La gnosi gregoriana, la quinta corda, e le trasformazioni
Il Canto Gregoriano nasce nel VI° secolo p. Chr. n. ad opera di Papa
regorio Magno, che pare abbia composto queste monodie liturgiche
sotto la diretta ispirazione divina.
Il Canto Gregoriano non è semplicemente un Canto Corale Sacro legato
all'infanzia della Coscienza Cristiana come spesso si dice, ma è un
canto in cui la Teologia si esprime nei suoni associati ai Quattro
Elementi della Fisica Tradizionale di derivazione Greca (a cui si
aggiunge la "Quinta Essenza", cioè l'elemento Etere), ai Cinque
Organi, alle Cinque Emozioni associate ai Cinque Organi e ai Tre
Umori Macrocosmici e Microcosmici, in quanto il Cosmo e l'Uomo sono
stati fatti a immagine e somiglianza del proprio Creatore, cioè di Dio.
La Teologia dei Quattro Elementi nel Canto Gregoriano
Ad ognuno dei Cinque Elementi Naturali corrisponde un Elemento
Teologico, per cui all'Elemento Fuoco corrisponde il Divino,
all'Elemento Aria corrisponde l'Anima, all'Elemento Etere corrisponde
lo Spirito, all'Elemento Terra corrisponde il Creato Terra con tutti
i suoi esseri viventi, all'Elemento Acqua corrisponde il Creato Acqua
con tutti i suoi esseri viventi.
La notazione musicale nella tradizione gregoriana matura viene
apposta sul cosiddetto Tetragramma, l' introduzione della quinta
corda e del Pentagramma moderno è infatti successiva, del 1500. Dalla
monodia medievale, infatti si è passati alla melodia polivoce
nell'ambito delle Corti Rinascimentali e nel corso di vari secoli si
è visto il passaggio dalla sequenza gregoriana, in cantus planus,
risalente circa al 1300, quella a quella polifonica, in cantus
figuratus, del 1400 e 1500. Fino agli inizi del 1600 il Dies irae ad
esempio è ancora legato alla sequenza gregoriana, anzi nell'ambito
della Messa da Requiem, spesso è utilizzata proprio la sequenza
gregoriana stessa, monodica, anche nel corso di messe polifoniche.
Nel 1600 comunque, rispetto al secolo precedente, la polifonia è
certamente meno contrappuntistica e più armonica, più "verticale",
rendendo più chiara la comprensione del testo; la tonalità moderna è
più vicina, i rapporti armonici cominciano a definirsi, anche se le
successioni armoniche sono ancora imprecise e molto ripetitive.
Ognuna della quattro corde è associata ad uno dei Quattro Elementi
della Fisica Tradizionale, al corrispondente Organo della Medicina
Tradizionale e alla corrispondente Emozione della Psicologia Tradizionale.
1. la corda del Do è associata all'Elemento Fuoco, all'Organo
Cuore, all'Emozione Gioia, alla Coscienza di Dio e, dal punto di
vista teologico, all'Elemento Divino;
2. la corda del La è associata all'Elemento Aria, all'Organo
Fegato, all'Emozione Collera e, dal punto di vista teologico,
all'Elemento Anima;
3. la corda del Fa è associata all'Elemento Terra, all'Organo
Milza, all'Emozione Serenità, all'Intelletto e, dal punto di vista
teologico, al Creato Terra con tutti i suoi esseri viventi;
4. la corda del Re è associata all'Elemento Acqua, all'Organo
Rene, all'Emozione Paura, alla Coscienza di Dio e, dal punto di vista
teologico, al Creato Acqua con tutti i suoi esseri viventi.
Naturalmente, la sequenza delle quattro corde va dalla corda più
Yang, corrispondente alla nota Do e all'Elemento Fuoco, alla corda
più Yin corrispondente alla nota Re e all'Elemento Acqua.
Esempio:
"Mandatum": il Salvatore si rivolge alle anime umane dei discepoli,
costituite da Spirito (Elemento Etere) e Anima (Elemento Aria), dove
per "Anima" si intende lo "Spirito" che si eleva a Dio, per dare loro
un Nuovo Comandamento; per questo motivo, la sequenza delle note è
Sol (Etere) - Sol (Etere) - La (Aria).
"Novum": qui il Salvatore indica il carattere "Novum" del "Mandatum",
cioè il carattere Nuovo del Comandamento divinamente ispirato che
Egli affida ai suoi discepoli, perciò le note utilizzate nel testo
musicale gregoriano non potranno essere che tre note che indicano il
legame delle Anime degli Apostoli, rappresentate dall'Elemento Aria,
a Dio, rappresentato nel Cosmo dall'Elemento Fuoco; per questo
motivo, la sequenza delle note è Do (Fuoco) - Do (Fuoco) - La (Aria).
Si va dunque rapidamente dalla nota alta Do (Fuoco) verso la nota
più bassa La (Aria) dopo due note Do (Fuoco) lunghe, che coprono
quasi tutta la parola "Novum", perché il Comandamento affidato dal
Salvatore ai suoi discepoli è una Comandamento Divino (Elemento
Fuoco), che solo incidentalmente si serve dell'aspetto umano
dell'Anima dei discepoli (Elemento Aria).
"Ut diligatis invicem": qui il Salvatore si rivolge alle anime
(Etere+Aria) dei discepoli perché si amino vicendevolmente, pertanto
le note usate sono principalmente il La (Aria) e il Sol (Etere).
"Dominus": il Signore si fa Uomo, pertanto il Fuoco Divino si fa
Fuoco e Acqua di Vita nell'Uomo, funzione questa assolta nella
Medicina Tradizionale dal Triplice Riscaldatore; pertanto, le note
usate sono tre Mi (Focus Vitae).
"Beati": l'anima beata, sorta dall'elemento Etere come tutte le anime
psichiche, gradualmente si trasforma nell'Elemento Aria e, quindi,
nel Fuoco Divino; per questo motivo, la sequenza delle note in questo
caso è Sol (Etere) - La (Aria)/Do (Fuoco) - Do (Fuoco).
"Immaculati": la purezza di un'anima beata purificata dal Fuoco
Divino è simboleggiata dall'Elemento Cosmico Fuoco; per questo
motivo, alla parola "immaculati" del salmista nel canto gregoriano è
associata la nota Do (Fuoco).
"Ambulant": il testo inizia con una nota Aria (La), associata ad una
nota Fuoco (Do) e seguita da altre note Fuoco (Do), perché l'anima
che cammina nella Legge di Dio inizia il suo cammino con una natura
originata dall'Elemento Aria, ma finisce con il diventare un'anima di
natura divina e, quindi, appartenente all'Elemento Fuoco, proprio
come ci insegna il Vangelo di Giovanni:
A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati
(Vangelo di Giovanni 1, 12-13)
Naturalmente, il Canto Gregoriano nasce a sua volta dal latino della
Vulgata e segue con grande fedeltà i ritmi naturali di quella Lingua
Sacra, perché ricordando la lezione del De Magistro di Agostino, in
quel tempo si pensava che allontanarsi nel Canto Corale Liturgico
dalle strutture metriche e/o grammaticali del Latino della Vulgata,
cioè dal Significante Sacro che esprimeva nel modo più compiuto
possibile i Significati Sacri della Buona Novella di Cristo, avrebbe
avuto una ricaduta diretta sulla liturgia e sulla corretta
trasmissione del Messaggio Evangelico.
La capacità del Canto Gregoriano di seguire con grande aderenza i
ritmi naturali del Latino Sacro della Vulgata ha donato al testo
cantato la caratteristica di riequilibrare la Luce (Qi) degli Organi
associati alle singole note e, in particolare, di rafforzare la Luce
del Cuore, l'Organo associato all'Elemento Fuoco, cioè all'Elemento
Divino Microcosmico. Non deve meravigliare, quindi, se nel Canto
Gregoriano si passa spesso dalle note Aria (La) e dalla nota Etere
(Sol) alla nota Fuoco (Do). Questo passaggio permette di agire sulla
Luce (Qi) del Fegato, per trasformare la Collera dello Spirito, che
ha sede nel Fegato (Elemento Aria), nella Gioia dell'Anima rivolta a
Dio, che ha sede nel Cuore (Elemento Fuoco).
La Medicina Sacra, che ispira il Canto Gregoriano, ha lo scopo di
curare il Cuore (Elemento Fuoco) degli Uomini, cioè i mali dell'Anima
insidiata dal Peccato e dalla Malattia.
Il canto divino della Vulgata, permettendo di riequilibrare La Luce
dei Cinque Organi agendo sul Cuore, consente di riequilibrare la vita
emozionale delle Persone, di liberare l'Uomo dalle Malattie del Corpo
dell'Anima e di restituirlo all'Amore di Dio.
Il Canto Gregoriano nasce nel VI° secolo p. Chr. n. ad opera di Papa
regorio Magno, che pare abbia composto queste monodie liturgiche
sotto la diretta ispirazione divina.
Il Canto Gregoriano non è semplicemente un Canto Corale Sacro legato
all'infanzia della Coscienza Cristiana come spesso si dice, ma è un
canto in cui la Teologia si esprime nei suoni associati ai Quattro
Elementi della Fisica Tradizionale di derivazione Greca (a cui si
aggiunge la "Quinta Essenza", cioè l'elemento Etere), ai Cinque
Organi, alle Cinque Emozioni associate ai Cinque Organi e ai Tre
Umori Macrocosmici e Microcosmici, in quanto il Cosmo e l'Uomo sono
stati fatti a immagine e somiglianza del proprio Creatore, cioè di Dio.
La Teologia dei Quattro Elementi nel Canto Gregoriano
Ad ognuno dei Cinque Elementi Naturali corrisponde un Elemento
Teologico, per cui all'Elemento Fuoco corrisponde il Divino,
all'Elemento Aria corrisponde l'Anima, all'Elemento Etere corrisponde
lo Spirito, all'Elemento Terra corrisponde il Creato Terra con tutti
i suoi esseri viventi, all'Elemento Acqua corrisponde il Creato Acqua
con tutti i suoi esseri viventi.
La notazione musicale nella tradizione gregoriana matura viene
apposta sul cosiddetto Tetragramma, l' introduzione della quinta
corda e del Pentagramma moderno è infatti successiva, del 1500. Dalla
monodia medievale, infatti si è passati alla melodia polivoce
nell'ambito delle Corti Rinascimentali e nel corso di vari secoli si
è visto il passaggio dalla sequenza gregoriana, in cantus planus,
risalente circa al 1300, quella a quella polifonica, in cantus
figuratus, del 1400 e 1500. Fino agli inizi del 1600 il Dies irae ad
esempio è ancora legato alla sequenza gregoriana, anzi nell'ambito
della Messa da Requiem, spesso è utilizzata proprio la sequenza
gregoriana stessa, monodica, anche nel corso di messe polifoniche.
Nel 1600 comunque, rispetto al secolo precedente, la polifonia è
certamente meno contrappuntistica e più armonica, più "verticale",
rendendo più chiara la comprensione del testo; la tonalità moderna è
più vicina, i rapporti armonici cominciano a definirsi, anche se le
successioni armoniche sono ancora imprecise e molto ripetitive.
Ognuna della quattro corde è associata ad uno dei Quattro Elementi
della Fisica Tradizionale, al corrispondente Organo della Medicina
Tradizionale e alla corrispondente Emozione della Psicologia Tradizionale.
1. la corda del Do è associata all'Elemento Fuoco, all'Organo
Cuore, all'Emozione Gioia, alla Coscienza di Dio e, dal punto di
vista teologico, all'Elemento Divino;
2. la corda del La è associata all'Elemento Aria, all'Organo
Fegato, all'Emozione Collera e, dal punto di vista teologico,
all'Elemento Anima;
3. la corda del Fa è associata all'Elemento Terra, all'Organo
Milza, all'Emozione Serenità, all'Intelletto e, dal punto di vista
teologico, al Creato Terra con tutti i suoi esseri viventi;
4. la corda del Re è associata all'Elemento Acqua, all'Organo
Rene, all'Emozione Paura, alla Coscienza di Dio e, dal punto di vista
teologico, al Creato Acqua con tutti i suoi esseri viventi.
Naturalmente, la sequenza delle quattro corde va dalla corda più
Yang, corrispondente alla nota Do e all'Elemento Fuoco, alla corda
più Yin corrispondente alla nota Re e all'Elemento Acqua.
Esempio:
"Mandatum": il Salvatore si rivolge alle anime umane dei discepoli,
costituite da Spirito (Elemento Etere) e Anima (Elemento Aria), dove
per "Anima" si intende lo "Spirito" che si eleva a Dio, per dare loro
un Nuovo Comandamento; per questo motivo, la sequenza delle note è
Sol (Etere) - Sol (Etere) - La (Aria).
"Novum": qui il Salvatore indica il carattere "Novum" del "Mandatum",
cioè il carattere Nuovo del Comandamento divinamente ispirato che
Egli affida ai suoi discepoli, perciò le note utilizzate nel testo
musicale gregoriano non potranno essere che tre note che indicano il
legame delle Anime degli Apostoli, rappresentate dall'Elemento Aria,
a Dio, rappresentato nel Cosmo dall'Elemento Fuoco; per questo
motivo, la sequenza delle note è Do (Fuoco) - Do (Fuoco) - La (Aria).
Si va dunque rapidamente dalla nota alta Do (Fuoco) verso la nota
più bassa La (Aria) dopo due note Do (Fuoco) lunghe, che coprono
quasi tutta la parola "Novum", perché il Comandamento affidato dal
Salvatore ai suoi discepoli è una Comandamento Divino (Elemento
Fuoco), che solo incidentalmente si serve dell'aspetto umano
dell'Anima dei discepoli (Elemento Aria).
"Ut diligatis invicem": qui il Salvatore si rivolge alle anime
(Etere+Aria) dei discepoli perché si amino vicendevolmente, pertanto
le note usate sono principalmente il La (Aria) e il Sol (Etere).
"Dominus": il Signore si fa Uomo, pertanto il Fuoco Divino si fa
Fuoco e Acqua di Vita nell'Uomo, funzione questa assolta nella
Medicina Tradizionale dal Triplice Riscaldatore; pertanto, le note
usate sono tre Mi (Focus Vitae).
"Beati": l'anima beata, sorta dall'elemento Etere come tutte le anime
psichiche, gradualmente si trasforma nell'Elemento Aria e, quindi,
nel Fuoco Divino; per questo motivo, la sequenza delle note in questo
caso è Sol (Etere) - La (Aria)/Do (Fuoco) - Do (Fuoco).
"Immaculati": la purezza di un'anima beata purificata dal Fuoco
Divino è simboleggiata dall'Elemento Cosmico Fuoco; per questo
motivo, alla parola "immaculati" del salmista nel canto gregoriano è
associata la nota Do (Fuoco).
"Ambulant": il testo inizia con una nota Aria (La), associata ad una
nota Fuoco (Do) e seguita da altre note Fuoco (Do), perché l'anima
che cammina nella Legge di Dio inizia il suo cammino con una natura
originata dall'Elemento Aria, ma finisce con il diventare un'anima di
natura divina e, quindi, appartenente all'Elemento Fuoco, proprio
come ci insegna il Vangelo di Giovanni:
A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati
(Vangelo di Giovanni 1, 12-13)
Naturalmente, il Canto Gregoriano nasce a sua volta dal latino della
Vulgata e segue con grande fedeltà i ritmi naturali di quella Lingua
Sacra, perché ricordando la lezione del De Magistro di Agostino, in
quel tempo si pensava che allontanarsi nel Canto Corale Liturgico
dalle strutture metriche e/o grammaticali del Latino della Vulgata,
cioè dal Significante Sacro che esprimeva nel modo più compiuto
possibile i Significati Sacri della Buona Novella di Cristo, avrebbe
avuto una ricaduta diretta sulla liturgia e sulla corretta
trasmissione del Messaggio Evangelico.
La capacità del Canto Gregoriano di seguire con grande aderenza i
ritmi naturali del Latino Sacro della Vulgata ha donato al testo
cantato la caratteristica di riequilibrare la Luce (Qi) degli Organi
associati alle singole note e, in particolare, di rafforzare la Luce
del Cuore, l'Organo associato all'Elemento Fuoco, cioè all'Elemento
Divino Microcosmico. Non deve meravigliare, quindi, se nel Canto
Gregoriano si passa spesso dalle note Aria (La) e dalla nota Etere
(Sol) alla nota Fuoco (Do). Questo passaggio permette di agire sulla
Luce (Qi) del Fegato, per trasformare la Collera dello Spirito, che
ha sede nel Fegato (Elemento Aria), nella Gioia dell'Anima rivolta a
Dio, che ha sede nel Cuore (Elemento Fuoco).
La Medicina Sacra, che ispira il Canto Gregoriano, ha lo scopo di
curare il Cuore (Elemento Fuoco) degli Uomini, cioè i mali dell'Anima
insidiata dal Peccato e dalla Malattia.
Il canto divino della Vulgata, permettendo di riequilibrare La Luce
dei Cinque Organi agendo sul Cuore, consente di riequilibrare la vita
emozionale delle Persone, di liberare l'Uomo dalle Malattie del Corpo
dell'Anima e di restituirlo all'Amore di Dio.
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