Keter che contiene in sé, in potenza, come il
seme contiene in potenza l’albero, l’edificio micro-macrocosmico, si polarizza
nella diade Binah-CHokmah. Binah, la madre cosmica, è la Materia Primordiale,
possiamo chiamarla Prima Materia, che vien pervasa da CHokmah o la Luce di Dio,
la Sapienza che era accanto a Dio, fin dal principio, quando Egli portò a
campimento il mondo, la Sapienza è la Luce che illumina il cammino. L’Acqua
tenebrosa su cui Ruach Elohim, il respiro di Dio, aleggiava. Binah, le acque
immote e tenebrose, vengono impulsate al movimento da Chokmah. In altri termini
si potrebbe dire che Binah riceve “l’informazione” viene ordinata, strutturata
da CHokmah. Da questa “inseminazione” di Binah da parte di CHokmah, mediante il
suo seme luminoso, si spiega l’edificio del Cosmo. La sostanza o Prima Materia
quindi si inspessisce, dalla sua purezza e sottigliezza primordiale in una serie
di armoniche, di frequenze, vieppiù grossolane, fino all’estrema periferia del
Cosmo-Vita Malkuth, il mondo grossolano, della coscienza di veglia.
Reshith, il punto primordiale, a volte vien
detto Sorgente. L’eterno quando volle piantare il suo albero per prima cosa si
preoccupò di trovare una sorgente che lo adacquasse. Nel seno dell’Ain Soph
emerse quindi Reshit (Kether) che è il tizzone da cui scaturisce la fiamma delle
dieci sephiroth, che poi non sono affatto dieci ma in numero indefinito. Lo
Scholem cita Shelley per esprimere il rapporto fra l’Ain Soph e le sephiroth:
"La vita, come una cupola di vetro
multicolore, tinge il candido splendore dell’Eternità."
Kether è la
manifestazione nel suo complesso. La manifestazione è il trillio delle note che
il Divino musico suona sulla tastiera del tempo. Ma lo scorrere della musica
implica l’esistenza del tempo e dello spazio. In Kether il tempo e lo spazio non
è ancora dispiegato quindi la manifestazione è potenzialmente presente gelata
nell’immobilità dell’onnisciente occhio divino. E’ il piano causale, Briah. Se
ogni cosa è una cobinazione di lettere dell’alfabeto ... obbero un suono che nel
tempo spazio ha un inizio, una durata e una vita e il susseguirsi dei suoni
costituisce la sinfonia della vita universa, Kether ascolta la sinfonia nel suo
complesso in un eterno essere presente a sé stesso.
L’Etz CHayyym non è altro quindi che l’uomo
visto nel suo complesso spirituale-psichico-materiale e il riflesso del cosmo
che egli esperisce mediante i vari veicoli espressivi. Siamo noi l’Etz CHayyim,
questa realtà complessa poi ha trovato espressione in un glifo, in un simbolo,
che secondo il linguaggio orientale, abbiam già detto, vien detto mandala.
Sembra quasi, ascoltando qualcuno, che l’Etz CHayyim sia solo il disegnino di
quei dieci cerchietti collegati tra loro. Si dimentica che il cerchietto non è
altro che un nostro aspetto e che i dieci cerchietti siamo <>
visti sotto l’aspetto manifesto. Occorre adesso esaminare in sintesi il simbolo
dell’albero della vita, dell’Etz CHayyim. Ciò che rappresenta lo abbiamo già
detto. Indica il manifesto, ovvero il mondo della sostanza, della materia.
Topograficamente possiamo distinguere la triade suprema, Kether, Chokmah, Binah
di cui si è già detto, una triade mediana Chesed, Geburah, Tiphereth e una
triade inferiore NezaCH, Hod, Yesod, oltre a una decima sephirah, Malkuth, si
possono distinguere un pilastro centrale detto della Freccia o Via del Fuoco e
due laterali. Balza immediatamente all’occhio che la sephira Tiphereth è il
cuore dell’albero sephirotico. Da un altro punto di vista possiamo considerare
Tiphereth il governatore del quaternario inferiore NezaCH, Hod, Yesod, Malkuth.
Tiphereth , occorre dirlo fin da adesso, Thipereth è la sfera del Sé, della
coscienza-conoscenza. <<... meta immediata dell’iniziando qabbalistico è
l’evocazione della sephirah Tiphereth e dell’intelligenza Raphael che presiede a
tale sephirah. ( Raphael Triplice Via del fuoco, Vidya)
Da un certo punto di vista, il quaternario
inferiore, malkuth, yesod, nezach e hod sono, a livello microcosmico, la
compagine del corpo umano sia sotto l’aspetto grossolano (malkuth) che quello
pranico-energetico (yesod), che quello mentale-psichico (hod-nezach).
Generalmente quello che si spaccia per Qabbalah si limita a delle ritualità che
si fermano a livello di yesod ( magia sessuale) e tuttal più al livello di hod (
magia manasica) ma che in ogni caso sono sempre a livello dell’io o al livello
del prepersonale. La Qabbalah non è questo ... ma un sentiero che porta a una
rottura del livello dell’io empirico localizzato nel quaternario inferiore per
risvegliarci alla consapevolezza di Tiphereth, il Testimone, che è un, diciamo,
riflesso di luce-sonora di Kether ... nella Qabbalah cristiana si direbbe che
Tiphereth è la cd. Coscieza Cristica, quella presa di consapevolezza della
propria reale natura che fa dire a Paolo: non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me.
seme contiene in potenza l’albero, l’edificio micro-macrocosmico, si polarizza
nella diade Binah-CHokmah. Binah, la madre cosmica, è la Materia Primordiale,
possiamo chiamarla Prima Materia, che vien pervasa da CHokmah o la Luce di Dio,
la Sapienza che era accanto a Dio, fin dal principio, quando Egli portò a
campimento il mondo, la Sapienza è la Luce che illumina il cammino. L’Acqua
tenebrosa su cui Ruach Elohim, il respiro di Dio, aleggiava. Binah, le acque
immote e tenebrose, vengono impulsate al movimento da Chokmah. In altri termini
si potrebbe dire che Binah riceve “l’informazione” viene ordinata, strutturata
da CHokmah. Da questa “inseminazione” di Binah da parte di CHokmah, mediante il
suo seme luminoso, si spiega l’edificio del Cosmo. La sostanza o Prima Materia
quindi si inspessisce, dalla sua purezza e sottigliezza primordiale in una serie
di armoniche, di frequenze, vieppiù grossolane, fino all’estrema periferia del
Cosmo-Vita Malkuth, il mondo grossolano, della coscienza di veglia.
Reshith, il punto primordiale, a volte vien
detto Sorgente. L’eterno quando volle piantare il suo albero per prima cosa si
preoccupò di trovare una sorgente che lo adacquasse. Nel seno dell’Ain Soph
emerse quindi Reshit (Kether) che è il tizzone da cui scaturisce la fiamma delle
dieci sephiroth, che poi non sono affatto dieci ma in numero indefinito. Lo
Scholem cita Shelley per esprimere il rapporto fra l’Ain Soph e le sephiroth:
"La vita, come una cupola di vetro
multicolore, tinge il candido splendore dell’Eternità."
Kether è la
manifestazione nel suo complesso. La manifestazione è il trillio delle note che
il Divino musico suona sulla tastiera del tempo. Ma lo scorrere della musica
implica l’esistenza del tempo e dello spazio. In Kether il tempo e lo spazio non
è ancora dispiegato quindi la manifestazione è potenzialmente presente gelata
nell’immobilità dell’onnisciente occhio divino. E’ il piano causale, Briah. Se
ogni cosa è una cobinazione di lettere dell’alfabeto ... obbero un suono che nel
tempo spazio ha un inizio, una durata e una vita e il susseguirsi dei suoni
costituisce la sinfonia della vita universa, Kether ascolta la sinfonia nel suo
complesso in un eterno essere presente a sé stesso.
L’Etz CHayyym non è altro quindi che l’uomo
visto nel suo complesso spirituale-psichico-materiale e il riflesso del cosmo
che egli esperisce mediante i vari veicoli espressivi. Siamo noi l’Etz CHayyim,
questa realtà complessa poi ha trovato espressione in un glifo, in un simbolo,
che secondo il linguaggio orientale, abbiam già detto, vien detto mandala.
Sembra quasi, ascoltando qualcuno, che l’Etz CHayyim sia solo il disegnino di
quei dieci cerchietti collegati tra loro. Si dimentica che il cerchietto non è
altro che un nostro aspetto e che i dieci cerchietti siamo <>
visti sotto l’aspetto manifesto. Occorre adesso esaminare in sintesi il simbolo
dell’albero della vita, dell’Etz CHayyim. Ciò che rappresenta lo abbiamo già
detto. Indica il manifesto, ovvero il mondo della sostanza, della materia.
Topograficamente possiamo distinguere la triade suprema, Kether, Chokmah, Binah
di cui si è già detto, una triade mediana Chesed, Geburah, Tiphereth e una
triade inferiore NezaCH, Hod, Yesod, oltre a una decima sephirah, Malkuth, si
possono distinguere un pilastro centrale detto della Freccia o Via del Fuoco e
due laterali. Balza immediatamente all’occhio che la sephira Tiphereth è il
cuore dell’albero sephirotico. Da un altro punto di vista possiamo considerare
Tiphereth il governatore del quaternario inferiore NezaCH, Hod, Yesod, Malkuth.
Tiphereth , occorre dirlo fin da adesso, Thipereth è la sfera del Sé, della
coscienza-conoscenza. <<... meta immediata dell’iniziando qabbalistico è
l’evocazione della sephirah Tiphereth e dell’intelligenza Raphael che presiede a
tale sephirah. ( Raphael Triplice Via del fuoco, Vidya)
Da un certo punto di vista, il quaternario
inferiore, malkuth, yesod, nezach e hod sono, a livello microcosmico, la
compagine del corpo umano sia sotto l’aspetto grossolano (malkuth) che quello
pranico-energetico (yesod), che quello mentale-psichico (hod-nezach).
Generalmente quello che si spaccia per Qabbalah si limita a delle ritualità che
si fermano a livello di yesod ( magia sessuale) e tuttal più al livello di hod (
magia manasica) ma che in ogni caso sono sempre a livello dell’io o al livello
del prepersonale. La Qabbalah non è questo ... ma un sentiero che porta a una
rottura del livello dell’io empirico localizzato nel quaternario inferiore per
risvegliarci alla consapevolezza di Tiphereth, il Testimone, che è un, diciamo,
riflesso di luce-sonora di Kether ... nella Qabbalah cristiana si direbbe che
Tiphereth è la cd. Coscieza Cristica, quella presa di consapevolezza della
propria reale natura che fa dire a Paolo: non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me.
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