Saperi negati

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Raccolta di Saperi e Pensieri negati (ai più) dall'inconsapevolezza (altrui e propria) e da altre Cause.

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    Come riconoscere l'amore del cuore.

    nelda
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    Come riconoscere l'amore del cuore. Empty Come riconoscere l'amore del cuore.

    Messaggio Da nelda Sab 29 Nov 2008, 01:06

    Come riconoscere l'amore del cuore
    di Elmar e Michaela Zadra
    30/05/2008

    Come riconoscere l'amore del cuore. 10art_embrace_klimt



    Finché
    non ci collegheremo con l’energia del nostro cuore, non saremo in grado
    di accorgerci della nostra capacità di amare e, di riflesso, di
    ricevere amore...

    Molti si chiedono: cos’è veramente l’amore? Come riesco a distinguerlo
    da altri sentimenti di affetto? Sappiamo che possiamo trovarlo nel
    cuore, al centro del quarto chakra. Eppure, molti quando l’incontrano
    per la prima volta si chiedono: dove è?

    L’energia del cuore non ha infatti alcuna sfumatura sentimentale e
    ignora le frasi romantiche come “Senza di te non posso vivere”, “tu sei
    il mio amore” o ” voglio fondermi con te”, appartenenti al secondo chakra.
    L’amore non è emozione e segue dei ritmi completamente diversi: le
    emozioni vanno e vengono, sono soggette alle situazioni, sono
    influenzabili, hanno degli alti e bassi; l’amore è costante, è un
    sintonizzarsi con se stessi.
    Le emozioni legate all’innamoramento passano, mentre l’amore resta.

    Come scrive Bernhard Mack, un famoso terapeuta di coppia, “sia la
    saggezza che i sentimenti approfondiscono l’amore e le sensazioni
    piacevoli aiutano a rimanere nello spazio interiore dell’amore, ma non
    devono essere confusi con l’amore. Amare è un processo che si può
    imparare. Molte persone hanno bisogno di affidarsi per lunghi periodi
    ai sentimenti, di organizzare la loro vita secondo i propri sentimenti,
    di lasciarsi trascinare di qua e di là dalle emozioni,
    di innamorarsi e di dis-innamorarsi nelle vicissitudini patetiche, di
    cambiare spesso partner, di crearsi un grande caos di diverse
    relazioni, di separazioni, di ri-innamoramenti, di riconciliazioni e di
    drammi amorosi. Molte persone hanno bisogno di questi periodi
    drammatici, di alti e bassi, per poter arrivare a una saggezza
    interiore” capace di creare quel polo fermo nel loro petto che riesce
    ad abbracciare simultaneamente tutte le diverse emozioni, prima vissute
    soltanto una dopo l’altra.

    L’amore non dipende quindi dal partner, ma dal nostro centro.
    E’ uno spazio al centro del nostro petto che permette ai pensieri e ai
    sentimenti di entrare e di uscire incondizionatamente, accetta tutti i
    moti interiori senza giudizio, non ci paragona con gli altri e non
    confronta i nostri comportamenti con i nostri ideali. Lama Yesce, il
    nostro primo maestro tantrico, parla dell’amore come “uno stato mentale
    infuso di chiarezza, di semplicità e tolleranza, dotato di serena
    saggezza e di profonda compassione.
    Consiste nell’aprire totalmente il nostro cuore, mantenendolo tale il più possibile.”

    L’energia del cuore accoglie e accetta anche tutte le altre energie,
    non conosce le parole “buono e cattivo”, è un’energia piuttosto fresca,
    non focosa, priva di passioni o antipatie, di pro e contro, è neutrale;
    con la sua imparzialità distaccata riesce a comprendere tutti gli opposti,
    accetta senza condizioni e accoglie anche il partner senza critiche o
    pretese. L’amore vibra con le emozioni, ma senza lasciarsi coinvolgere.
    L’amore ha la capacità di amare la realtà così come è,
    di conoscere tutti i difetti di un partner e di continuare ad amarlo.
    Considerando il partner nella sua interezza, l’amore diventa una forza
    incredibile.

    Indicare nel cuore la sua sede non è una metafora, quello è il reale
    spazio fisico nel quale proviamo amore, sentimento che si traduce con
    la sensazione di essere completi e colmi,
    in pace con noi stessi, accoglienti e vasti, in grado di comprendere
    ciò che viene da dentro e ciò che arriva dal mondo. L’amore si rivolge
    al proprio essere nella stessa misura in cui si rivolge agli altri. Chi
    afferma di amare gli altri più di se stesso in realtà non ama: insegue
    un’idea. Se amiamo non saremo mai vittime o martiri,
    ma semplicemente felici e lo comunicheremo attraverso un’espressione
    felice che significa “voglio bene a me stesso”. L’amore non conosce
    altruismo come non conosce egoismo, perché accetta entrambi.

    L’amore ha un ampio respiro, in senso metaforico come in senso reale.
    Un chakra del cuore aperto si manifesta esattamente
    con una sensazione di apertura nel petto,
    un libero fluire del respiro che attraversa il torace con il suo
    movimento ritmico e si ripercuote negli altri chakra, sia alti che
    bassi. Per questa ragione i buddisti meditano sul respiro: oltre a
    rendere la mente più equilibrata e concentrata, ci riporta al nostro
    chakra centrale, dandoci un’incredibile stabilità interiore. Collegare i
    nostri pensieri, sentimenti e sensazioni mutevoli alla continuità del respiro è
    forse la strada maestra per nutrire e aprire l’energia del cuore.
    Questo ci porterà a una comprensione delle cose che non proviene
    dall’intelletto, ma dall’intuizione, e deriva direttamente dalle
    esperienze vissute con intensità.

    Il chakra del cuore è collocato esattamente nel mezzo, degli altri sette,
    mette in contatto i tre chakra personali
    inferiori con quelli spirituali superiori. Quando siamo collegati con
    il cuore, non riusciamo a giudicare ciò che è spirituale meglio di ciò
    che è fisico: entrambi hanno il proprio posto nell’universo e insieme
    formano l’essere umano.

    Ma amore non è qualcosa che possiamo aspettarci di ricevere. Finché non
    ci collegheremo con l’energia del nostro cuore, non saremo in grado
    di accorgerci se qualcuno ci ama.
    Come nella sessualità, anche rispetto all’amore abbiamo un limite di
    sopportabilità e a volte, quando ci innamoriamo di una persona,
    inconsciamente usiamo qualche strategia
    del secondo o del terzo chakra
    per uscirne. La ragione di questo comportamento è che non siamo abituati a
    tanto amore: dobbiamo imparare ad aprire il nostro cuore passo per
    passo.

    Amare presuppone aprirsi nella mente, il che significa smettere di
    determinare la nostra vita con il pensiero e consiste nel permetterci
    di cogliere attraverso una “testa larga” quegli stimoli sottili che
    vengono dai chakra superiori. Quando siamo “nel cuore”,
    i pensieri diventano silenziosi
    e formano un vuoto all’interno
    del quale può sorgere un’altra potenzialità nella nostra mente:
    l’intuizione che vede e comprende in modo istantaneo e in un’ottica più
    ampia. Amare presuppone anche di renderci attivi emotivamente,
    senza trattenere le emozioni per paura, vergogna, perché pensiamo che
    non siano adeguate o accettabili. Anzi, richiede proprio di liberare la
    pressione nella nostra pancia (secondo chakra), esprimendo e
    regalando le emozioni. In questo modo diamo nutrimento al corpo fisico
    e i tre chakra inferiori. Per amare bisogna avere dei chakra inferiori forti,
    sentirsi a proprio agio nel corpo, nel proprio Io, nei sentimenti e nei rapporti
    con gli altri. Viceversa, l’amore non trova un appoggio dal quale espandersi.

    Prima di poter aprire il cuore, dovremo esserci creati un Io forte che non
    si senta dipendente, cioè un Io maturo e non infantile, sempre bisognoso
    di qualcosa e di qualcuno.

    Accettare gli altri va di pari passo con l’accettare se stessi
    ,
    stare bene con gli altri è più facile per chi sa stare bene anche da
    solo; essere intimi all’interno della coppia è qualcosa di molto simile
    all’essere soli: in entrambi gli stati diventiamo intensi e veniamo
    inevitabilmente sollecitati da ciò che in noi richiede ancora
    attenzione, dedizione, impegno o accettazione.
    L’amore è la cornice della consapevolezza
    ,
    all’interno della quale la nostra solitudine può trasformarsi in un
    profondo “stare bene con se stessi” che, una volta che conosciuto, può
    essere anche condiviso, senza entrare in ansia. Ma il nostro cuore,
    così come quello del partner, si aprirà soltanto se sarà libero.
    Non sopporta infatti pressioni o ricatti di alcun tipo, perciò la frase
    “Dovresti amare.....” è semplicemente assurda: dovere e amare
    sono concetti che si escludono a vicenda
    .
    Arrivare all’energia del cuore significa abbandonarsi a se stessi,
    saltare verso l’interno, e non può mai essere frutto di un’imposizione.
    Solo così dare e ricevere diventano azioni autentiche, senza
    attaccamenti o rimorsi.

    Nel buddismo la strada verso il cuore viene chiamata “la via del
    bodhisattva”. Non è possibile arrivarci senza impegno e senza sforzi:
    richiede continue attività pratiche e meditazioni guidate dal desiderio
    di realizzare l’amore nel proprio corpo e nella propria mente,
    oltre a presupporre che ci lasciamo toccare profondamente dalle
    emozioni e comprensioni nostre e degli altri. Il rapporto di coppia è
    un’ottima occasione per percorrere questa strada e diventare così
    persone sempre più colme di amore.

    L’amore non cade dal cielo come l’innamoramento o l’attrazione, né si
    può ottenere con la volontà o con lo studio. Richiede invece il
    dedicarsi con passione a noi stessi
    ,
    alla nostra vita interiore, permettendo a tutti gli avvenimenti
    importanti di collegarsi al nostro centro, in uno spazio interiore che
    li comprende nella loro interezza.

    Il prossimo esercizio, l’abbraccio del cuore,
    può essere d’aiuto in quest’ottica. Anche se è semplice, provandolo
    vedrete che porta in sé la potenzialità di creare amore e intimità,
    instaurando un legame profondo con l’amato. Chi ha bevuto una volta
    questo nettare, rimarrà assetato finché non ritornerà di nuovo alla
    fonte:

    Prendetevi cinque minuti per un abbraccio: rimanete entrambi in piedi
    per mantenere il flusso energetico dal basso verso il cuore, e
    abbracciatevi
    in modo tale da essere in contatto totalmente,
    dai piedi alla testa. Respirate con consapevolezza e
    dirigete l’attenzione della mente alle sensazioni corporee e alle emozioni
    :
    senza usare le parole. Ripetete questo abbraccio ogni giorno, per
    esempio la mattina prima di andare al lavoro. Restate con l’attenzione
    concentrata sul corpo, in modo da percepire anche le piccole
    sensazioni, i piccoli spostamenti di energia, o i movimenti nella forma
    dell’aura.

    Cosa senti? Quali parti del corpo e quali chakra sono
    aperti verso il partner? Quali invece sono chiusi? Dove non senti
    niente? Dove fluisce qualcosa? Ti senti nutrito, soffocato o liberato?
    Cosa eviti e cosa ottieni attraverso le tue strategie di difesa
    (per esempio: parlare, tossire, muoverti, ridere, trattenere il respiro)?

    Se hai la sensazione che non accada nulla, lascia fluire questo nulla
    nel corpo e ciò che provi per esso. Ripeti l’esercizio per un mese,
    aumentando gradualmente la durate dell’abbraccio (fino a dieci minuti).
    Se nasce un desiderio sessuale, restate ugualmente abbracciati:
    separate il sesso da questo rituale. Chiudetelo con un saluto o una
    parola (volendo, potremo condividere la nostra esperienza con il
    partner raccontandogliela). Può darsi che inizialmente ci saranno dei
    momenti in cui non sentirete nulla
    e vi chiederete: “Ma che senso ha? Lasciamo perdere!”. E’ importante
    invece non smettere, ma osservare questi pensieri e continuare
    l’esercizio, focalizzando l’attenzione sul respiro e sulle sensazioni
    corporee. Quando andate a contattare il vostro cuore,

    la prima cosa che spesso incontrate è un grande vuoto,
    la noia, il niente. Non trovate nemmeno un dolore o un problema ai
    quali aggrapparvi con la mente: questo è difficile da sopportare.

    Vi può anche accadere di sentirvi completi in voi stessi e, come per
    miracolo, di annullare i confini col partner,
    nonostante vi resti la chiara percezione dei vostri limiti: vi siete
    uniti energeticamente. Si è ripetuto lo stesso fenomeno che avviene
    quando vi innamorate, ma questa volta in forma più consapevole, anche
    se meno coinvolgente. E’ meraviglioso però sapere che, volendo, potete
    riassaporarlo tutti i giorni grazie ad un semplice abbraccio. Dopo
    averlo praticato per uno o due mesi, potete inserirlo anche nei giochi
    erotici: per esempio, come inizio prima di passare alle carezze e ai
    baci. In questo modo un rito amoroso potrà diventare una meditazione a
    due.

    Sentiamo Claudia di Bologna: “Abbiamo praticato l’abbraccio per più di
    un mese ed è diventato il rituale più bello. Ci ha regalato una solida
    intesa e ha arricchito il nostro rapporto di momenti dolcissimi. In
    più, mi fa iniziare la giornata in una maniera diversa. Sentendomi più
    piena, noto che riesco a sbrigare le mie faccende con più serenità.”

    Carlo, suo marito: “Quando Claudia mi ha parlato per la prima volta
    dell’idea dell’abbraccio ho pensato: “Ecco una delle sue tante idee
    sciocche”. Lo facevo per accontentarla, e così non ho avvertito subito
    la differenza che provocava nel mio sentirmi. Soltanto dopo una
    settimana di noia ho cominciato veramente a porre attenzione al respiro
    e a cogliere ciò che provavo nel corpo.
    Per strada, andando in ufficio, mi sono accorto di sentirmi più leggero
    del solito. Questo fatto mi ha stupito, ma vedendo Claudia così
    contenta ho deciso di continuare l’abbraccio per un altro mese. Il
    nostro rapporto è diventato più caloroso, si è creato un legame
    invisibile che ci dà una certa fiducia e tranquillità.”



    Citato da: Elmar e Michaela Zadra, ©Tantra per due – Una guida alla felicità della coppia, Bestseller Mondadori 1999, p. 278
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    Messaggio Da Lisa Sab 29 Nov 2008, 23:00

    Conosco gli autori. Ho letto un loro libro e sono molto capaci; ma non parteciperei mai ai loro corsi.... almeno per ora.... Embarassed
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    Messaggio Da nelda Lun 01 Dic 2008, 00:29

    non ho postato a proposito di cors,i neppure lo sapevo che ne tenessero ... l' articolo é interessante e dice alcune verità tipo...L’amore non dipende quindi dal partner, ma dal nostro centro...

    ciao bella
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    Messaggio Da Lisa Lun 01 Dic 2008, 14:57

    no... ma infatti non intedevo dire che sponsorizzavi i loro corsi. Sono io che so che fanno dei corsi tantra. Per chi è interessato ad approfondire l'argomento è molto interessante, infatti, scoprire che tantra non è solo un modo per fare sesso in modo appagante, ma è una opportunità di crescita, non solo personale ma di coppia, che è anche meglio!! Giusto? Non è bello quando si cresce insieme, si matura insieme, si fanno esperienze felici insieme?
    Gli autori mi piacciono molto proprio perchè ci insegnano che la sessualità è un aspetto di crescita, oltrechè di gioia di coppia.
    Poi, nel post intedevo dire che nei corsi invece l'eros è affrontato con esercizi ed esperienze di gruppo...Ecco: per quello bisogna essere fortemente predisposti secondo me. Io mi sono fermata al libro..... Very Happy
    ciao

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