CI VOLEVANO LE DONNE EMANCIPATE AL GOVERNO E UN MINISTRO FEMMINA
PER USARE LE MINORENNI COME CAVIE E FONTE DI PROFITTI VACCINO ANTI PAPILLOMA HPV
"STUPRO SANITARIO"
Per le 280.000 bambine italiane di 11/12 anni, nate nel 1997, e per le
loro mamme chiamate dal servizio sanitario ad inoculare il Gardasil
alle figlie, il 2008 sarà anno di sventura perché le bambine in gran
numero verranno sottoposte alla vaccinazione "contro" il Papilloma
virus accusato di essere produttore di cancro al collo dell'utero, a
trasmissione sessuale. L'esca è la paura del cancro che da anni le
varie lobby sanitarie istituzionali e non, Ministero compreso,
coltivano per sviluppare bieche operazioni commerciali come questa e
dannose pseudo-sperimentazioni di massa sulla popolazione.
Facile colpire le bambine manovrando l'ignoranza delle mamme, che se
per intuizione non cedono inizialmente alla propaganda insistente ed
omissiva, verranno alla fine per lo più prese all'amo con la frase "Se
tua figlia avrà il tumore al collo dell'utero in futuro sarà colpa
tua". Solo le più sveglie resisteranno al vile ricatto affettivo,
sotto la pressione di una presunta obbligatorietà morale.
Allarmismo del tutto ingiustificato.
Dai dati scientifici il papilloma virus è presente nell'80% di uomini
e donne e sovente fin dalla nascita, cioè è un normale abitatore delle
mucose del pene, della vagina e della cervice, un germe che di per sé
è innocuo e comune al pari di altri virus e batteri presenti. La
trasmissione è anche al di fuori della via sessuale. Il contatto non
comporta la malattia, ma eventualmente l'infezione generalmente
transitoria. Il virus può tranquillamente scomparire da solo, anzi è
la situazione più frequente e più probabile. In un 10% di casi (e più)
il virus convive tutta la vita senza creare mai problemi. Il virus HPV
non indica malattia, ma il rischio nell'1% dei casi di sviluppare nel
tempo lesioni (macchie) trattabili. Perché si sviluppi un tumore sulla
eventuale lesione non curata occorre tanto tempo circa 20/40 anni ed è
un fatto eccezionale che si presenta nell'1% dei casi. Quindi
l'infezione non è una malattia ma un fattore di rischio (Dr. M. Sideri
ginecoloco-oncologo).
"Se le mamme volessero sapere quanto dura l'immunità, e se fra qualche
anno si dovrà fare un richiamo o se l'essersi vaccinati non porrà
altri problemi più avanti, e se le bambine che si vaccinano oggi
saranno davvero protette dal tumore, si dovrebbe ammettere molto
candidamente che per nessuna di queste domande c'è risposta" (Dr. G.
Remuzzi immunologo).
Cosa c'è nel vaccino? Il virus vivo (papilloma) geneticamente
modificato.
Chiarito questo non c'è logica nella direttiva Ministeriale. Perché
produrre un danno immediato alle bambine di 11/12 anni che non fanno
sesso, per evitare una ipotetica malattia fra 20/30/40anni con un
vaccino sperimentale che ha copertura non garantita e di soli 5 anni?
Nel Notiziario Ministeriale Febbraio 2008, la Ministra Livia Turco,
scrive: "l'offerta pubblica gratuita della vaccinazione è rivolta alle
bambine tra gli 11 e i 12 anni perché in questa fascia è massimo il
profilo beneficio-rischio". Ma i rischi non li enuncia, li omette con
sapiente rimozione.
Ha ricordato che "Alla base dell'età... c'è la volontà di facilitare
l'offerta anche a bambine che altrimenti non avrebbero accesso per
ragioni sociali, agganciandosi alla frequentazione della scuola
dell'obbligo..."(24.11.07). Quindi scelta strumentale e classista.
Turco ammette: "è un'offerta... a uso controllato per sorvegliare
attivamente gli effetti sulla popolazione esposta al vaccino". Quindi
è rischiosa sperimentazione di massa sulle bambine cavie.
Turco propone: "particolare cautela di somministrazione nell'età
fertile" perché "i dati attualmente disponibili non sono
sufficienti...". Quindi si dovrà considerare il Ministero e la Turco
responsabili penalmente di eventuali morti intrauterine o anomalie
congenite da vaccino di donne rimaste gravide a sorpresa, dopo essere
state vaccinate.
Turco precisa: "Saranno le evidenze scientifiche, degli studi di
efficacia a dirigere la scelta di estendere la vaccinazione contro il
Papilloma virus ad altre categorie di giovani donne...".
Negli Stati Uniti, che sono stati i primi ad autorizzare il vaccino
nel giugno 2006 - solo 5 Stati dei 50 lo raccomandano. Dopo le
violente polemiche esplose nel Texas, giungono le voci di medici,
scienziati ed esperti che testimoniano di non essere stati consultati
prima della travolgente ordinanza esecutiva del governatore del Texas
Rick Perry e denunciano che il Gardasil è pericoloso e non testato,
distribuito per puro profitto, responsabile di pericolosi effetti
collaterali.
Effetti negativi sono stati segnalati in 20 Stati, "le reazioni vanno
dalla perdita della coscienza al collasso" riporta The Washington
Time. "Alcune bambine hanno accusato gravi mal di testa, capogiri,
nausea, febbre e perdita temporanea della vista...". "Segnalati 13
casi di sindrome di Guillan Barrè". Il National Vaccine Information
Center segnala 5 morte, 51 invalide e 1.358 ricoverate d'urgenza.
L'Association Press denuncia che il governatore del Texas Rick Perry
ha stretti legami con la Merck Pharmaceutical da cui ha ricevuto soldi
per la sua campagna di rielezione. "Perry ha legami con donne di
Governo, gruppo di pressione intergovernativo nazionale che si batte
per una legge obbligatoria e ha ricevuto fondi dalla Merck". Tutti e
50 gli Stati sono stati bersaglio, tramite pagamenti ai governatori e
ai funzionari, degli sforzi dei maggiori lobbisti (NY Times 17.02.07).
Anche in Europa esiste la lobby delle donne che hanno siglato la
giornata anti-HPV. In Italia nel giugno '07 è stata costituita la
"Commissione Salute delle Donne" a tal fine. Nel novembre '05 nasce
l'Osservatorio Nazionale sulla salute della donna (O.N.Da), presidente
Francesca Merzagora voluto da ditte farmaceutiche che "credono nella
sua mission", collegato all'IEO istituto oncologico di Veronesi che si
è posto come pioniere della Vaccinazione anti-HPV iniziando uno studio
clinico per vaccinare a 17 e 18 anni. Collabora nella campagna di
propaganda partita il 23 Febbraio dal Ministero della Sanità, che
comprende spot televisivi e radiofonici ingannevoli di "persuasione
mediatica".
"PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE DONNE", "SALUTE DI GENERE" = nuovo
mercato.
Ci volevano le donne al governo perché il sistema dei profitti
sanitari proliferasse con:
- la vaccinazione anti-HPV gratuita alle minorenni e a pagamento alle
ipocondriache (Turco);
- la raccolta precoce dei cordoni ombelicali presi ai neonati e alle
madri sfinite dopo il parto con la clausola ricattatoria: "cordone a
disposizione solo se a metà con lo Stato" (Turco);
- gli espianti/trapianti favoriti dalla Legge dell'esproprio e dai
tesserini ingannevoli (Bindi); ecc.
Le donne al Governo? Una presenza di mera copertura di giochi
economici e di potere che ha facilitato la riduzione del genere
femminile ad un ammasso tremebondo e ipocondriaco di corpi senza
orgoglio, facili prede delle sperimentazioni di massa e utili alle
speculazioni economiche sanitarie.
Quindi lottare e non votare
Le donne dell'AEDfemminismo
INFORMATIVA
I vaccini anti HPV (human papilloma virus) attualmente sul mercato
sono due: Gardasil (EURO 564 per tre iniezioni) commercializzato negli
Stati Uniti dalla Merck Phalmaceutical, coadiuvata in Europa dalla
partner francese Sanofi-Pasterur. In concorrenza pronto anche il
Cervarix prodotto dalla GlaxoSmithKline britannica. Si profila una
guerra tra aziende per conquistare il mercato. L'indicazione alla
vaccinazione data dalle autorità è dai 9 anni ai 26, dopo i 26 solo
screening. La vaccinazione proteggerebbe dai ceppi 16 e 18 sui 100
virus HPV conosciuti.
Si tratta di un'iniezione intramuscolare iniziale e due richiami entro
sei mesi. Si prevedono altri richiami dopo 5 anni al termine della
presunta protezione.
Anche i Paesi europei hanno reso disponibili sul mercato il vaccino
HPV, ma l'Italia è il primo che lo distribuisce gratuitamente alle
11enni. I finanziamenti in Italia ammontano a100 milioni di euro, e
forse più, che fa capire che questo è un business sanitario per
gestire fondi da capogiro.
Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore
Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo
(ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660, lega.nazionale@antipredazione.org
Ospitiamo il Comunicato Stampa dell'AEDfemminismo
PER USARE LE MINORENNI COME CAVIE E FONTE DI PROFITTI VACCINO ANTI PAPILLOMA HPV
"STUPRO SANITARIO"
Per le 280.000 bambine italiane di 11/12 anni, nate nel 1997, e per le
loro mamme chiamate dal servizio sanitario ad inoculare il Gardasil
alle figlie, il 2008 sarà anno di sventura perché le bambine in gran
numero verranno sottoposte alla vaccinazione "contro" il Papilloma
virus accusato di essere produttore di cancro al collo dell'utero, a
trasmissione sessuale. L'esca è la paura del cancro che da anni le
varie lobby sanitarie istituzionali e non, Ministero compreso,
coltivano per sviluppare bieche operazioni commerciali come questa e
dannose pseudo-sperimentazioni di massa sulla popolazione.
Facile colpire le bambine manovrando l'ignoranza delle mamme, che se
per intuizione non cedono inizialmente alla propaganda insistente ed
omissiva, verranno alla fine per lo più prese all'amo con la frase "Se
tua figlia avrà il tumore al collo dell'utero in futuro sarà colpa
tua". Solo le più sveglie resisteranno al vile ricatto affettivo,
sotto la pressione di una presunta obbligatorietà morale.
Allarmismo del tutto ingiustificato.
Dai dati scientifici il papilloma virus è presente nell'80% di uomini
e donne e sovente fin dalla nascita, cioè è un normale abitatore delle
mucose del pene, della vagina e della cervice, un germe che di per sé
è innocuo e comune al pari di altri virus e batteri presenti. La
trasmissione è anche al di fuori della via sessuale. Il contatto non
comporta la malattia, ma eventualmente l'infezione generalmente
transitoria. Il virus può tranquillamente scomparire da solo, anzi è
la situazione più frequente e più probabile. In un 10% di casi (e più)
il virus convive tutta la vita senza creare mai problemi. Il virus HPV
non indica malattia, ma il rischio nell'1% dei casi di sviluppare nel
tempo lesioni (macchie) trattabili. Perché si sviluppi un tumore sulla
eventuale lesione non curata occorre tanto tempo circa 20/40 anni ed è
un fatto eccezionale che si presenta nell'1% dei casi. Quindi
l'infezione non è una malattia ma un fattore di rischio (Dr. M. Sideri
ginecoloco-oncologo).
"Se le mamme volessero sapere quanto dura l'immunità, e se fra qualche
anno si dovrà fare un richiamo o se l'essersi vaccinati non porrà
altri problemi più avanti, e se le bambine che si vaccinano oggi
saranno davvero protette dal tumore, si dovrebbe ammettere molto
candidamente che per nessuna di queste domande c'è risposta" (Dr. G.
Remuzzi immunologo).
Cosa c'è nel vaccino? Il virus vivo (papilloma) geneticamente
modificato.
Chiarito questo non c'è logica nella direttiva Ministeriale. Perché
produrre un danno immediato alle bambine di 11/12 anni che non fanno
sesso, per evitare una ipotetica malattia fra 20/30/40anni con un
vaccino sperimentale che ha copertura non garantita e di soli 5 anni?
Nel Notiziario Ministeriale Febbraio 2008, la Ministra Livia Turco,
scrive: "l'offerta pubblica gratuita della vaccinazione è rivolta alle
bambine tra gli 11 e i 12 anni perché in questa fascia è massimo il
profilo beneficio-rischio". Ma i rischi non li enuncia, li omette con
sapiente rimozione.
Ha ricordato che "Alla base dell'età... c'è la volontà di facilitare
l'offerta anche a bambine che altrimenti non avrebbero accesso per
ragioni sociali, agganciandosi alla frequentazione della scuola
dell'obbligo..."(24.11.07). Quindi scelta strumentale e classista.
Turco ammette: "è un'offerta... a uso controllato per sorvegliare
attivamente gli effetti sulla popolazione esposta al vaccino". Quindi
è rischiosa sperimentazione di massa sulle bambine cavie.
Turco propone: "particolare cautela di somministrazione nell'età
fertile" perché "i dati attualmente disponibili non sono
sufficienti...". Quindi si dovrà considerare il Ministero e la Turco
responsabili penalmente di eventuali morti intrauterine o anomalie
congenite da vaccino di donne rimaste gravide a sorpresa, dopo essere
state vaccinate.
Turco precisa: "Saranno le evidenze scientifiche, degli studi di
efficacia a dirigere la scelta di estendere la vaccinazione contro il
Papilloma virus ad altre categorie di giovani donne...".
Negli Stati Uniti, che sono stati i primi ad autorizzare il vaccino
nel giugno 2006 - solo 5 Stati dei 50 lo raccomandano. Dopo le
violente polemiche esplose nel Texas, giungono le voci di medici,
scienziati ed esperti che testimoniano di non essere stati consultati
prima della travolgente ordinanza esecutiva del governatore del Texas
Rick Perry e denunciano che il Gardasil è pericoloso e non testato,
distribuito per puro profitto, responsabile di pericolosi effetti
collaterali.
Effetti negativi sono stati segnalati in 20 Stati, "le reazioni vanno
dalla perdita della coscienza al collasso" riporta The Washington
Time. "Alcune bambine hanno accusato gravi mal di testa, capogiri,
nausea, febbre e perdita temporanea della vista...". "Segnalati 13
casi di sindrome di Guillan Barrè". Il National Vaccine Information
Center segnala 5 morte, 51 invalide e 1.358 ricoverate d'urgenza.
L'Association Press denuncia che il governatore del Texas Rick Perry
ha stretti legami con la Merck Pharmaceutical da cui ha ricevuto soldi
per la sua campagna di rielezione. "Perry ha legami con donne di
Governo, gruppo di pressione intergovernativo nazionale che si batte
per una legge obbligatoria e ha ricevuto fondi dalla Merck". Tutti e
50 gli Stati sono stati bersaglio, tramite pagamenti ai governatori e
ai funzionari, degli sforzi dei maggiori lobbisti (NY Times 17.02.07).
Anche in Europa esiste la lobby delle donne che hanno siglato la
giornata anti-HPV. In Italia nel giugno '07 è stata costituita la
"Commissione Salute delle Donne" a tal fine. Nel novembre '05 nasce
l'Osservatorio Nazionale sulla salute della donna (O.N.Da), presidente
Francesca Merzagora voluto da ditte farmaceutiche che "credono nella
sua mission", collegato all'IEO istituto oncologico di Veronesi che si
è posto come pioniere della Vaccinazione anti-HPV iniziando uno studio
clinico per vaccinare a 17 e 18 anni. Collabora nella campagna di
propaganda partita il 23 Febbraio dal Ministero della Sanità, che
comprende spot televisivi e radiofonici ingannevoli di "persuasione
mediatica".
"PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE DONNE", "SALUTE DI GENERE" = nuovo
mercato.
Ci volevano le donne al governo perché il sistema dei profitti
sanitari proliferasse con:
- la vaccinazione anti-HPV gratuita alle minorenni e a pagamento alle
ipocondriache (Turco);
- la raccolta precoce dei cordoni ombelicali presi ai neonati e alle
madri sfinite dopo il parto con la clausola ricattatoria: "cordone a
disposizione solo se a metà con lo Stato" (Turco);
- gli espianti/trapianti favoriti dalla Legge dell'esproprio e dai
tesserini ingannevoli (Bindi); ecc.
Le donne al Governo? Una presenza di mera copertura di giochi
economici e di potere che ha facilitato la riduzione del genere
femminile ad un ammasso tremebondo e ipocondriaco di corpi senza
orgoglio, facili prede delle sperimentazioni di massa e utili alle
speculazioni economiche sanitarie.
Quindi lottare e non votare
Le donne dell'AEDfemminismo
INFORMATIVA
I vaccini anti HPV (human papilloma virus) attualmente sul mercato
sono due: Gardasil (EURO 564 per tre iniezioni) commercializzato negli
Stati Uniti dalla Merck Phalmaceutical, coadiuvata in Europa dalla
partner francese Sanofi-Pasterur. In concorrenza pronto anche il
Cervarix prodotto dalla GlaxoSmithKline britannica. Si profila una
guerra tra aziende per conquistare il mercato. L'indicazione alla
vaccinazione data dalle autorità è dai 9 anni ai 26, dopo i 26 solo
screening. La vaccinazione proteggerebbe dai ceppi 16 e 18 sui 100
virus HPV conosciuti.
Si tratta di un'iniezione intramuscolare iniziale e due richiami entro
sei mesi. Si prevedono altri richiami dopo 5 anni al termine della
presunta protezione.
Anche i Paesi europei hanno reso disponibili sul mercato il vaccino
HPV, ma l'Italia è il primo che lo distribuisce gratuitamente alle
11enni. I finanziamenti in Italia ammontano a100 milioni di euro, e
forse più, che fa capire che questo è un business sanitario per
gestire fondi da capogiro.
Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore
Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo
(ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660, lega.nazionale@antipredazione.org
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