Al via l'esperimento preliminare dell'istituto nucleare di Ginevra
Iniettati i primi fasci di protoni: le collisioni nei prossimi giorni
Le particelle hanno percorso senza problemi i 27 chilometri del tunnel
GINEVRA
- L'acceleratore è stato attivato e tutto è andato come previsto:
nessuna apocalisse all'orizzonte. L'esperimento preliminare del Lhc
(Large Hadron Collider) del Cern di Ginevra è partito come da programma
poco dopo le 9 e 30, con l'obiettivo di verificare il funzionamento del
più grande acceleratore di particelle del mondo. Per "vedere" i primi
protoni scontrarsi tra loro e ricreare così le condizioni del Big Bang,
bisognerà invece aspettare qualche giorno, mentre la piena efficenza
del Lhc sarà raggiunta solo nel 2009. La prova.
Nel test di oggi per la prima volta un fascio di particelle ha percorso
interamente l'anello di 27 chilometri, senza però essere "accelerato"
dai magnetisuperconduttori e quindi con una velocità inferiore a quella
prevista per gli esperimenti, che sfiora quella della luce. Nella prova
preliminare sono stati iniettati fasci di protoni in entrambe le
direzioni, senza che questi si scontrassero.
Il problema tecnico.
Nella notte, durante i preparativi per il test della mattina,
il Cern aveva comunicato che erano stati rilevati alcuni "piccoli
problemi elettrici", che non hanno tuttavia impedito lo svolgimento
dell'esperimento preliminare.
(10 settembre 2008)
http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/big-bang-test/cern-ok/cern-ok.htmlLa
Quanto ci piace l'apocalisse
di FRANCESCO MERLO
SE SIETE vivi e ci state leggendo, allora siete già in un altro
mondo, anche se con le stesse fattezze di quello che è appena finito.
Ci hanno detto infatti che alla fine del buco nero, nel quale siete
già precipitati, c'è¨ la terra numero due, anello gemello di ricambio,
solo apparentemente con gli stessi ingredienti, con lo stesso giornale
che infatti avete ancora in mano e con gli stessi
scienziati giocherelloni. Sono infatti loro che in un immenso
laboratorio sotterraneo, sepolto a un centinaio di metri sotto il confine
tra Francia e Svizzera, stanno sottoponendo il pianeta
all'accanimento epistemologico, vale a dire alla verifica del big
bang.
Secondo informazioni di primissima mano sappiamo che sulla terra
che é scappata dalla terra mancherebbero soltanto i mutui e gli affitti
da pagare, Bossi, Carfagna e Gelmini, i piatti da lavare, il mal di
testa e le partite di calcio. E che il resto si vedrà . Di sicuro non ci
può essere nuovo mondo senza fine del mondo. Anche gli Stati
Uniti nacquero per scappare dalla guerra tra Cristo e antiCristo che
in Europa annunziava appunto la fine del mondo. L'America fu il buco
nero dei padri pellegrini, la rigenerazione dell'umanità.
Comunque sia, voi che state leggendo questo articolo, per favore, non
dimenticate il cielo. Ogni tanto alzate gli occhi per vedere se lassù,
senza chiasso, il sole non si stia spegnendo o al contrario non si
stia espandendo. Non é infatti detto che il big bang venga avvertito
con un rumore, potrebbe trattarsi di uno scuotimento convulsivo
silenzioso. E dunque la fine del mondo potrebbe anche essere
piacevole, come un nirvana, un'interruzione di coscienza appena
percettibile, un sogno.
Se invece foste morti e non poteste leggerci, se domani non sara
insomma un altro giorno, ebbene allora sarebbe stata un'eutanasia o
meglio una 'autanasia', non un suicidio per mettere fine alla
sofferenza, ma un suicidio per gioco scientifico, per
un'esplosioneche non serve a nulla se non a provare un'ipotesi
cosmologica.
Non é la prima volta che viene annunziata la fine del
mondo. Anzi, sipuò dire che la storia del mondo é piena di fini del mondo,
ma certo questa sarebbe la prima fine del mondo tutta umana, una fine del
mondo laica e secolare, senza sacre scritture, senza Dio e senza
religioni, innescata in laboratorio, senza paradisi inferni e purgatori,
senza giudizio universale in ordine alfabetico, ma anche senza
l'angoscia delle processioni dell'ultimo giorno e delle utopie
millenaristiche,senza esegesi bibliche o riscoperte di testi aramaici.
Convinti che ci sia un rapporto stretto tra la scienza e
leconvinzioni più bizzarre, tra i miti e le scoperte scientifiche,
tra,per esempio, l'eliocentrismo copernicano e
l'eliocentrismoprecristiano..., convinti insomma che l'oscurantismo sia
alla base delsistema solare o, se volete, che il sistema solare legittimi i
mitioscurantisti, siamo tutti qui ad aspettarla davvero questa fine
delmondo da 'Large hadron collider' che un gruppo di scienziati ha
messoin moto e che un altro gruppo di scienziati vanamente ha cercato
di fermare.
Entrambi sono ossessionati dalla fine e dal cominciamento,
propriocome lo erano gli antichi movimenti spiritualistici e
millenaristici.
Gli scienziati insomma hanno sostituito l'atomo alla
preghiera. Sono loro i nostri stregoni, credono nella fine del mondo
un po' comeKeplero che, grande scopritore dell'orba ellittica del pianeta,
era,in realtà, un mistico del numero. Credeva nella perfetta geometria
di Dio, descriveva i demoni e i mostri lunari ma proprio la sua
passione oscurantista per la geometria gli fece prefigurare lo studio
dei cristalli. Notò infatti che "ogni volta che smette di nevicare i
primi fiocchi di neve prendono la forma di un asterisco a sei angoli.
Perché non a cinque e neppure a sette angoli?".
E si sa che Voltaire decapitava lumache e che Spallanzani passò la
vita ad amputare rospi. E se il fisico Charles Wilson non fosse stato
un fanatico delle nuvole al punto di cercare di fabbricarle in
laboratorio mai avrebbe messo a punto, senza
volerlo, quel sistema per trattenere le particelle elementari
che gli fruttò il Nobel.
Ecco: se non fossero fanatici della fine del mondo, "alla
ricerca della particella di Dio" come ha appunto dichiarato James Gillies,
ilportavoce del Centro di Ricerche Nucleari di Ginevra, i
nostri scienziati non avrebbero creato l'appuntamento odierno
con l'Apocalisse. "I miei calcoli indicano che il rischio che un buco
nero mangi il pianeta a causa dell'esperimento è serio", ha affermato
il professor Otto Rossler, un chimico tedesco della Eberhard
Karls University.
Insomma oggi 10 settembre 2008 abbiamo la prova
finale che la scienza é il prodotto del suo contrario e che il progresso
scientifico é fatto più di buio che di luce.
Come sosteneva Leo Szilard, uno dei padri
della bomba atomica, grande amico di Fermi e di Einstein.
Nel 1963 Szilard abbandonò la scienza e cercò di convincere un
miliardarioamericano a finanziare con trenta milioni di dollari all'anno
unaFondazione per riunire i più grandi scienziati della Terra. Divisi
indieci comitati di dodici sapienti, essi avrebbero dovuto usare
la scienza per fermare la scienza o quanto meno per ritardarla,
ritardando così il ritorno delle tenebre e la nostra fine. E dunque,
se l'anello gemello all'altro capo del buco nero fosse solo una balla,
oggi nessuno di noi potrebbe testimoniare che il povero Szilard aveva
ragione.
Bang.
La Repubblica
(10 settembre 2008)
********************************************************
La scienza post-positivista insegna che nulla si può dire di certo,
ma solo di probabile e improbabile... D'altronde è possibile anche
che la fine del mondo accada domani, senza che quelli del Cern
c'entrino nulla, solo che è molto improbabile...
Anni fa lessi di un racconto fantascientifico in cui uno scienziato
aveva inventato una macchina che prevedeva esattamente, al secondo,
quanto tempo rimaneva all'universo prima della fine del mondo. Molti
si erano opposti a questa invenzione, che avrebbe devastato
soprattutto le speranze e le illusioni di molti e, forse,
finanche l'organizzazione della trama dell'universo; l'inventore però non
aveva dato ascolto alle critiche ed era andato avanti. La sera in cui
la macchina doveva essere azionata, e sul cui schermo sarebbero
comparsi esattamente gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i minuti e i
secondi che mancavano alla fine del mondo, tutti sulla terra erano
incollati ai televisori per essere testimoni di questo evento storico.
Lo scienziato azionò la macchina... e il timer segnava 3 secondi...
poi 2... poi 1...
nelda
Pensiero del giorno 10/09/2008.
"«Nastradin Hodja, quando finirà il mondo?» gli chiesero un giorno
i suoi discepoli.
«Ma è molto semplice; vediamo. - rispose lui -
finirà quando io morirò». E in un certo senso aveva
ragione:quando un uomo muore, il mondo intero scompare con lui,
mentre se è vivo, anche il mondo è vivo. C'è di che riflettere!. Sì,
dipende da voi, dal vostro stato di coscienza, che il mondo sia
vivo o morto, spirituale o materiale, fine o grossolano, bello o
brutto.
Direte: «Ma questo lo sappiamo da tanto tempo!» Ebbene, se lo
sapete, perché non riuscite a realizzarlo?
Voi conoscete tutto e non fate niente. Fate qualcosa, decidetevi
a cambiare i vostri occhiali interiori, affinché il mondo e gli esseri
diventino per voi veramente vivi!"
Omraam Mikhaël Aïvanhov
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=8129
http://edition.cnn.com/2008/TECH/09/10/lhc.collider/index.html
http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/7604293.stm
Iniettati i primi fasci di protoni: le collisioni nei prossimi giorni
Le particelle hanno percorso senza problemi i 27 chilometri del tunnel
GINEVRA
- L'acceleratore è stato attivato e tutto è andato come previsto:
nessuna apocalisse all'orizzonte. L'esperimento preliminare del Lhc
(Large Hadron Collider) del Cern di Ginevra è partito come da programma
poco dopo le 9 e 30, con l'obiettivo di verificare il funzionamento del
più grande acceleratore di particelle del mondo. Per "vedere" i primi
protoni scontrarsi tra loro e ricreare così le condizioni del Big Bang,
bisognerà invece aspettare qualche giorno, mentre la piena efficenza
del Lhc sarà raggiunta solo nel 2009. La prova.
Nel test di oggi per la prima volta un fascio di particelle ha percorso
interamente l'anello di 27 chilometri, senza però essere "accelerato"
dai magnetisuperconduttori e quindi con una velocità inferiore a quella
prevista per gli esperimenti, che sfiora quella della luce. Nella prova
preliminare sono stati iniettati fasci di protoni in entrambe le
direzioni, senza che questi si scontrassero.
Il problema tecnico.
Nella notte, durante i preparativi per il test della mattina,
il Cern aveva comunicato che erano stati rilevati alcuni "piccoli
problemi elettrici", che non hanno tuttavia impedito lo svolgimento
dell'esperimento preliminare.
(10 settembre 2008)
http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/big-bang-test/cern-ok/cern-ok.htmlLa
Quanto ci piace l'apocalisse
di FRANCESCO MERLO
SE SIETE vivi e ci state leggendo, allora siete già in un altro
mondo, anche se con le stesse fattezze di quello che è appena finito.
Ci hanno detto infatti che alla fine del buco nero, nel quale siete
già precipitati, c'è¨ la terra numero due, anello gemello di ricambio,
solo apparentemente con gli stessi ingredienti, con lo stesso giornale
che infatti avete ancora in mano e con gli stessi
scienziati giocherelloni. Sono infatti loro che in un immenso
laboratorio sotterraneo, sepolto a un centinaio di metri sotto il confine
tra Francia e Svizzera, stanno sottoponendo il pianeta
all'accanimento epistemologico, vale a dire alla verifica del big
bang.
Secondo informazioni di primissima mano sappiamo che sulla terra
che é scappata dalla terra mancherebbero soltanto i mutui e gli affitti
da pagare, Bossi, Carfagna e Gelmini, i piatti da lavare, il mal di
testa e le partite di calcio. E che il resto si vedrà . Di sicuro non ci
può essere nuovo mondo senza fine del mondo. Anche gli Stati
Uniti nacquero per scappare dalla guerra tra Cristo e antiCristo che
in Europa annunziava appunto la fine del mondo. L'America fu il buco
nero dei padri pellegrini, la rigenerazione dell'umanità.
Comunque sia, voi che state leggendo questo articolo, per favore, non
dimenticate il cielo. Ogni tanto alzate gli occhi per vedere se lassù,
senza chiasso, il sole non si stia spegnendo o al contrario non si
stia espandendo. Non é infatti detto che il big bang venga avvertito
con un rumore, potrebbe trattarsi di uno scuotimento convulsivo
silenzioso. E dunque la fine del mondo potrebbe anche essere
piacevole, come un nirvana, un'interruzione di coscienza appena
percettibile, un sogno.
Se invece foste morti e non poteste leggerci, se domani non sara
insomma un altro giorno, ebbene allora sarebbe stata un'eutanasia o
meglio una 'autanasia', non un suicidio per mettere fine alla
sofferenza, ma un suicidio per gioco scientifico, per
un'esplosioneche non serve a nulla se non a provare un'ipotesi
cosmologica.
Non é la prima volta che viene annunziata la fine del
mondo. Anzi, sipuò dire che la storia del mondo é piena di fini del mondo,
ma certo questa sarebbe la prima fine del mondo tutta umana, una fine del
mondo laica e secolare, senza sacre scritture, senza Dio e senza
religioni, innescata in laboratorio, senza paradisi inferni e purgatori,
senza giudizio universale in ordine alfabetico, ma anche senza
l'angoscia delle processioni dell'ultimo giorno e delle utopie
millenaristiche,senza esegesi bibliche o riscoperte di testi aramaici.
Convinti che ci sia un rapporto stretto tra la scienza e
leconvinzioni più bizzarre, tra i miti e le scoperte scientifiche,
tra,per esempio, l'eliocentrismo copernicano e
l'eliocentrismoprecristiano..., convinti insomma che l'oscurantismo sia
alla base delsistema solare o, se volete, che il sistema solare legittimi i
mitioscurantisti, siamo tutti qui ad aspettarla davvero questa fine
delmondo da 'Large hadron collider' che un gruppo di scienziati ha
messoin moto e che un altro gruppo di scienziati vanamente ha cercato
di fermare.
Entrambi sono ossessionati dalla fine e dal cominciamento,
propriocome lo erano gli antichi movimenti spiritualistici e
millenaristici.
Gli scienziati insomma hanno sostituito l'atomo alla
preghiera. Sono loro i nostri stregoni, credono nella fine del mondo
un po' comeKeplero che, grande scopritore dell'orba ellittica del pianeta,
era,in realtà, un mistico del numero. Credeva nella perfetta geometria
di Dio, descriveva i demoni e i mostri lunari ma proprio la sua
passione oscurantista per la geometria gli fece prefigurare lo studio
dei cristalli. Notò infatti che "ogni volta che smette di nevicare i
primi fiocchi di neve prendono la forma di un asterisco a sei angoli.
Perché non a cinque e neppure a sette angoli?".
E si sa che Voltaire decapitava lumache e che Spallanzani passò la
vita ad amputare rospi. E se il fisico Charles Wilson non fosse stato
un fanatico delle nuvole al punto di cercare di fabbricarle in
laboratorio mai avrebbe messo a punto, senza
volerlo, quel sistema per trattenere le particelle elementari
che gli fruttò il Nobel.
Ecco: se non fossero fanatici della fine del mondo, "alla
ricerca della particella di Dio" come ha appunto dichiarato James Gillies,
ilportavoce del Centro di Ricerche Nucleari di Ginevra, i
nostri scienziati non avrebbero creato l'appuntamento odierno
con l'Apocalisse. "I miei calcoli indicano che il rischio che un buco
nero mangi il pianeta a causa dell'esperimento è serio", ha affermato
il professor Otto Rossler, un chimico tedesco della Eberhard
Karls University.
Insomma oggi 10 settembre 2008 abbiamo la prova
finale che la scienza é il prodotto del suo contrario e che il progresso
scientifico é fatto più di buio che di luce.
Come sosteneva Leo Szilard, uno dei padri
della bomba atomica, grande amico di Fermi e di Einstein.
Nel 1963 Szilard abbandonò la scienza e cercò di convincere un
miliardarioamericano a finanziare con trenta milioni di dollari all'anno
unaFondazione per riunire i più grandi scienziati della Terra. Divisi
indieci comitati di dodici sapienti, essi avrebbero dovuto usare
la scienza per fermare la scienza o quanto meno per ritardarla,
ritardando così il ritorno delle tenebre e la nostra fine. E dunque,
se l'anello gemello all'altro capo del buco nero fosse solo una balla,
oggi nessuno di noi potrebbe testimoniare che il povero Szilard aveva
ragione.
Bang.
La Repubblica
(10 settembre 2008)
********************************************************
La scienza post-positivista insegna che nulla si può dire di certo,
ma solo di probabile e improbabile... D'altronde è possibile anche
che la fine del mondo accada domani, senza che quelli del Cern
c'entrino nulla, solo che è molto improbabile...
Anni fa lessi di un racconto fantascientifico in cui uno scienziato
aveva inventato una macchina che prevedeva esattamente, al secondo,
quanto tempo rimaneva all'universo prima della fine del mondo. Molti
si erano opposti a questa invenzione, che avrebbe devastato
soprattutto le speranze e le illusioni di molti e, forse,
finanche l'organizzazione della trama dell'universo; l'inventore però non
aveva dato ascolto alle critiche ed era andato avanti. La sera in cui
la macchina doveva essere azionata, e sul cui schermo sarebbero
comparsi esattamente gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i minuti e i
secondi che mancavano alla fine del mondo, tutti sulla terra erano
incollati ai televisori per essere testimoni di questo evento storico.
Lo scienziato azionò la macchina... e il timer segnava 3 secondi...
poi 2... poi 1...
nelda
Pensiero del giorno 10/09/2008.
"«Nastradin Hodja, quando finirà il mondo?» gli chiesero un giorno
i suoi discepoli.
«Ma è molto semplice; vediamo. - rispose lui -
finirà quando io morirò». E in un certo senso aveva
ragione:quando un uomo muore, il mondo intero scompare con lui,
mentre se è vivo, anche il mondo è vivo. C'è di che riflettere!. Sì,
dipende da voi, dal vostro stato di coscienza, che il mondo sia
vivo o morto, spirituale o materiale, fine o grossolano, bello o
brutto.
Direte: «Ma questo lo sappiamo da tanto tempo!» Ebbene, se lo
sapete, perché non riuscite a realizzarlo?
Voi conoscete tutto e non fate niente. Fate qualcosa, decidetevi
a cambiare i vostri occhiali interiori, affinché il mondo e gli esseri
diventino per voi veramente vivi!"
Omraam Mikhaël Aïvanhov
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=8129
http://edition.cnn.com/2008/TECH/09/10/lhc.collider/index.html
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