi sono
esistiti e altri verranno nell'infinità dei tempi. Nella Dottrina Segreta è spiegata l'eternità dell'Universo nella sua totalità: non vi è dunque stato un inizio assoluto, ne vi sarà una fine assoluta alle manifestazioni dei mondi.
Punto 4:
Materia e Spirito, sostanza e coscienza, sono co-eterni come due sfaccettature di una stessa realtà.
L'evoluzione della materia dai sette piani più eterei fino ai più concreti e materiali, sarebbe impossibile senza la giuda della coscienza.
Vi è già una forma di coscienza in corso di risveglio persino nel più piccolo degli atomi fisici.
E' vero che la coscienza riflessa nell'uomo, o auto-coscienza, entra in attività a un dato momento dell'evoluzione terrestre,
ma non è certamente la forma più alta di coscienza: fin dagli inizi della vita della Terra, Gerarchie di Esseri coscienti e altamente spirituali erano già all'opera e la Natura è stata così costantemente guidata nei suoi tentativi evolutivi.
Fare della Coscienza un prodotto dell'attività celebrale è uno degli errori cardinali della scienza.
Punto 5:
L'idea darwinista della derivazione dell'uomo da scimmie anteriori è una pura ipotesi scientifica che non è mai stata dimostrata.
La Teosofia la respinge!
Il più evoluto degli animali non potrebbe mai diventare intelligente con un semplice gioco di mutazioni genetiche e di adattamenti all'ambiente.
Su questo punto, per mancanza di conoscenza di altre dimensioni della realtà, i "prigionieri della caverna" inventano ancora
delle teorie. Ma l'uomo è molto più dell'apparenza del suo corpo e anche della sua intelligenza.
Punto 6:
Attenendosi ancora una volta alle apparenze, si può pensare: "Dopo la morte non vi è più niente".
In realtà, vi è in ogni essere una parte permanente che sopravvive alla morte e che riapparirà prima o poi sulla terra.
Per l'uomo, questo processo si chiama Reincarnazione (sarà un argomento affrontato più avanti nei minimi dettagli)
Ti senti in sintonia con l'esposizione di questi argomenti? Con quanti punti lo sei? E con quanti sei in disaccordo?
Perchè?
Non è necessario rispondere a queste domande in forma scritta ma è importante farlo in forma verbale con se
stessi.
Se nasce uno spunto di ricerca in se stessi, vuol dire che questo corso inizia a dare i primi risultati.
Se così non fosse, nulla di allarmante. Tutto a suo tempo.
"Vedere l'armonia profonda laddove altri percepiscono la contrapposizione è un fiore all'occhiello che fà del Teosofo un servitore consapevole."
Nella prossima lettera toccheremo altri punti di essenziale importanza sul Sentiero di ogni Pellegrino.
Pensieri di Luce per tutti
Giuseppe Bufalo
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